ARTEFACT vuole essere la prima manifestazione artistica, sotto forma di mostra collettiva, che il laboratorio- contenitore l’iNStallazione di Venti d’arte intende proporre al pubblico.
In un ambiente che vuole lavorare con l’emozionalità, alla riscoperta di vecchi e nuovi codici, che crede necessario praticare la curiosità come approccio alle situazioni interne ed esterne, si vuole dare una possibilità di avvicinamento all’arte come riflessione personale e collettiva.
In concomitanza all’apertura del Laboratorio artistico, proverbialmente chiamato “l’iNStallazione di Venti d’Arte”, con l’intenzione di far meglio comprendere le motivazioni e le amorevoli velleità artistiche degli ideatori di questo luogo di contaminazione, si terrà l’inaugurazione della collettiva di pittura ARTEFACT.
KEANE – SERGIO FINI – NICOLA SALOTTI.
Tre artisti poliedrici, caratterizzati dalla diversità di linguaggio, dalla ricerca dell’io interiore, dalla volontà di espressione concettuale.
Il termine ARTEFATTO, binomio scindibile in due parole ben distinte, richiama ad un effetto dell’arte, dove con ARTE si intende l’attitudine e la specifica attività interiore dell’uomo unita all’abilità tecnica esecutiva; e con FATTO l’effetto della messa in opera dell’arte.In un gioco di significati che interagiscono tra loro e che propongono una doppia sensibilità, gli artisti con le loro volontà singolari intraprendono un viaggio tra colori e forme in cui intendono proporre i valori intrinseci dell’anima esplicati come elementi del tutto soggettivi, ma legati ad una comunione di intenti che puntano a produrre manufatti d’arte, o artefatti. Tenendo come filo conduttore, quel sentire dell’arte e accompagnati e sempre guidati da un percorso interiore, i pittori lo comunicano magistralmente attraverso i propri singolari codici espressivi. La rappresentazione del mondo, resa manifesta dall’uso di simboli, si affaccia al contemplatore in cerca di feconda comunicazione. Gli artefatti non possono essere pensati indipendentemente dalle interazioni umane ed il valore estetico intrinseco è un ponte tra immaginario e quotidianità. Lucia Morelli – Nicola Salotti
Il mio lavoro è concepito attorno alla figura che l’artista ricopre all’interno della comunità, e come tale ha il ruolo di stimolare la comunità stessa e di interagire con le capacità intellettive e creative delle persone. Un’ attività questa, sostenuta specificatamente dal pensiero di “arte non architettata” che considera il valore estetico dell’arte solo come ultimo passaggio, come rifinitura di quel linguaggio espresso in primis dal concetto che da l’input iniziale , una sorta di ordine di passaggi che interagiscono tra essi senza prevaricare ma che si considerano come sequenziali rivolti ad un unico fine, quello di creare una relazione comunicativa con la comunità.Un esempio è l’attività svolta da barganews che dal 1996 viaggia nel web avvalorandosi di questi concetti e facendo di se un canale comunicativo che si caratterizza di diversi aspetti , infatti è archivio, è social network, è blog, e giornale on-line che parla della comunità di cui si circonda.
La pittura è il mezzo con cui “prevedo” il mio futuro; “NEW WORLDS” è la serie di lavori con la quale ho sentito la fine di un periodo, e l’inizio di una strada immensamente “piena”. Dopo quattro anni da ciò mi rendo conto quanto quei “mondi nuovi” siano stati profetici, non avevo idea del prezzo ne di quanto avrebbero reso (accrescimento spirituale), … adesso si. Molto, moltissimo sono costati, e moltissimo hanno regalato al mio sentire, una vera fortuna!
Non ha senso parlare di tecnica, di arrivare, ne d’altro;adesso niente ha valore se non il fatto che è nata, coscientemente, in me la “PITTURA EMOZIONALE” più pura e spontanea.
Dal momento della nascita tutta la nostra vita è pervasa dal desiderio di riprovare le sensazioni dell’estasi prenatale. E proprio da questa visione l’azione creativa, è un modo per ritrovare quelle sensazioni primordiali. Alla base della creatività c’è un elemento intrinseco di espressione e di comunicazione verso il così detto inconscio collettivo, per rendere possibile questo lo psicologo Carl Gustav Jung diceva che il canale comune era dovuto agli archetipi cioè le forme di manifestazione degli istinti , intesi non come appartenenti alla sfera biologica bensì alla sfera spirituale. Facendo mie queste considerazioni ho intrapreso questo percorso a seguito di una necessità che mi giungeva dettata dal mio inconscio , i lavori qui presenti sono il frutto di elaborazioni compositive che seguono la comprensione dello spazio pittorico e dell’uso del colore come mezzo espressivo autonomo . Queste rappresentazioni nascono da osservazioni, associazioni e sintesi di colore e forma che partono deliberatamente da segni casuali che poi evolvendosi si articolano in strutture compositivo-sintattiche che attingono direttamente alle reminescenze formali dettate dall’inconscio . Questa mia ricerca prende vita dalla volontà di capire il vero funzionamento del pensiero creativo in assenza di controllo esercitato dalla ragione , al di là di ogni preoccupazione estetica e morale.