The Alpini were out in force this afternoon at the SS.Madonna della Neve, the Chiesina degli Alpini at Palmente on the road to Loppia just outside Barga.
The chiesina used to be a sorry ruin but was restored more than two decades ago and since then has now being used once again by the community.
The Alpini were there as the restored chapel is now the Chiesina of the Alpini – it is their chapel.
The ANA (Associazione Nazionale Alpini or National Alpini Association) is a registered society representing the “Veci” or former members of the Alpini corps. As the “Veci” see themselves as merely “on leave” rather than veterans, the ANA is colloquially known to be the 10th Alpini Regiment. Since 1920, every year, ANA organizes a national reunion for the “Veci”. Hundreds of thousands of Alpini congregate with family and friends in an Italian city for a weekend in late spring to celebrate and have a good time while remembering old times.
Alpini from across the province arrived to raise the National Flag and listen to the prayer for the Madonna of the snow from Don Stefano.
Strangely on such a hot and balmy day as today, with temperatures hovering round the 30 degree mark, the chapel is dedicated to the Madonna della Neve.
The Madonna of the Snow, the irony of which was not lost by those suffering in the heat.
The title of Madonna della Neve (Our Lady of the Snow) has its origins in the early centuries of the Church and is closely linked to the establishment of the Basilica of S. Maria Maggiore in Rome.
In the 4th century, during the pontificate of Pope Liberius (352-366), a noble and wealthy Roman patrician named John, along with his equally wealthy and noble wife, decided to offer their possessions to the Holy Virgin for the construction of a church dedicated to her, as they had no children. The Madonna appreciated their desire and appeared to the couple in a dream on the night between August 4th and 5th, a time of great heat in Rome, indicating the place where the church should be built as a location covered with snow.
The following morning, the Roman couple went to Pope Liberius to recount the dream they both had; the pope had the same dream and therefore went to the indicated place, the Esquiline Hill, and found it covered with snow, in the middle of the Roman summer.
The pontiff marked the perimeter of the new church, following the surface of the snow-covered ground, and had the temple built at the expense of the noble couple. This is the tradition, although it is not supported by any document; the church was called “Liberian” after the name of the pontiff, but the people also called it “ad Nives”, of the Snow.
The ancient church was then demolished during the time of Sixtus III (432-440) who, in memory of the Council of Ephesus, during which the Divine Maternity of Mary was decreed, wanted to build a larger basilica in Rome in honor of the Virgin; a few decades later, it was given the title of Basilica of St. Mary Major, to indicate its preeminence over all the churches dedicated to the Madonna.
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Gli Alpini erano in grande numero questo pomeriggio presso la SS. Madonna della Neve, la Chiesina degli Alpini a Palmente, sulla strada per Loppia appena fuori Barga.
La chiesina era un tempo una rovina dispiacevole, ma è stata restaurata più di venti anni fa e da allora è stata nuovamente utilizzata dalla comunità.
Gli Alpini erano lì poiché la cappella restaurata è ora la Chiesina degli Alpini – è la loro cappella.
L’ANA (Associazione Nazionale Alpini) è una società registrata che rappresenta i “Veci” o ex membri del corpo degli Alpini. Poiché i “Veci” si considerano semplicemente “in licenza” piuttosto che veterani, l’ANA è colloquialmente conosciuta come il 10º Reggimento Alpini. Dal 1920, ogni anno, l’ANA organizza una riunione nazionale per i “Veci”. Centinaia di migliaia di Alpini si riuniscono con famiglia e amici in una città italiana per un weekend a fine primavera per celebrare e divertirsi, ricordando i vecchi tempi.
Alpini da tutta la provincia sono arrivati per alzare la Bandiera Nazionale e ascoltare la preghiera per la Madonna della Neve da Don Stefano.
Stranamente, in una giornata così calda e afosa come oggi, con temperature intorno ai 30 gradi, la cappella è dedicata alla Madonna della Neve.
La Madonna della Neve, l’ironia della quale non è passata inosservata da coloro che soffrivano per il caldo.
Il titolo di Madonna della Neve (Nostra Signora della Neve) ha le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato alla fondazione della Basilica di S. Maria Maggiore a Roma.
Nel IV secolo, durante il pontificato di Papa Liberio (352-366), un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni, insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, decise di offrire i propri beni alla Santa Vergine per la costruzione di una chiesa a lei dedicata, poiché non avevano figli. La Madonna apprezzò il loro desiderio e apparve alla coppia in sogno nella notte tra il 4 e il 5 agosto, un periodo di grande caldo a Roma, indicando il luogo dove la chiesa doveva essere costruita come un luogo coperto di neve.
La mattina seguente, la coppia romana si recò da Papa Liberio per raccontare il sogno che entrambi avevano fatto; anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò nel luogo indicato, il colle Esquilino, e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.
Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato, e fece costruire il tempio a spese della nobile coppia. Questa è la tradizione, anche se non è supportata da alcun documento; la chiesa fu chiamata “Liberiana” dal nome del pontefice, ma il popolo la chiamò anche “ad Nives”, della Neve.
L’antica chiesa fu poi demolita al tempo di Sisto III (432-440) che, in memoria del Concilio di Efeso, durante il quale fu decretata la Maternità Divina di Maria, volle costruire a Roma una basilica più grande in onore della Vergine; qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua preminenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.