Oltre una ventina di frane importanti che hanno interessato le nostre strade; la via per Fornioni, nella montagna barghigiana che rimarrà chiusa per diverso tempo, con un tratto del manto stradale fatto letteralmente esplodere dalla furia dell’acqua; la strada di Valdivaiana che riaprirà forse tra qualche ora.
Tante vie di accesso ai nostri paesi ancora chiuse per frane, almeno per qualche ora, o riaperte a tempi di record dagli uomini della Comunità Montana, del Comune, della Provincia che hanno lavorato ininterrottamente tutta la notte.
Si fa sempre più pesante il bilancio della forte ondata di maltempo che stanotte ha colpito la nostra zona, con il Comune di Barga che risulta uno dei territori più colpiti nella Media Valle del Serchio. Non foss’altro per la brutta avventura vissuta da Gianluca Bertoncini, l’uomo di Mologno, travolto da una valanga di fango e detriti mentre cercava di liberare il fossato che stava allagando la zona di via Borghetto a Mologno.
Le sue condizioni non sono gravi, ma rimarrà ricoverato ancora per qualche giorno all’Ospedale di Lucca dove è stato trasportato stanotte di urgenza. La prognosi parla di vaste escoriazioni e contusioni in tutte le parti del corpo, provocate dai detriti che lo hanno ricoperto e colpito.
Una esperienza da incubo, con l’uomo che ha lottato con tutte le sue forze per non sparire sotto la valanga di fango e d’acqua che lo aveva imprigionato.
Come detto nel pezzo precedente, sono stati due operai della Comunità Montana, dei tanti impegnati tutta la notte nelle operazioni per arginare i danni ed i disagi delle forti piogge, ad estrarlo da quell’ammasso di detriti, ormai esausti, sotto shock e vicino all’ipotermia per essere stato tanto tempo sott’acqua.
Si chiamano Massimo Gonnella e Fabiano Agostini ed è proprio quest’ultimo a raccontarci quei terribili attimi.
A farci invece il quadro generale della situazione è l’assessore alla protezione civile del Comune di Barga, Pietro Onesti che come tanti tecnici ed uomini del comune ha fatto nottata correndo da un disastro all’altro e seguendo con apprensione soprattutto la vicenda di Mologno.
Da stanotte è aperto il COC, il centro operativo comunale di protezione civile dove ancora è in corso la stima dei danni e dove si stanno coordinando gli interventi per soddisfare le numerose richieste della gente: allagamenti di scantinati e garage, piccoli smottamenti i problemi più ricorrenti, che si vanno ad aggiungere ad alcune importanti frane. Tra i danni maggiori quelli causati dall’acqua alle vicine strade di Valdivaiana e Fornioni nella nostra montagna; la prima invasa da una grossa frana di fango e l’altra fatta letteralmente esplodere dalla furia dell’acqua di un piccolo rio ingrossato dalla pioggia.
Una grossa frana ha ostruito anche la strada della Mocchia, poi riaperta in mattinata, mentre altri smottamenti importanti si registrano a Selvapiana, Albiano, sulla strada di Loppia, già ripulita dai detriti, nella zona di Buvicchia dove la strada è già libera.
Danni e allagamenti anche nel capoluogo. Una frana si è staccata sotto uno dei piloni portanti del vecchio ponte che congiunge Via Pontevecchio con Largo Biondi, ma al momento, secondo i tecnici, non sarebbero stati rilevati problemi di stabilità.
A causa del terreno fortemente destabilizzato dalla valanga d’acqua delle ore scorse, si attendono nuovi smottamenti e comunque sia, alla fine dei conti, il bilancio sarà abbastanza serio.
Per tutta la notte tanti uomini sono stati impegnati nelle operazioni di soccorso ed in vari interventi. Comune, Comunità Montana, Carabinieri, Vigili del Fuoco, uomini della provincia, volontari del nucleo di protezione civile dell’ANC e della Misericordia del Barghigiano. Ma anche tanti abitanti hanno fatto nottata ed hanno lottato contro acqua e fango.
Come scritto nel pezzo precedente, nella sola Barga, in nemmeno tre ore sono caduti qualcosa come oltre 240 mm d’acqua. Si pensi che nella terribile alluvione del 2000 ne caddero oltre 450, ma spalmati in 12 ore. Stanotte in sole tre ore oltre venti centimetri d’acqua si sono abbattuti su tutta la zona. Un vero e proprio record al negativo.
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