Splendido è il nostro Duomo, o Barghigiani. Esso è il principale ornamento di Barga per la sua grandiosità, per la sua architettura pura e severa e per la sua antichità. (1)

Con ragione, pertanto, quanti lo visitano, ne rimangono ammirati, e non sanno capacitarsi del come qui sia sorto si mirabile edifizio.

Io che ho avvicinato ed avvicino la maggior parte dei visitatori, ho quasi sempre ammirato ed ammiro la compiacenza della lor visita, la loro soddisfazione unita ad un intelligente gusto artistico.

Soltanto una volta ho avvicinato -ne rimasi disgustato e risposi cun una certa vivacità- alcuni visitatori della nostra Toscana, che ardirono chiamare capannone il nostro Duomo, e che avrebbero voluto ricoperte di stucchi le linee semplici e pure del medesimo e un cielo stellato in luogo della magnifica travatura del tetto.

Quanta poca intelligenza artistica in quei Toscani, nei quali invece, per l'arte di che la Toscana è a profusione ripiena, avrei desiderato riscontrare l'ammirazione che il nostro Duomo desta nella quasi totalità dei suoi visitatori !

Se l'intelligente visitatore rimane ammirato dinanzi alla grandiosità, all'architettura e all'antichità di questa chiesa, ei poi non trattiene più l'entusiasmo quando comincia la visita, l'esame, la considerazione delle molteplici opere artistiche, che qui dentro sono contenute.

Bella l'antica vasca esagona di marmo rosso nel battistero ; magnifiche le tre antiche pile dell'acqua santa ; splendida, nella cappella del SS.Sacramento, la graziosa edicola o tabernacolo per gli Oli Santi, attribuita a Giovanni Della Robbia, (2) e piacente pure di terra robbiana, la Vergine inclinata in atto di adorare il Bambino Gesù - Quem genuit adoravit. - Degna di essere ammirata, la vetusta (sec. XII) statua di legno del Titolare, del Patrono, S.Cristoforo ; bellissimo il parapetto del coro, volgarmente chiamato i cancelli, formato di marmo bianco con lastre di marmo rosso e con cornici intarsiate di nero ed ornato di fogliami a varietà di linee di speciale leggiadria del sec. XIII ; importantissimo l'antico architrave del XII sec., che un dì stava sopra una porta del fianco esterno verso tramontana, lavorato a basso rilievo, rappresentante due agapi.

Fra le pitture, magnifici lavori il Crocifisso dolorante  del sec. XIV di scuola toscana, la S.Lucia di scuola Giottesca, il quadro di S.Giuseppe del sec. XVI in cui si scorge Barga nostra col suo bel Duomo, la Deposizione di Cristo, del 1600, di Giovanni Francesco Bizzelli, pittore fiorentino, discepolo di Alessandro Allori, e l'amabile e pia effige della nostra Incoronata Madonna del Mulino del 1200. (3)

Fra gli arredi sacri, degni pure di essere in modo speciale ammirati :  un artistico calice cesellato e smaltato,  del 1300, del celebre orafo fiorentino Francesco Vanni, (4) una croce di argento a doppie figure del 1408 recante il seguente ricordo : Questa Croce Fecie Fare Giovanni Salvugli Operaio Di Santa Maria Da Bargha Fatta Nel Mille CCCCVIII (1408) Del Mese Di Luglio, il reliquiario di S.Cristoforo, donato, nel 1671, dal Card. Carlo De Angeli di Barga, tre trine pregevolissime, delle quali due di Fiandra a fuselli, del XVII sec. e una di Milano, pure a fuselli, del sec. XVIII, un parato rosso di broccato ricchissimo, due pianete con arazzi rappresentanti il battesimo e la risurrezione di Gesù Cristo, un paleotto verde con bellissimo arazzo, una pianeta a punto unghero e un corale in pergamena con lettere miniate del sec. XIV.

Ma dove, o Barghigiani, il visitatore, appena entrato nel nostro Duomo, posa lo sguardo, si sofferma ad ammirare, è qui : è il Pulpito, il capolavoro, l'opera mirabile di questa chiesa, che attrae e tiene avvinti. Esso è un monumento insuperato e insuperabile. Mi si permetta, pertanto, di farne una modesta illustrazione, affinché il tesoro che possediamo sia veramente apprezzato e stimato quanto merita.

Chi ne fu l'autore ? In qual secolo fu costruito ? che cosa rappresenta ? Quali sono gli insegnamenti che dà a chi lo contempla ?

L'autore è ignoto ; ma si ritiene comunemente che sia una maestranza comacina, di quelle maestranze che anche a Lucca, Pisa, Pescia, Pistoia ed altri molti luoghi lasciavano opere belle, pulpiti, battisteri, facciate ecc.

Fu costruito nel secolo XIII. Il pulpito ricco di ornati splendidi e di cornicioni intarsiati a fiorami, nella parte superiore, ha tre specchi. In quello che guarda la navata degli avelli, si vede, tra colonnine e archetti magnifici, una sola figura, coll'aureola, colla testa scarmigliata, colla barba incolta, coi piedi scalzi, che tiene in mano una pergamena con queste parole : Ego vox clamantis in deserto : parate viam Domini, rappresentante San Giovanni Battista, il Precursore.

Il secondo specchio, che è volto verso la porta maggiore, è diviso in tre parti. Di fianco l'arcangelo Gabriele, Maria S.S., lo Spirito Santo in forma di colomba, che vola verso la Vergine, e ai piedi di essa una donna accovacciata coi fusi nelle mani. Al di sopra sta scritto : est Haec virgo Domini cui Gabriel Angelus ait Ave Maria tecum Dominus gratia plena. In mezzo, la Vergine giace fasciata in un letto recante le parole : Virgo Maria fuit nostrae medicina salutis ; accanto a lei siede San Giuseppe e, dalla parte della Vergine, il bambino Gesù fasciato entro ad una culla e riscaldato dal bue e dall'asinello, e sopra si vede un angelo con le ali e le braccia aperte in atto di tripudio. Quindi segue un gruppo di tre persone : Un bambino, coll'aureola, sopra a una pila appoggiato ad una donna che lo lava, ed un'altra donna che versa con un vaso dell'acqua nella pila.

Sopra la Nascita e il Bambino nella pila si leggono le parole. Magnum misterium, ve

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