Il comune di Fabbriche di Vallico è stato uno dei primi comuni nella Valle del Serchio ad ospitare sul suo territorio gruppi di migranti provenienti da Lampedusa.
L’Associazione no-profit PARTECIPAZIONE E SVILUPPO guidata dal suo presidente Emanuele Ghionzoli, gestisce l’assistenza di un gruppo di 7 ragazzi nigeriani ospitati in un abitazione nel centro del paese, garantendoli i servizi basilari
come previsto dalle norme vigenti per i migranti richiedenti asilo. Anche dal punto di vista sanitario, col sostegno dell’ASL2 di Lucca,si stanno svolgendo attenti esami in maniera tale da garantire la sicurezza sia dei cittadini di Fabbriche che dei migranti stessi.
L’organizzazione di una gioranta tipo è la seguente. Alla mattina, con l’operatrice Elisabetta Mancini, i ragazzi affrontano lezioni d’italiano. Al pomeriggio, con l’altro operatore dell’associazione, Francesco Cricorian, svolgono delle attività
di piccola manutenzione per le vie del paese. Mentre la domenica, gran parte dei ragazzi, va alla messa di propria spontanea volontà e nel pomeriggio ogni tanto una partitella di calcio.
‘Qua mi trovo bene’ afferma Samson, un ragazzo proveniente dalla Nigeria, sbarcato a Lampedusa con suo fratello Victor, dopo aver attraversato Niger e Libia con passaggi di fortuna su auto o camion ‘capisco tutti i problemi e i ritardi che ci sono per ottenere i documenti necessari, ma mi sono stancato di ricevere solamente, voglio rendermi utile e fare qualsiasi tipo di lavoro’. L’occasione sembra buona. Infatti perché la particolarità di questa associazione sta nel fatto di avere presentato ed essere riuscita a far approvare, un progetto regionale che garantisce non solo la mera assistenza, ma bensì l’integrazione dei richiedenti asilo.
La una scomessa cui l’associazione no-profit PARTECIPAZIONE E SVILUPPO crede molto e che la pone all’avanguardia fra le altre realtà regionali, è il progetto ‘LA CASTAGNA COME SIMBOLO D’UNIONE’.
Il progetto cerca di unire la trascuratezza in cui versa la manutenzione delle aree montane, dovute allo spopolamento o alla mancanza cronica di fondi con l’integrazione dei rifugiati che attualmente si trovano su questo territorio.
Il progetto prevede l’impiego della loro manodopera nel raccogliere castagne, con la conseguente manutenzione e pulizia dei boschi. Le castagne successivamente verranno portate ad un metato, e ne verrà ricavata farina che verrà venduta ad una fiera organizzata dalla Regione Toscana a Firenze.
Per tutta la durata del progetto i ragazzi saranno affiancati da figure che gli insegneranno oltre che a riconoscere i vari tipi di castagne, anche le tecniche per l’essicazione nei metati. In più sempre i ragazzi elaboreranno tramite il supporto di un informatico un logo da applicare alle confezioni di farina.
I ragazzi ospitati dall’associazione svolgeranno questo tipo di attività, nei boschi di proprietà dell’Azienda Agricola ‘La Fornace’ gestita da Marco Rigali e Daniela Capra, sempre all’interno del comune di Fabbriche di Vallico, dove sono alloggiati altri rifugiati assistiti dallo stesso agriturismo.
Per quanto riguarda il sostegno a questa associazione, recentemente la Croce Rossa ha provveduto a fornirgli dell’abbigliamento pesante in vista dell’inverno. Ma anche i privati, come il mercatino dell’usato ‘Stella del mattino’ di Castelnuovo Garfagnana stanno collaborando.
‘Certo che questi aiuti sono molto utili’ afferma Ghionzoli ‘ma purtroppo non sono mai abbastanza. Chiunque: associazione, ente, azienda o privato cittadino, che abbia la volontà di sostenere il nostro impegno con qualsiasi mezzo può contattarci direttamente, ne saremmo molto lieti’ conclude Ghionzoli. ‘Non è facile gestire questo tipo di emergenza umanitaria specie in piccole realtà come i comuni della Valle del Serchio.
L’associazione inoltre, ha altri dei protocolli d’intesa coi comuni di Bagni di Lucca e Vergemoli sempre per la gestione dei rifugiati, ed inevitabili sono alcuni attriti che sorgono fra gli abitanti del paese e i ragazzi africani. A volte per piccole incomprensioni, dovute ad abitudini e a lingue diverse. I ragazzi, comunque, sempre salutano chi incontrano per le vie del paese, e purtroppo non sempre ricevono una risposta. Sicuramente, che questo tipo di progetti di utilità sociale, può essere davvero utile ad entrambi per mettersi realmente in gioco e non avere più timore l’uno dell’altro.
Per ulteriori informazioni: www.partecipazionesviluppo.eu – segreteria@partecipazionesviluppo.eu