La Galleria – Zucca, Kova, Dente, Barrile. The Gallery across the bridge in Barga Giardino has had some interesting exhibitions since it opened its doors to the Barga public but nothing really like the one that is on the walls this week. An exhibition of four artists hailing from Geneva under the collective name of "Dinamismo Cosmico"
Sergio Zucca (site) | Enzo Dente (site) | Domenico Kova (site) | Romy Barrile (site)
Wildly different styles and mediums running from ceramics through to finely detailed pastels and oil paintings and even collections of fascist era coins under perspex or coloured glass panels but all with an incredible amount of energy running through them. Get down there and spend some time in this exhibition there is a lot to be pulled out from these works.
La fondazione del Gruppo del “Dinamismo Cosmico” da parte del Maestro Enzo Dente, effettuata a Genova in data 19 Giugno 2006, e la contestuale naturale adesione dei Maestri Romy Barrile, Domenico Cova (in arte Kova), e Sergio Zucca, concretizzatasi nella firma congiunta del relativo Manifesto, la cui teorizzazione è ad appannaggio dello scrivente, sono da considerarsi gli atti formali di insediamento di questo importante movimento artistico in seno al parterre dell’Arte Contemporanea.
L’arte deve rendere visibile ciò che è imprudentemente nascosto dalla umana percezione: Il “cosmo” spazio-temporale-mentale che ci circonda, ed al contempo ci permea, si trasforma incessantemente in quanto regolato da “dinamiche” leggi basate sulla tensione universale degli infiniti contrasti che costituiscono il sempiterno motore primo, la genesi del continuo divenire.
L’essere umano spesso non afferra che anche nella realtà e fantasia vengono a mescolarsi perennemente fra di loro in forza di questa proiezione cosmica, in quanto il tourbillon dei quotidiani eventi porta le visioni spazio immaginifiche ad essere frullate in un rutilante caleidoscopio che ubriaca la mente come la spumeggiante onda di un tempestoso mare.
Lo svincolarsi progressivo da qualsiasi riferimento contingente e pregiudizievole consente all’Artista di insinuarsi profondamente nelle dimensioni interiori della collettività, spesso metabolizzate dall’uniformità imperante e globalizzata, fino a giungere ai remoti confini degli alfabeti dinamici dell’astrazione evocativa e da lì derivare, quale moderno demiurgo, le leggi del perpetuo divenire.
L’indagine pittorica, per poter cogliere questa recondita meta deve quindi necessariamente seguire un percorso alchemico definito da continue trasmutazioni.
E’ dunque indispensabile, da parte dell’Artista concentrare le ricerche in maniera sistematica, ossia indagando sui rapporti lasso-dinamico-cromatici derivanti dalle continue mutazioni del trinomio tempo-linea-calore.
In questa plaga trans-formale si riescono a scoprire le infinite fluttuazioni di u substrato concettuale pentadimensionale (ossia decifrabile, appunto, attraverso coordinate crono-spazio-mentali) perennemente transuente.
Operando quindi nella miscellanea cosmica degli accostamenti predetti si perviene all’armonia assoluta perché li scaturisce l’assenza dinamica dell’ineluttabile variazione. Non bisogna dunque mai cedere alle sirene dell’indulgenza dell’abbellimento alla riduzione; e invece necessario rimuovere la buccia delle forme contingenti e procedere come un occhio, sula strada degli infiniti inviluppi che portano alla dimora del soffio vitale cosmico.
Chiave di volta è la tensione infinita, che raggrumandosi nelle macchie di colore materico, deve poter espandersi ed esplodere in variopinti spruzzi ed ampi graffi che tagliano e fanno vibrare il cielo.
Gli oggetti e le forme rappresentate nell’opera artistica, tela o scultura che sia, possono essere ripetuti ma mai seriali perché ciò porterebbe alla monotonia della rappresentazione, la qual cosa coinciderebbe con la morte della psiche partoriente e dell’universo spazio temporale ad essa correlato.
Anche l’utilizzo di materiali difformi e contrastanti, fra loro, intervenendo a smaterializzare la pittura porta ad accentuare la scansione mentale di queste indagini cognitive. La dinamicità della visione cosmica è dunque raggiunta attraverso il ritmo organico e vibrante dei trinomi segni-oggetti-colori che tracciano il movimento universale appoggiandosi in zone spazio temporali in cui vuoti e pieni si susseguono come cirriformi nuvole, svettanti nel cielo.
L’Artista deve, in ultima analisi, arrivare all’esaltazione cronologica dello spazio cromatico e della forma modulandole con rinnovata plasticità al fine di visualizzare sul supporto bidimensionale, o scultoreo, l’esperienza del movimento dinamico e ritmico, timbrico ed armonico, dell’anima entropica del cosmo.
– Giosuè Allegrini
Listen to Sergio Zucca talking about his work (in Italiano)- click on the link below [display_podcast]
Ringrazio per il bellissimo articolo della mostra purtroppo non sono riuscito a salvare le foto spero di poterlo fare attraverso il vostro aiuto o durante la mia prossima visita a Barga ,a presto