Deficienza. La mia senza dubbio. Per quanto mi sforzi non riesco proprio a farmi entrare in testa una spiegazione.
Un capitano di lungo corso comanda una mega nave e, colpa di uno scherzo della natura, uno scoglio nottetempo spostato, combina un casino. Soluzione per la gioia del Giglio: la tagliamo a pezzettini per spostarla. Venderla sul posto come souvenir no?
L’inverno non arriva, che noia questo tempo sempre soleggiato e mite. L’inverno è arrivato, ma così non va bene. In televisione va in onda uno speciale con il terrificante, e raggelante, titolo Arriva la Bufera. Grazie della rassicurazione.
Torna la neve. Tutti in trincea. Noi intanto paghiamo un miliardo tre zucchine e due mele. Anche le banane, coltivate in Italia (?).
L’esercito aiuta i sindaci, e quindi i cittadini, spalando neve a pagamento.
In un paese non troppo lontano da Barga si pensa di commemorare qualcuno che forse non si dovrebbe. Mi sfugge il perché, commemorarlo intendo.
A Lucca alla fine saranno più i candidati alla poltrona di sindaco che i cittadini elettori.
A Livorno è ripartita una centrale che brucia olio pesante che si appiccica ovunque. Pure ai polmoni per inciso.
Il sindaco di Roma invece di chiedere scusa per il disagio neve pensa bene di incolpare un altro.
Freddo siberiano: non abbiamo il gas e chiudiamo le aziende.
Non ci sarà più il posto fisso. Peccato che chi dice così ne abbia, compreso i figli, almeno due o tre.
I negozi e la grande distribuzione possono rimanere sempre aperti. Bravi. E noi con che soldi compriamo?
Abbiamo prestato in questi anni, chi più e chi meno, i nostri soldi alle banche. Provate adesso a riprenderli. Ti guardano come un rapinatore. Se te li danno poi, è tutto da vedere.
Il posto dei delinquenti scopriamo che è fuori dal carcere.
Litiga con la moglie e butta il figlioletto nel Tevere..
Ho visto cose che voi umani….. oddio, qualcuna ne vediamo.
LA PAGA DEL SOLDATO
Il dottor Cretinin De Cretinetti che vediamo pavoneggiarsi in tv, sui media e durante la pausa caffè è il massimo rappresentante del qualunquismo italico, nonché suo presidente ad honorem vita natural durante. I discepoli di questo nobile qualunquista misurano le cose della vita in base ad argomenti da “Bar Sport” o da settarismo di stampo clericale, senza approfondire ciò che non appartiene alla loro limitata sfera di interessi. Nelle loro dichiarazioni sono infatti sostenuti dal dogma che come tale ignora il confronto e non necessita di riscontri perché chi lo pratica ha l’arroganza di sentirsi nel giusto. Il fatto poi che il dogma sia il cemento dell’ignoranza e della sudditanza intellettuale che spesso socia nel plagio neppure li sfiora.
A proposito dell’Afghanistan uno dei luoghi comuni più praticati dal dottor Cretinin de Cretinetti & Co. è che quelli che fanno il soldato lo fanno per “soldi” il cui naturale corollario è che quando questi soldati vanno in missione nei teatri operativi lo fanno per guadagnare di “più”.
Solo formulare questo pensiero e poi esporlo come se fosse una grande verità è l’espressione palese di una mediocre capacità di giudizio, sintomo di pochezza intellettuale. Provate a trovare una sola persona che ha deciso di fare il maestro, l’impiegato, l’avvocato, il medico, il cantante o il cameriere per non guadagnare nulla e comunque contro i propri interessi, che possono anche essere diversi da quelli meramente economici ma non li sostituiscono. Se la trovate, questa persona, probabilmente sarà già stata interdetta da un bel po’ di tempo dalla società civile che agisce per difendere le proprie leggi e quindi gli interessi dei cittadini. I soldi sono il controvalore del lavoro dell’uomo, della sua professionalità e del suo impegno verso se stesso e verso la società, i tentativi di modificare questo stato di cose, che ci piaccia o meno, sono tutti miseramente falliti come la storia neppure tanto breve dei paesi del socialismo reale ci ha dimostrato. Un ragazzo che in Italia decide di arruolarsi lo farà anche per uscire dal ghetto della disoccupazione e del lavoro sottopagato e quindi per essere equamente retribuito, svolgendo un lavoro difficile e rischioso a favore della società civile in cui vive e di cui difende le istituzioni, come ben esposto nella carta Costituzionale che i seguaci del dottor Cretinin de Cretinetti citano più volte di quante l’abbiano letta. Probabilmente la nostra Costituzione non sarà perfetta, però c’è e come tale va rispettata e almeno una volta letta.
L’altro giorno, in Afghanistan, nel distretto di Bakwa ho avuto il privilegio di uscire dalla FOB Lavaredo per una pattuglia a piedi con una squadra di giovani soldati, tra cui una ragazza, appartenenti al 5° Reggimento Genio Guastatori con base a Macomer e parte integrante della Brigata Sassari che qui danno questo specifico sostegno al Reggimento San Marco. Faceva parte del piccolo dispositivo un nucleo cinofilo che nei così detti conflitti asimmetrici ha un ruolo determinante e responsabilità enormi. Compito del dispositivo era quello di verificare la sicurezza di un piccolo nucleo abitativo abbandonato nei pressi della FOB e quindi creare i presupposti per la sua eventuale bonifica. E’ andato tutto bene, ma poteva anche andare male perché il livello di rischio nel distretto di Bakwa è alto e ci sono dei tipi che amano piazzare IED e sparare sugli infedeli per ricordare alla popolazione locale chi ha in mano il bastone del comando. Questi giovani soldati lavorano quando sono in teatro una media di 12 ore al giorno, con grandi disagi e correndo grandi rischi. Il sabato, la domenica e la notte sono solo riferimenti astratti perché il loro lavoro in teatro ha obiettivi precisi che non prevedono tentennamenti, discussioni o assemblee per sindacare sugli ordini ricevuti. Al rientro, dopo la foto ricordo mi sono per un attimo trasformato in un “consulente del lavoro”. Se questi ragazzi lavorassero nelle comodità della loro residenza, vicino alla famiglia per lo stesso numero di ore, in ufficio o in fabbrica, al termine del mese avrebbero fatto così tante ore di straordinari che per retribuirle il datore di lavoro dovrebbe sborsare molti più soldi di quanti ne percepiscono in missione.
Morale. Caro dottor Cretinin de Cretinetti la democrazia, difesa anche da questi ragazzi per il loro ruolo istituzionale e che permette a lei ed ai suoi seguaci di parlare a vanvera in totale libertà e senza timore di repressione e censura, non la risparmia però dal fare una piccola check list prima di attivare la lingua o la penna, assicurandosi con una piccola procedura che il cervello sia in posizione “on”. Le spiego meglio: prima di parlare si assicuri di dire cose sensate. La saluto con la speranza e l’augurio di poter fare insieme a lei una pattuglia a piedi qui a Bakwa. Stia tranquillo, non dirò mai a questi ragazzi chi è lei. Lo capiranno da soli.
di A
ntonello Tiracchia
segue…
La richiesta dell’Esercito è perfettamente legale da quando è finito il servizio di leva. I militari inviati per fronteggiare le emergenze devono essere pagati, e il Ministero della Difesa scarica i costi sui Comuni.. Ma i sindaci hanno iniziato a protestare, perché la gestione dell’emergenza gelo e neve ha già prosciugato le casse comunali, che in molti casi dovranno anche investire per la ricostruzione.
A guidare la protesta il sindaco di Urbino, Matteo Ricci, a cui sono stati chiesti 700 euro al giorno per dieci spalatori, più vitto e alloggio. “Non voglio fare polemiche in un momento così drammatico, le istituzioni devono collaborare – ha premesso Ricci – ma non mi sembra giusto che lo Stato faccia pagare ai Comuni in un simile frangente, quando raggiungere o non raggiungere un’abitazione, un borgo sepolto di neve, è spesso questione di vita o di morte. I Comuni e le Province sono già strozzati dal patto di stabilità, stanno spendendo milioni di euro, che non hanno, per mettere in campo spazzaneve, pale meccaniche, servizi di prima necessità, e devono pagarsi pure l’Esercito”.
Il Comune di Ancona, che ha chiesto l’impiego di 14 spalatori del 28esimo reggimento di Pesaro e 17 militari da Piacenza, più sei mezzi spazzaneve, si prepara a pagare un conto salatissimo: 100 euro per ogni soldato, 900 per una ruspa, 200 per un bob cat.
I Comuni hanno scoperto solo venerdì le nuove regole sui pagamenti dell’Esercito, ma hanno dovuto piegarsi alle richieste dei militari per far fronte all’emergenza. “Ho trenta famiglie isolate, non riusciremo a raggiungerle prima di due o tre giorni – dice il sindaco di Sora Ernesto Tersigni – e per avere l’Esercito ho dovuto inviare per fax una dichiarazione con cui il Comune si è preso la responsabilità delle spese. Ho chiesto 50 uomini e un grosso spazzaneve”. Nel Lazio in soccorso ai Comuni è intervenuta la Regione. La Polverini a Sora darà 200mila euro.
I vertici dell’Esercito hanno però smentito la versione dei sindaci. Gli interventi dei militari sono a titolo oneroso, ma saranno governo e regioni a decidere chi deve pagare, e mai in passato è toccato ai Comuni. “In caso di calamità la legge stabilisce interventi onerosi, ma se c’è bisogno si parte subito. Noi soltanto alla fine consegniamo i consultivi di spesa, ma le città non hanno mai sborsato niente. Se le Regioni proclamano lo stato d’emergenza i soldi arriveranno da lì, altrimenti sono costi gestiti nei bilanci della Difesa e degli Interni”. Il Ministero della Difesa ha diffuso una nota per rispondere alle polemiche degli amministratori locali: “Le forze armate non avanzano richieste onerose alle amministrazioni locali per intervenire. Il problema dei costi riguarda rapporti tra amministrazioni ministeriali”. La via più veloce resta lo “stato d’emergenza”, ma le Regioni stentano a chiederlo perché, con le modifiche inserite nell’ultimo “mille proroghe”, sarebbero i cittadini a pagare con l’aumento dell’accisa sulla benzina.
Luigi delle bicocche
La fine della leva, non l’hanno decisa i militari, indovina un po chi ?
…poi si pagano le scelte plaudenti…c’è un prezzo e un tempo per tutto, anche per i deficienti.
abboccano i lucci, e anche i deficienti
L’ESERCITO NON CHIEDE SOLDI ALLE CITTÀ
L’Esercito non chiede soldi ai comuni, sopratutto non subordina il proprio intervento a pagamenti di alcuna sorta. Le Forze Armate intervengono senza chiedere nessun contributo. Agiscono perché vengono attivate dalle Prefetture, non dai singoli Sindaci, in caso di necessità, mettendo in campo uomini e mezzi. E’ la Prefettura che precetta tutte le forze disponibile sul territorio, ma nessun Comando Militare ha mandato alcuna nota di spesa preventiva. Quanto sopra è una polemica dovuta a cattiva informazione. Si è voluto coinvolgere l’Esercito, che è sul territorio a lavorare, non preoccupandosi di danneggiare l’immagine di chi opera da tante ore in mezzo alla neve aiutando le persone anche a scapito dei propri affetti. Le parole costi, straordinari, pagamenti non sono tra le nostre priorità……
Si, ok, si può concordare o dissentire con tutto quanto sopra, da Flavio allo (come al solito) sconosciuto commentatore…
Ma: alla fine?
A che conclusione arriva tutto ciò che è stato scritto?
(Sarà il freddo, sarà l’età, ma non ci arrivo: dopo due riletture ancora non ho capito il senso…)
Il Flavio ha ragione su tutto quello che ha scritto; il senso di sgomento che prende oggi alla visione di tutti questi eventi mal condotti e mal gestiti è comune e lascia male, dentro.
La conclusione è : non è esatta la frase attribuita ai soldati, che, in obbedienza al loro mestiere , continuano, tra le altre cose , anche a spalar neve , come sempre han fatto quando richiesto. Gratis et amore dei. Normale. Basta leggere, e capire che era una bufala , come si dice in gergo giornalistico. Sono i giornalisti che hanno un dovere deontologico di informazione corretta che han mancato. mi pareva semplice. Approfittando del malcostume italiano di procurar notizia a tutti i costi, squallidamente. E’ un mercimonio. E così non si costruisce niente, si spacca sempre, ma dopo a rimetter su le cose è dura. Si rischia di gettar via il bambino con l’acqua sporca. bel lavoro….
Ecco, mi è chiaro.
I giornalisti…. senza voler nulla togliere o dare ai nostri locali che, almeno per quanto ne so e posso comprendere, si impegnano a riportare notizie e opinioni, a livello nazionale mi verrebbe da pensare che molte, moltissime situazioni di caos e/o disagio sono create ad arte dai giornalisti che si inventano la notizia.
Ora, che la pezza come sempre in Italia sia arrivata dopo il tariffario ricevuto dai sindaci in emergenza, è lampante, surreale e osceno.
Come mi è adesso ancora più chiaro che la lista di “Deficienza” si può allungare
Sono daccordo.