Gradita visita questa mattina da parte dei cugini Salvatore e Paolo Orlando, discendenti di quella famiglia Orlando che un secolo fa scelse la zona di Fornaci per realizzare lo stabilimento metallurgico che oggi è KME.
I due signori sono arrivati a Barga per una visita di piacere dato che sono molto legati a questo territorio dove i loro predecessori hanno vissuto, lavorato ed investito nella Società Metallurgica Italiana.
Ad accoglierli ed accompagnarli in un passeggiata per Barga Vecchia è stata Maria Teresa Di Natale, responsabile dell’Ufficio Cultura, che li ha accompagnati dal piazzale del Fosso a Palazzo Pancrazi mostrando e raccontando loro storia e curiosità su Barga. All’arrivo in comune Salvatore e Paolo Orlando sono stati accolti dal sindaco Marco Bonini e dalla giunta comunale e durante una conversazione informale sono emerse interessanti possibilità di collaborazione tra il nostro comune e la famiglia Orlando.
Una su tutte, proposta da Salvatore stesso e appoggiata dal cugino Paolo, la possibilità di portare in mostra a Barga documenti, cimeli e carteggi appartenenti alla famiglia e riguardanti la storia risorgimentale degli Orlando, che furono in prima linea durante gli anni del processo di unificazione. Un’altra importante prospettiva aperta durante l’incontro è la possibilità da parte della nostra amministrazione comunale di una visita presso Dynamo Camp, il campo di terapia ricreativa per bambini affetti da patologie gravi o croniche nato proprio su uno stabilimento della Metallurgica dismesso nella zona di S. Marcello Pistoiese.
Ma la visita è stata anche un occasione per ripercorrere e ricordare le tappe lontane e recenti dello stabilimento della SMI di Fornaci, nel quale hanno lavorato intere generazioni ed anche alcuni membri del consiglio comunale, nonché, in giovanissima età, Salvatore Orlando, adesso presidente del Consiglio di Amministrazione di KME Group Italy.
La giornata barghigiana per gli Orlando è proseguita poi con una visita a Palazzo Mordini, proprio per il legame risorgimentale che coinvolge le due famiglie.
Gli Orlando sono una famiglia imprenditoriale italiana, originaria di Siracusa ma Palermitana d’adozione. Particolarmente importanti tra fine dell’ottocento ed inizio del novecento sono considerati tra i protagonisti del risorgimento politico italiano e del processo di industrializzazione del paese. Attivi principalmente nella cantieristica navale italiana, a Livorno, Genova e La Spezia, passarono ad inizio novecento ad altri settori quali la siderurgia e la metallurgia.
Nel 1857 gli Orlando supportano con mezzi e denaro l’impresa meridionale di Carlo Pisacane (1818 – 1857). Giuseppe partecipa attivamente alla spedizione dei Mille al comando delle macchine del “Lombardo” e del “Piemonte” (date dalla famiglia Rubattino), ma al momento dello sbarco Garibaldi ordina a Giuseppe di rimanere a bordo del battello. Questa decisione sarà fondamentale affinché le due imbarcazioni non cadessero in mani nemiche. Giuseppe, infatti, al sopraggiungere della flotta borbonica, aprì i boccaporti allagando ed affondando i due bastimenti. Questo gli valse la medagli di bronzo al valor militare. Nella spedizione dei mille Luigi dona a Garibaldi una serie di cannoni fatti costruire apposta nelle fonderie dell’Ansaldo.
Il successo della spedizione dei mille nel 1860 Garibaldi fa si che Paolo Orlando è nominato Ministro dei Lavori Pubblici del Governo Dittatoriale Siciliano.Con la costituzione del Regno d’Italia l’attività cantieristica della famiglia si allarga con la costruzione dei cantieri navali di Livorno, sulla concessione governativa dei cantieri San Rocco firmata dal Ministro delle Finanze e della Marina, Quintino Sella (1827 – 1884). Alcuni sostengono che il “favore” fu fatto agli Orlando per il contributo della famiglia alla causa risorgimentale.
Nel 1865 i Fratelli Orlando ottengono in concessione l’arsenale navale di S. Rocco di Livorno. In pochi anni il cantiere sarà sviluppato e trasformato fino a divenire un moderno cantiere navale nel quale escono non solo navi da crociera o mercantili ma anche corazzate militari da competere con le corazzate di altre nazioni avanzate quali Inghilterra e Germania. Il cantiere navale S. Rocco di Livorno sarà, da questo momento, chiamato Cantiere navale Fratelli Orlando. Questo segna l’inizio dell’impegno degli Orlando nella città labronica. Tale impegno si estenderà anche verso altri settori industriali (metallurgica, cementificio, ceramica, vetro) e durerà fin dopo la II Guerra Mondiale.Luigi Orlando (1862-1933), è nominato curatore fallimentare della Società Metallurgica Italiana – SMI e all’inizio del 900 la guerra di Libia ed il conflitto mondiale arrivano in soccorso alla difficile situazione della SMI. Nel 1910 lo Stato Italiano affida un’importante commessa alla SMI per la produzione di munizioni per pistole, fucili, moschetti e artiglieria leggera per l’esercito e la marina italiana. La SMI costruirà in solo un anno lo stabilimento a Campo Tizzoro, che rimarrà in produzione fino al 2006, producendo laminati industriali di rame e sue leghe.
La SMI costruirà in solo un anno lo stabilimento a Campo Tizzoro, che rimarrà in produzione fino al 2006, producendo laminati industriali di rame e sue leghe.
Nel 1915 viene acquistato lo stabilimento di Pont. S. Martin per aumentare la produzione di materiale bellico. Inizia la costruzione dello stabilimento di Fornaci di Barga per la fabbricazione di cartucce per fucili e di bossoli da cannone. Con la costruzione del nuovo stabilimento, la SMI passa dalle 6.000 tonnellate di produzione del 1902 alle oltre 36.000 del 1917. Lo stabilimento di Fornaci di Barga è costruito nel tempo record di 12 mesi, finanziato principalmente da capitali pubblici. Nel 1917 lavoravano a Fornaci di Barga circa 7.000 persone.wikipedia