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        ANNO SCOLASTICO 2000/2001LABORATORIO DI MUSICA PER LE SCUOLE ELEMENTARI
  
        Progetto:
        Il laboratorio di musica vuole condurre il
        bambino ad una esperienza guidata verso ilcomplesso mondo dei suoni, inteso come espressione e linguaggio.
 Tale esperienza si esplica nella ricerca, nell'esperienza, nella
        composizione, nel gioco e nell'ascolto del suono e di tutte quelle
        caratteristiche ad esso collegate.
 Logicamente sia l'esperienza sonora propria del nostro ambiente,
        sia le scelte previste dai programmi di educazione al suono e
        alla musica della scuola elementare, saranno le basi dalle quali
        il progetto vuol essere condotto.
 Gli elementi comuni per tutte le classi sui quali opereremo sono:
 - esperienza ritmica
 - esperienza vocale
 - esperienza d'ascolto
 - esperienza strumentale
 - Esperienza di improvvisazione.
 Percepire, analizzare e produrre, sono i
        metodi didattici utili ad una corretta fruizioneDell'esperienza musicale e quindi sono comuni alle quattro aree
        sopra elencate.
 Il progetto si presenta così articolato nelle cinque classi:
 CLASSE PRIMA:il vissuto musicale prescolastico sarà l'indagine e l'esperienza
        dalla quale potremo
 condurre il bambino verso il percorso musicale indicato.
 ESPERIENZA RITMICA: con l'ausilio del corpo, della voce e di
        semplici strumenti
 musicali, il bambino farà la sua prima esperienza guidata
        con il ritmo.
 Partendo da facili cellule ritmiche presenti in semplici canti,
        in composizioni o proposte dall'insegnante, il nostro obiettivo
        è quello di portare il bambino
 all'acquisizione del ritmo e quindi alla sua riproduzione.
  
         
        ESPERIENZA VOCALE: l'importanza di tale pratica
        nella crescita e nello sviluppoMentale del bambino è ormai cosa nota, quindi ci limiteremo
        ad indicare le scelte
 didattiche.
 L'esecuzione di facili canti, di esercizi pentafonici, la riproduzione
        vocale di suoni onomatopeici, saranno il tessuto di tale esperienza.
 ESPERIENZA STRUMENTALE: il corpo è lo strumento di partenza
        per qualsiasi pratica musicale.
 L'ausilio di strumenti musicali semplici completerà questa
        pratica educativa, intesa come importante momento del FARE musica.
 ESPERIENZA D'ASCOLTO: questa è la fase più delicata,
        quindi per ottenere un sicuro rendimento didattico del bambino,
        sarà necessario mantenere un continuo contatto con le
        altre tre esperienze proposte, che offriranno i soggetti sui
        quali svolgeremo questa ricerca.
 CLASSE SECONDAL'esperienza musicale del laboratorio precedente sarà
        il punto di partenza per questo secondo progetto.
 ESPERIENZA RITMICA: il metodo didattico sarà ovviamente
        simile a quello proposto per la classe prima. I contenuti vorranno
        tendere all'acquisizione di elementi derivanti dai seguenti valori
        e cellule ritmiche:
  
        ESPERIENZA VOCALE: sceglieremo facili canzoni
        legate all'ambiente ed al mondo dell'uomo, privilegiando la pratica
        corale e la corretta impostazione della voce.Analizzeremo come il linguaggio e le sue espressioni onomatopeiche
        rappresentino modi di comunicazione.
 ESPERIENZA STRUMENTALE: inizieremo a formare dei piccoli insiemi
        strumentali e ad utilizzarli sia come accompagnamento ai canti,
        sia come sonorizzazione di brevi drammatizzazioni.
 ESPERIENZA D'ASCOLTO: il materiale offerto dal repertorio di
        canti e da quello strumentale ci indirizza all'ascolto di veri
        e propri brani musicali legati alle realtà o situazioni
        presenti nei canti stessi.
  
        CLASSE TERZAESPERIENZA RITMICA E VOCALE: il ritmo presente nelle canzoni
        sarà oggetto di un'analisi più approfondita, che
        indirizza il bambino a comprendere il significato e l'utilità
        del ritmo nella musica.
 ESPERIENZA STRUMENTALE: con l'ausilio del flauto dolce, di strumenti
        melodici e ritmici, costruiremo delle orchestre che accompagneranno
        l'esecuzione dei canti scelti.
 ESPERIENZA D'ASCOLTO: offriremo l'opportunità di ascoltare
        brani di musica tipicamente descrittiva, la quale stimolerà
        il bambino a comprendere il fenomeno sonoro in quanto mezzo di
        comunicazione.
  
        CLASSE QUARTAESPERIENZA RITMICA VOCALE e STRUMENTALE: l'esecuzione di canti
        o brani musicali legati al mondo dell'uomo, sia nei suoi rapporti
        sociali sia nell'ambito geografico in cui vive, saranno il materiale
        sul quale condurremo tali esperienze, intese sia come momenti
        di comprensione, sia come momenti di produzione.
 ESPERIENZA D'ASCOLTO: la scelta del materiale sul quale condurremo
        questa attività sarà tratta dalle esperienze precedenti.
  
        CLASSE QUINTAESPERIENZE DI LINGUAGGIO MUSICALE: un capitolo di fondamentale
        importanza dell'educazione musicale, che viene spesso trascurato,
        è la SCRITTURA musicale.
 L'importanza della scrittura musicale non va soltanto intesa
        come erudizione
 tecnico- teorica, che certamente esiste, ma come linguaggio universale
        aperto a tutti.
 Con la scrittura musicale un bambino non solo impara ad interpretare
        un brano musicale, ma anche ad esprimere le proprie idee, comunicandole
        agli altri.
 Logicamente il percorso didattico che condurrà il bambino
        all'acquisizione di tale capacità sarà graduale
        e impostato sulla correlazione logico-simbolica tra i segni ed
        il suono.
 Tutte le altre esperienze musicali saranno complici e protagoniste
        di questa nuova attività, anche se verranno privilegiate
        le esperienze vocali e di libera improvvisazione sonora.
 Il progetto indicato si inserisce in un quadro
        più ampio di sviluppo destinato a creare una linea di
        continuità con simili iniziative future che mi riserverò
        di presentare assumendolo come punto di partenza. Non credo e
        non voglio far credere che l'esperienza musicale possa essere
        completata con una lezione di un'ora settimanale.Mi auguro in ogni caso che la mia proposta risponda alle esigenze
        del bambino.
  
         
        IL RELATOREProf. Andrea Guzzoletti
 
 
  
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