Una nuova centrale idroelettrica privata nel comune di Barga. Dopo quella ancora in corso di realizzazione lungo il Corsonna, nei boschi di Montebono (articolo in inglese qui – articolo in italiano qui), un’altra centrale privata dovrebbe sorgere stavolta nel versante opposto del territorio comunale. L’impianto verrebbe costruito in prossimità dei torrenti Ania, Acquetta e Segaccia, in parte nel territorio del Comuni di Barga ed in parte in quello del Comune di Coreglia Antelminelli.
La centrale di produzione, se tutto l’iter burocratico e delle autorizzazioni verrà portato a buon fine, sorgerà in loc. Pita mentre verrà realizzata un’opera di presa sul torrente Segaccia, sita nel Comune di Barga; un’altra sul torrente Acquetta, al confine fra i due comuni, in loc. Col Moscato ed una condotta forzata per raggiungere la centrale che occupa sia i terreni di Coreglia che quelli di Barga.
Anche in questo caso si tratterebbe di una centrale idroelettrica realizzata dai privati le Società “Appennino Energia Srl” con sede a Gallicano e “Tonarelli Spa” con sede a Borgo a Mozzano.
Ai primi di settembre la giunta municipale di Barga ha approvato lo schema di convenzione tra il comune di Barga e le società che vorrebbero realizzare il progetto.
In pratica il Comune di Barga concederà tutte le autorizzazioni del caso, giudicando di pubblica utilità la nuova centrale e le società che realizzeranno e gestiranno l’opera concederanno all’Amministrazione Comunale ogni anno, per dieci anni, un contributo annuo fisso di 20 mila euro indipendentemente dalla produzione annuale di energia elettrica.
Le società costruttrici si dovranno però impegnare a richiedere alle autorità competenti il rilascio di tutte le autorizzazioni previste dalle vigenti disposizioni legislative per la realizzazione e per la messa in esercizio dell’impianto e di tutte le sue componenti e a garantire il corretto funzionamento dell’impianto medesimo per tutta la durata della presente convenzione.
Nella speranza che non si assista ad una esagerata cementificazione del nostro territorio montano, pur se avvallata dai pareri di legge sull’impatto ambientale, vien da chiedersi solamente come faranno i due piccoli torrenti a garantire una portata tale da produrre energia sufficiente ad alimentare una centrale ed a farla essere soprattutto redditizia.
E’ incredibile, un’amministrazione regolarmente stipendiata con i nostri soldi dovrebbe soltanto tutelare gli interessi della collettivita’ preservando il territorio, la natura e il paesaggio….invece ogni singolo giorno si adopera per potare ed estirpare piante, eliminare spazi di verde pubblico, stravolgere il paesaggio, consentire la costruzione di centrali idroelettriche sui nostri fiumi e “valutare le tecnologie per l’installazione di centrali a biomasse”. Non ci siamo proprio….intanto il TAR ha annullato l’autorizazzione dell’impianto a biomasse di gallicano grazie al ricorso di cittadini e associazioni
allego quanto descritto sul sito del WWF in materia:
Ogni giorno di più i fiumi ed i torrenti della Garfagnana e della Media Valle vengono prosciugati con captazioni selvagge, imbrigliati per la produzione di un esiguo quantitativo di energia elettrica, spogliati della vegetazione spondale.
Il bacino del Serchio ha subito nel passato una pesante politica di sfruttamento idroelettrico. Oggi le grandi opere di derivazione non sono più possibili, perché lungo il Serchio ed i suoi affluenti non c’è più lo spazio per realizzarle. Allora si costruiscono o si progettano piccole centrali idroelettriche lungo corsi d’acqua ancora integri. E’ quello che è successo lungo la Fegana, e che succederà lungo il Corsonna , l’Ania ed i suoi affluenti Acquetta e Segaccia, piccoli corsi d’acqua che ospitano ancora una ricca fauna ittica e rare specie di anfibi, tutelate dalle normative europee.
Il proliferare delle piccole centrali idroelettriche sta diventando un vero problema ambientale. La costruzione di questi impianti compromette l’equilibrio naturale dei corsi d’acqua. L’acqua viene restituita al fiume a valle, ma le conseguenze sono quasi mai calcolate: gli sbarramenti impediscono ai pesci gli spostamenti, spesso importanti per l’attività riproduttiva, e la drastica riduzione dei volumi d’acqua provoca la diminuzione della capacità di autodepurazione del fiume.
Lungo il torrente Fegana esistevano già tre centrali idroelettriche che ne avevano deturpato le caratteristiche. Non contenti se ne è realizzata una quarta , che, prelevando l’acqua a Ponte a Gaio e rilasciandola quasi alla foce del torrente nel Serchio, ha privato il torrente del prezioso elemento liquido per diversi chilometri, dando il colpo finale agli organismi che abitavano il torrente, che, così ridotto, non ospita più la fauna ittica che vi viveva fino a pochi anni fa, né specie ornitiche interessanti e rare come il Merlo acquaiolo e la Ballerina gialla.
I fiumi sembrano essere considerati soprattutto una risorsa da sfruttare a livello economico per il tornaconto di pochi, e la diffusione incontrollata di piccole centraline idroelettriche ne è l’esempio più eclatante. Gli effetti perversi, i danni ambientali di tutto ciò sarà la collettività a pagarli. E’ necessario, pertanto, ripensare tutta l’attività dell’uomo sui fiumi, e prevedere delle vere e proprie analisi costi/benefici.
About Disputed Waters
What is Disputed Waters?
Disputed Waters is a multimedia project bringing together journalists, photographers and videographers to explore stories about transboundary rivers. We trace the stories of rivers where water risks becoming a source of conflict due to climate change and our increasing world population.
The project is an initiative of a group of independent photographers, writers and videographers. To produce our in depth journalistic reports we try to finance our trips through ‘crowdfunding’. If you think this initiative deserves your support, visit our donate page where you will find suggestions on how to help Disputed Waters.
About what is Disputed Waters?
We’re interested in the impact of climate change and growing world population on our globalised society. Many experts are predicting that the wars of the future will be fought over water. Well, we tend to agree. Actually there have been many water conflicts in the past, and some are happening right now – for the moment, they are not on the world’s radar because until now, they haven’t – fortunately – been very violent.
But there’s no guarantee that these conflicts will continue to be low-profile in the future. Our aim is to report on the risks of future water conflicts and to investigate what conflicts have been bubbling in recent years. Our project is about painting the big picture, the geo-political story, but we also aim to show the impact of climate change on the man or woman on the street – what are the consequences of pollution, over-consumption etc for them?
We have decided to focus on transboundary rivers because of their impact on various countries and large swathes of population. Changes in the status quo directly have an impact in other parts.
In 2010, we travelled several times to the Colorado River in the US and Mexico where we started our project. This year we will visit the Nile, Mekong and Jordan Rivers. The Indus and Amazon are planned after that.
Why Disputed Waters?
Disputed Waters is an initiative of a group of freelance photographers and journalists.
The idea to start this project came from a few new trends in the world of journalism.
1. There’s less and less money available through the traditional media to produce in depth reports.
2. Technology offers new ways to present the work, and the traditional media are slow to adapt to this.
So we decided to create our own platform where we can present our work the way we want it to be seen and where we can experiment with different publishing options. And we get to try different ways of financing our work at the same time. One of them is crowdfunding.
So expect us to come with other initiatives as well. We’re thinking of e(photo)books, iPad apps, Blurp Books and who knows what…
We hope you will enjoy this website and will support us in the future by coming back to check up on us regularly, telling about us to as many of your friends as possible and perhaps even with a donation.
Thanks!
Mi sembra che dovremmo tutti condividere quanto dice il nostro “Moma” e comunque io mi associo con entusiamo al suo biasimo per il comportamento dei nostri politici/amministratori, ma anche con molta amarezza, perchè una logica che non è logica si fa fa sempre più spazio. E non ci fa tenere conto dei danni che si causano
e si stanno causando con questo facile permessivismo.
E niente di questo genere può giustificare il fatto che il Ns. Comune percepirà 20.000 (ventimila) euro l’anno
per dieci anni.
Abbiamo bisogno di soldi, ma abbiamo venduto la Farmacia
Comunale, che senza dubbio era l’unica attività che rendeva al Comune, cioè a noi cittadini, sicuramente almeno 100.000,00 (centomila) euro l’anno al netto degli stipendi e gli erbucci (non tanto) vari e gettoni per gli amministratori della stessa.
Ora ci attachiamiamo ai soldi eventuali delle centraline
costruite in ambienti ancora intatti del nostro territorio, e sarebbe bene preservare anzichè farci speculare sopra.
Con solatevi con gli aforismi che seguono.
Saluti. Luti Giuseppe
Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Ma sull’universo ho ancora i miei dubbi. (Albert Einstein)
La cosa più seccante di questo mondo è che gli imbecilli sono sempre sicuri di sé, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi. (Bertand Russell)
Il dramma dei nostri tempi è che anche gli stupidi si sono messi a pensare. (Jean Cocteau)
Quale è la differenza tra il genio e la stupidità? Il genio ha i suoi limiti. (Marie Gemelli-Carroll)
La stupidità umana ama travestirsi: certe fronti spaziose ingannano. (Enzo Biagi)