Due facce per la stessa medaglia: una che ride, l’altra che piange.
Questa la metafora usata dal presidente della Conferenza dei Sindaci della Valle del Serchio Renzo Pia per descrivere l’attuale situazione della Scuola nella Valle del Serchio, di cui si è discusso questa mattina durante una conferenza a Palazzo Pancrazi alla presenza dei sindaci della Valle, dei rappresentanti di Provincia e Regione, dei Parlamentari della Valle, dei dirigenti scolastici e di numerosi addetti ai lavori.
Tutti quanti riuniti per fare il punto della situazione, che, come accennato ha due risvolti. Il primo positivo, con l’assegnazione di 332 mila euro al sistema Scuola della Valle del Serchio da parte della Regione Toscana , delle Comunità Montane di Media Valle e Garfagnana, dei Comuni della Valle e del Parco Apuane per continuare a investire sulla continuità scolastica anche durante i periodi estivi; per combattere la dispersione scolastica e supportare le situazioni di handicap; per proseguire con il progetto INFEA.
Ma per questa “buona notizia” c’è una pessima notizia contro cui la Conferenza dei Sindaci sta lottando: i tagli annunciati dal Ministero alla scuola, che andrebbero ad inficiare almeno tre aspetti considerati dalla Conferenza prioritari, per i quali, gli enti e le istituzioni della Valle del Serchio si stanno impegnando per far arrivare la loro voce verso il governo centrale.
Si tratta delle strutture scolastiche, molte delle quali non più rispondenti ai criteri antisismici e di sicurezza; degli organici, che rischiano una riduzione con conseguente perdita dell’offerta formativa e della qualità in genere (si parla di 30 unità in meno sugli organici di fatto, ma altre riduzioni potrebbero essere dietro l’angolo); del sistema dei trasporti, per il quale deve essere trovata una formula che possa assicurare gli spostamenti degli studenti, garantendo di seguito la fruizione dell’educazione.
Punti ritenuti fondamentali dalla Conferenza dei Sindaci, senza i quali la Valle del Serchio non può essere in grado di offrire formazione, istruzione ed educazione a quella che sarà la futura classe dirigente: “Non investire sulla Scuola – ha sottolineato Renzo Pia – Significa non investire sull’azienda Italia”.
Non solo per la formazione delle future generazioni, ma anche perchè parte dell’economia del Paese dipende anche da chi è impiegato nella scuola: ridurre gli organici significa ridurre il potere d’acquisto delle famiglie, e questo porta inevitabilmente ad un peggioramneto dell’economia in generale.
Tanto più che, sempre secondo la Conferenza dei Sindaci, gli organici delle scuole della Valle sono già stati ridotti al lumicino dalle ultime leggi e finanziarie, le riduzioni previste non avrebbero il ruolo di “razionalizzare” ma , praticamnete di “disintegrare” il sistema scolastico, già messo a dura prova negli ultimi anni.
Il secondo passo verso la formalizzazione di questa protesta sarà un incontro in Provincia in programma la settimana prossima che vedrà presenti rappresentanti della Valle ma anche della Piana e della Versilia, per mettere nero su bianco il “j’accuse” ai tagli previsti dal ministero.