Allo stabilimento KME di Fornaci di Barga, la realtà industriale metallurgica più importante della intera provincia si affronta le incertezze del mercato e della situazione economica guardando decisamente al futuro e puntando sull’immolazione, sulla sicurezza e sull’ambiente. Parola di Michele Manfredi, direttore dello stabilimento, che ieri mattina ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione su quello che è stato il 2010 e su quello che sarà il 2011 per lo stabilimento metallurgico di Fornaci di Barga.
La notizia sicuramente più rilevante è che nella fabbrica di Fornaci di Barga, che da lavoro a 660 persone, il Gruppo KME farà nel 2011 l’investimento più importante di tutte le sue aziende. 7 milioni di euro per realizzare un nuovo forno di raffinazione che sarà installato nel reparto Fonderia Rame. A Fornaci di Barga si lavora il rame come materia prima, ma anche in forma di rottame che viene riciclato. Proprio il rottame di rame, per le aziende del settore, è una delle principali fondi di approvvigionamento in Europa. Il nuovo forno servirà a ridurre drasticamente gli stadi per arrivare alla trasformazione da rottame a prodotto fuso di lavorazione. Questo permetterà in primis di rendere più competitivi i prodotti di KME che in questi anni hanno dovuto fare i conti con una valutazione del rame ormai a livello di capogiro, ma i risparmi ci saranno anche a livello energetico: “Dai nostri calcoli – ci dice Manfredi – ci sarà un risparmio energetico pari al consumo annuo di 8 mila famiglie; praticamente lo stesso consumo in Kilowattora dell’Isola d’Elba. E risparmio energetico vuol dire anche una drastica riduzione delle emissioni nell’ambiente: circa 7 mila tonnellate in meno all’anno di CO2, l’emissione di 2.400 veicoli su base annua”.
Il nuovo forno sarà pronto presumibilmente tra ottobre e novembre prossimi e questa sarà la prima importante risposta dello stabilimento ad un 2011 che come il 201o presenta segnali di ripresa, ma vede ancora diversi margini di incertezza soprattutto dovuti, appunto , all’oscillazione del valore della materia prima.
L’investimento totale sullo stabilimento fornacino si aggirerà intorno ai 12/13 milioni di euro e riguarderà anche il proseguo dell’impegno avviato in questi anni per il miglioramento della qualità dei prodotti, che dal 2010 si sono allargati anche alle fonti di energia rinnovabile ed ai prodotti per l’edilizia e non solo a prodotti per le industrie; ad un miglioramento dei sistemi di produzione; a raggiungere l’obiettivo infortuni zero. Già conclusa in tal senso la prima fase del progetto per ottenere la certificazione del sistema di gestione integrato della sicurezza ed è in corso un impegno forte sull’analisi e sul monitoraggio degli infortuni: “siamo impegnati a fondo in un processo di formazione – sottolinea il direttore Manfredi – sulla cultura della sicurezza. A tutti i livelli”.
Tanto impegno anche a livello ambientale: verranno installati due nuovi depuratori per il trattamento delle acque piovane e dei reflui di produzione ed in collaborazione con l’ASL sarà avviata una campagna per il monitoraggio della salubrità degli ambienti di lavoro.
“Il Gruppo – spiega il direttore – ha deciso di percorrere la strada dell’innovazione tecnologica per una maggiore competitività, del risparmio energetico e del rispetto ambientale oltre che della maggiore sicurezza e lo stabilimento di Fornaci, come dimostra l’importante investimento previsto per i prossimi mesi, sarà la punta di diamante di questo impegno. Un segno tangibile di riconoscimento da parte dell’azienda anche per il lavoro avviato dalla squadre che dirigo”.
Una scelta non da poco, in effetti, che fan ben sperare per il futuro di KME Fornaci. Laddove si fanno investimenti di questa portata è difficile pensare a future dismissioni, tutto il contrario casomai.
Lo pensano anche gli stessi operai, come hanno anche confermano i rappresentanti delle RSU presenti alla conferenza stampa, Cecchini, Tortelli e Saisi che hanno ritenuto importantissimo l’investimento sul nuovo forno, ma che vedono con particolare favore anche l’impegno dell’azienda sulla campagna per la riduzione degli infortuni e non solo quello: “Abbiamo apprezzato – ha affermato Tortelli della FIM-CISL – il modo in cui l’azienda ha affrontato la crisi, guardando avanti, con nuovi investimenti e con l’apertura di nuove produzioni. Si tratta della giusta strada per affrontare le insicurezze del futuro”.