A Look at Giovannino Guareschi
(Fontanelle di Roccabianca, 1 May 1908 – Cervia, 22 July 1968)
Giovanni Lugaresi explores particular moments in Guareschi’s life and works through a series of stages, starting with a broad, detailed discussion before branching out into diverse and intriguing aspects. These include lesser-known or misunderstood facets of Guareschi’s life, highlighted through essays published in niche magazines, interviews with his son Alberto, unpublished reflections, and references to his deep humour and wide-ranging talent. The book delves into his experiences in Nazi internment camps and Italian prison, bound by an unwavering faith in Divine Providence, even in moments of despair.
Key Figures and Moments
The narrative touches on figures like Alfredo Coppola, who composed Favola di Natale in the camps, and Father Paolino Beltrame Quattrocchi, central to a profound act of faith during Christmas Mass in 1954 at Parma’s San Francesco prison, where Guareschi was serving a sentence related to the “De Gasperi case.”
An interview with Olga Gurevich, the Russian translator of Don Camillo and Favola di Natale, provides insight into her work in the aftermath of the Soviet Union’s collapse. A curious Soviet TV broadcast of a related film, shown briefly without explanation, adds an air of mystery.
Special Chapters
Lugaresi, a devoted friend of the Alpine troops (Alpini), includes a poignant chapter titled Una Penna Nera in famiglia, revealing a lesser-known aspect of the author. The title of the book itself comes with an explanatory note by Lugaresi, acknowledging potential misinterpretations with a touch of Guareschi’s characteristic wit.
The book opens with a note from Alberto Guareschi and features archival photographs from Giovannino Guareschi’s family collection.
About the Author
Giovanni Lugaresi (Ravenna, 1941) is a professional journalist who has been a prominent figure for over 50 years at Il Gazzettino. His work spans more than 80 publications, including collaborations with L’Osservatore Romano and Radio Vaticana. His writings focus on literary figures like Prezzolini, Papini, and Guareschi, as well as the Alpini.
Guareschi’s Legacy
The book examines not only Guareschi’s literary achievements, such as Don Camillo, which has sold over 20 million copies in 142 languages and inspired beloved films, but also the man behind the works—his values, faith, and commitment to freedom.
Special attention is given to Favola di Natale, written in December 1944 during his imprisonment. First recited on Christmas Eve in a barrack, it was inspired by the harsh conditions of cold, hunger, and nostalgia, which Guareschi personified as muses.
The book concludes with a reflection on celebrating Christmas with Guareschi’s spirit—a blend of faith, hope, humour, and poetry. The author challenges readers to cherish and uphold their traditions without compromising their identity.
Final Words
“Then, if we tried to celebrate Christmas with Guareschi? If nothing else, to breathe clean air filled with faith, hope, and tradition, with a touch of humour and poetry. Let us remember and cultivate our traditions at home—surely, we have the right to do that then.”
Included in the book is an illustration of Guareschi by Nazareno Giusti.
Uno sguardo a Giovannino Guareschi
(Fontanelle di Roccabianca, 1 maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968)
Giovanni Lugaresi esplora momenti particolari della vita e delle opere di Guareschi attraverso una serie di tappe, iniziando con una discussione ampia e dettagliata prima di approfondire aspetti meno noti e intriganti. Tra questi, spiccano elementi poco conosciuti o fraintesi della vita di Guareschi, messi in luce tramite saggi pubblicati su riviste di nicchia, interviste con il figlio Alberto, riflessioni inedite e riferimenti al suo profondo senso dell’umorismo e al suo talento poliedrico. Il libro affronta inoltre le sue esperienze nei campi di internamento nazisti e nelle prigioni italiane, sostenute da una fede incrollabile nella Divina Provvidenza, anche nei momenti più bui.
Figure e momenti chiave
Il racconto include personaggi come Alfredo Coppola, che compose Favola di Natale nei campi, e Padre Paolino Beltrame Quattrocchi, protagonista di un profondo atto di fede durante la messa di Natale del 1954 nella prigione di San Francesco a Parma, dove Guareschi stava scontando una pena legata al “caso De Gasperi.”
Un’intervista con Olga Gurevich, traduttrice russa di Don Camillo e Favola di Natale, offre uno sguardo sul suo lavoro nel periodo successivo al crollo dell’Unione Sovietica. Inoltre, un curioso episodio riguarda la trasmissione, senza spiegazioni, di un film correlato su una TV sovietica, che conferisce un’aura di mistero alla vicenda.
Capitoli speciali
Lugaresi, grande amico delle truppe alpine (gli Alpini), include un toccante capitolo intitolato Una Penna Nera in famiglia, rivelando un aspetto meno noto dell’autore. Il titolo del libro stesso viene accompagnato da una nota esplicativa di Lugaresi, che chiarisce eventuali fraintendimenti con un tocco dell’ironia tipica di Guareschi.
Il libro si apre con una nota di Alberto Guareschi e contiene fotografie d’archivio della collezione familiare di Giovannino Guareschi.
Sull’autore
Giovanni Lugaresi (Ravenna, 1941) è un giornalista professionista che per oltre 50 anni ha lavorato per Il Gazzettino. Autore di più di 80 pubblicazioni, ha collaborato con L’Osservatore Romano e Radio Vaticana. I suoi scritti si concentrano su figure letterarie come Prezzolini, Papini e Guareschi, oltre che sugli Alpini.
L’eredità di Guareschi
Il libro analizza non solo i successi letterari di Guareschi, come Don Camillo, che ha venduto oltre 20 milioni di copie in 142 lingue ispirando film amati, ma anche l’uomo dietro le opere: i suoi valori, la fede e il suo impegno per la libertà.
Particolare attenzione è dedicata a Favola di Natale, scritta nel dicembre 1944 durante la sua prigionia. Recitata per la prima volta la vigilia di Natale in una baracca, l’opera fu ispirata dalle dure condizioni di freddo, fame e nostalgia, che Guareschi trasformò in muse.
Il libro si conclude con una riflessione sul celebrare il Natale nello spirito di Guareschi, unendo fede, speranza, umorismo e poesia. L’autore invita i lettori a custodire e valorizzare le proprie tradizioni senza rinunciare alla propria identità.
Parole finali
“E se provassimo a celebrare il Natale con Guareschi? Se non altro, per respirare un’aria pulita, ricca di fede, speranza e tradizione, con un pizzico di umorismo e poesia. Ricordiamo e coltiviamo le nostre tradizioni in casa—certamente, allora, ne avremo il diritto.”
Inclusa nel libro è un’illustrazione di Guareschi realizzata da Nazareno Giusti.