“In un momento in cui la spending review la fa da padrona su più fronti, come il sociale, la sanità, i trasporti, la scuola ecc., Poste italiane prosegue imperterrita nel cammino senza freni verso la chiusura degli uffici postali creando non pochi disagi alle popolazioni di piccoli Comuni, frazioni e territori montani. Solo in Toscana entro il 2012 oltre 120 uffici postali rischiano la chiusura.”
È quanto è emerso nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina dal Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani e dall’On. Ermete Realacci Deputato (PD), dove è stata annunciata una lista nera delle località toscane in cui entro l’anno sarà forte il rischio di chiusura degli uffici postali. Si tratta di frazioni e località marginali, quasi sempre montane dove il servizio, che già oggi ha subito una riduzione degli orari, entro la fine del 2012 potrebbe essere a rischio soppressione. Preoccupazione dunque per i disagi ai cittadini, soprattutto per le fasce deboli della popolazione. È necessario un intervento immediato per non mettere ulteriormente in ginocchio i territori già disagiati.
“Siamo giunti ad un malcontento generale intorno a Poste – ha commentato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – perché ormai non sono solo più i disservizi ad aumentare in modo preoccupante che si sommano alla situazione esistente già grave lamentata dall’utenza come la riduzione dell’orario di ufficio, la drastica riduzione del servizio di distribuzione della posta, ma ciò che spaventa ora è la definiva chiusura. Si pensi alle conseguenze soprattutto per i residenti anziani. Come UNCEM siamo da tempo molto preoccupati per le sorti dei servizi postali dei piccoli comuni e in particolare per tutti gli abitanti delle aree rurali ed isolate della Toscana. Chiediamo che si intervenga di fronte alla pesante situazione che si prospetta in Toscana e siamo pronti a mettere in campo le forze necessarie per sviluppare percorsi alternativi in grado di contenere, per quanto possibile, il disagio che Poste sta creando. Ringrazio l’On. Realacci per la disponibilità e l’impegno che puntualmente mette in campo per sostenere e tutelare i piccoli Comuni montani della Toscana e non solo.”
“Un conto è una giusta razionalizzazione”, commenta Realacci, ”altra cosa è tagliare drasticamente dei servizi come gli uffici postali indispensabili per i cittadini, specie di quelli che vivono nei centri minori, che sempre più sesso vedono lesi i propri diritti di usufruire di un servizio pubblico di qualità. Proprio per denunciare tale situazione, particolarmente drammatica in Toscana, ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico affinché – anche attraverso la promozione di una concertazione tra Poste Italiane Spa ed Enti locali – sia garantita l’effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità nel rispetto del contratto di servizio postale universale”.
SOS servizi postali è il grido d’allarme che lancia Piero Baronti, portavoce degli ecologisti democratici (Ecodem) – “Se i tagli ipotizzati avranno un seguito, la nostra regione ne uscirà fortemente penalizzata. In particolare sarà colpita la Toscana dei piccoli comuni, e quelle frazioni, anche dei comuni più grandi, che si trovano in aree collinari e montane. I servizi territoriali vanno ripensati, non vanno chiusi” – conclude Baronti.
Lista Nera delle località lucchesi con uffici postali oggi a orari ridotti
A rischio chiusura entro il 2012
LUCCA
Gorfigliano – Minucciano – (Lucca)
Minucciano – Minucciano – (Lucca)
Carpinelli – Minucciano – (Lucca)
San Casiano di Contorne – Bagni di Lucca – (Lucca)
San Ginese – Capannori – (Lucca)
Tereglio – Coreglia Antelminelli – (Lucca)
Matraia – Capannori – (Lucca)
Calavorno – Coreglia Antelminelli – (Lucca)
Ponte a Serraglio – Bagni di Lucca (Lucca)
Mologno – Barga (Lucca)
Valdottavo – Borgo a Mozzano (Lucca)
Pieve di Compito – Capannori (Lucca)
Ruosina – Stazzema (Lucca)
Casabasciana – Bagni di Lucca (Lucca)
Loppeglia – Pescaglia (Lucca)
San Gennaro – Capannori (Lucca)
Montefegatesi – Bagni di Lucca (Lucca)
Filicaia – Camporgiano (Lucca)
Da Francesco Consani riceviamo e pubblichiamo in merito alla paventata chiusura dell’ufficio postale di Mologno:
“Caro Luca,
abbiamo appreso dagli organi di informazione della molto probalile chiusura, entro il 2012, dell’ufficio postale di Mologno insieme ad altri uffici periferici della provincia di Lucca.
Per la verita’ non e’ la prima volta che questa ipotesi viena posta all’attenzione dell’opinione pubblica, ma questa abbiamo il timore che sia proprio “la volta buona”…Parlando con operatori dell’ufficio stesso risulterebbe che Mologno sia ,tra gli uffici del Comune di Barga,un ufficio “redditizio” per Poste Italiane spa (basta andarci tutti i giorni per notare l’afflusso delle persone provenienti anche da Comuni limitrofi…).
Ebbene, non e’ finita qui, vorrei anche segnalare che da OLTRE 12 GIORNI in Mologno non riceviamo la posta.Mi sono recato stamani, sabato 7 luglio, a Piano di Coreglia, presso l’ufficio che si occupa dello smistamento della posta per la nostra zona, per avere dei chiarimenti ma ho trovato tutto chiuso.
Siete in grado di saperne qualcosa?
Grazie per il Vostro interessamento, cordiali saluti”.
Francesco Consani
Gii uffici postali (non meritano nemmeno la maiuscola) sono sempre stati degli U.C.A.S. (Uffici Complicazioni Affari Semplici). E’ appurato nel tempo e nei luoghi.
Si vocifera che nella nostra zona la chiusura di Mologno.
Ma come?
Questo uffico postale è sempre stata la valvola di sfogo di coloro che puntualmente trovano ingolfato a dismisura, antidemocratica e superficiale, l’ufficio di Barga.
Servizio Postale. Poste Italiane. Mah?!?!?!?
Servizio non é.
Le lettere vengono ammucchiate spesso in qualsivoglia buca o cassetta delle lettere, anche di vie adiacenti al vero destinatario. Per fortuna che ci sono
a Barga ancora persone responsabili, che, quando si accorgono di queste bestialità (la corrispendenza, quale che essa sia, è una cosa delicata, molto delicata,
e non deve capitare in mani improprie, CAPITO), si prendono la briga di ridistribuire la corrispondenza ai legittimi proprietari senza metterla a casaccio come
invece fa chi è pagato per fare non fare questo.
Ma queste brave persone, che fanno il lavoro che dovrebbero fare altri ,che per questo sono pagati, dovrebbero avere il compenso di chi non lavora con
coscienza. Mi sembrebberebbe giusto.
Se vai alla posta di Barga nei primi giorni del mese, puoi stare sicuro che se devi fare una semplice raccomandata devi aspettare minimo una mezz’ora.
Quando va bene.
Si perchè, il marchigegno escogitato dalle poste italiane per smaltire le code, è uno dei più ridicoli, antidemocratici e non rispetta per nulla la priorità
di cui deve avere diritto la persona che entra e stacca il tagliando (siamo come al supermercato) ma per le poste italiane no!
Per cui si verifica che l’ultimo entrato esca prima di chi è in attesa da tempo, magari solo per una raccomandata e/o per l’acquisto di un semplice
francobollo.
Ora il L.I.F.O. (acronimo dei termini inglesi: Last In, First Out) che in italiano vuole semplicemente dire: l’ultimo che arriva é il primo che esce.
Ma tutto questo va bene se si applica alla contabilità di magazzino delle aziende.
Applicarlo alle poste fa veramente incavolare. (educato eufemismo che vuole significare una parola che renderebbe meglio il concetto di essere fregato. Per una
norma/regolamento che non tiene conto del momento temporale in cui viene staccato il biglietto che da diritto all’essere servito dal “servizio postale”.
Ma perchè non chiudere Castelvecchio e Pont’allania?
Ponteall’ Ania é oramai una propaggine di Fornaci e poi apre solo due giorni la settimana.
Castelvecchio è molto più defilato logisticamente che non Mologno.
Sia ben chiaro che un qualcosa che si chiama “SERVIZIO” non deve fare questo. Pertanto per quanto mi riguarda non avrei chiuso nemmeno Tiglio.
Altrimenti che “servizio” é?
Ma se si deve chiudere qualche ufficio, pensiamoci bene, chiudiamo quelli meno raggiungibili, e nel contempo potenziamo senza indugio Barga,
che è una vergogna il “mezzo servizio” a cui si è dovuta adeguare.
Questo deve essere anche uno sprone per i nostri amministratori e politici di casa, e per avvalorare la quasi utopia di “Barga Turistica”.
Giuseppe Luti
Confermo che la corrispondenza arriva quando gli pare.
Ho già avuto modo di proporre reclami, anche forti, agli uffici competente ma, come logico, neppure un cenno di aver visto e/o ricevuto la raccomandata.
Per parte mia ho cercato di togliere il più possibile la corrispondenza al servizio postale, inaffidabile per il recapito, compreso pubblicazioni e riviste trasferite su canali di consegna diversi e più sicuri nelle tempistiche.
Non mi andava proprio più di leggere un settimanale 15 giorni dopo l’uscita.
Anche per la corrispondenza la poca che non ho potuto trasferire su canali elettronici l’ho indirizzata al luogo di lavoro dove, per qualche strana alchimia, il portalettere passa tutti i giorni e non come in Via XXV Aprile una volta ogni 8/12 giorni (non credo proprio che il poco che ricevo sia sempre tutto insieme e, caso strano, in coincidenza con le pubblicità di note catene di supermercati), dopo aver reclamato più volte per aver trovato avvisi di giacenza di raccomandate quando in casa qualcuno c’era.
Circa le chiusure dei servizi pubblici: pensiero personalissimo applicabile a tutta la pubblica amministrazione, dalla sanità alle scuole, dalle poste ai servizi di base: Mandiamo a casa i dirigenti e rafforziamo i servizi. Gli errori sono stati fatti anni ed anni fa quando si è permessa la chiusura delle prime scuole di montagna e a seguire degli uffici postali periferici. Ma non sarebbe ancora tardi per rimediare.
E’ che ance tra le poste, come nelle scuole, negli ospedali, negli enti in genere, Monti, Tremonti o colline che siano al potere, i dirigenti aumentano e gli operatori diminuiscono, in numero, capacità e competenze.
E se qualcuno vuol provare qualcosa di più disumano delle code alle poste di Barga provi a fare una pratica all’Inps di Lucca e capirà cos’è una coda, sembra di essere sulla Salerno Reggio Calabria il primo sabato di agosto.