Back in March 2008 we published an article entitled”Timing of pruning Plane trees questioned” in which we asked if it was the right time to prune the plane trees as it could have been dangerous for the health of those trees.
We now republish that article in full as it seems that maybe, just maybe there was good reason to be worried, as this morning workers from the Belluomini Roberto potatura company from Colle di Compito were outside the city gates cutting down two of the ancient lime tress that line the road as they had been infected with the canker stain of plane trees – the fungus Ceratocystis fimbriata.
March 2008 – Sometimes the only thing one can do is cross your fingers and hope. Only four days ago we wrote an article about the plight of the plane trees in this area which are gradually succumbing to an encroaching fungus. (article here) We published images of stricken plane trees being chopped down just below Barga on the road to Gallicano. In that article we wrote that just a very small wound is enough to allow the fungus to invade the plant tissue and start the infective process. The parasite can be invade the tree at various levels including on the main or secondary branches subject to frequent pruning. We also wrote that it was probably only a question of time before the fungus makes its way up the mountainside to Barga. This morning the plane trees on the Fosso just outside the main walls of Barga were pruned by workers for the Provincia of Lucca.
As bad luck would have it the wind this morning was coming from the South so there was possibly a very dangerous situation as the fungus can travel by air from the infected sawdust emanating from the chopped down trees further downwind in the valley and infect the newly pruned plane trees in Barga. Maybe the damp weather overnight could have kept the infected sawdust on the ground and the dangerous spores out of the air. Let’s hope that the pruning of these trees just at this time has not put them at added risk from this deadly silent menace that is decimating the plane tree population in Tuscany.
The cause of canker stain of plane trees is the fungus Ceratocystis fimbriata Ell. et Halsted, f.sp. platani Walter (=Cfp) (Ascomycotina, Ophiostomatales)
So how does the fungus do its dirty work ? Even a very small wound is enough to allow the mycelium to invade the plant tissue and start the infective process.The parasite can invade the tree at various levels: on the main or secondary branches subject to frequent pruning; on the trunk, always exposed to wounds from various causes, especially near ground-level; and on roots that emerge above-ground, as occurs with trees growing in compacted and anaerobic soils that are frequently encountered in street and city plantings.
In the 1940’s canker stain ravaged urban plantings of plane trees in the larger American cities along the Atlantic coast. During the second World War wood from infected trees was used to package materials for the war effort, and this is probably how the pathogen was introduced to the European continent, giving rise to the processes of infection here.
This supposition is borne out by the fact that the first centres of infection in Europe were in or near the major port cities: Naples, Livorno, Syracuse, Marseilles and Barcelona, which were very active during and after the second World War. It is likely that at first only one of these ports became ‘infected’ with the parasite from overseas, and that from this single point it spread out to other Mediterranean port cities.
The first epicentre of the disease in Italy is thought to have been the Naples-Caserta area (Cristinzio et al., 1973); this hypothesis is confirmed by the fact that, when the disease was detected for the first time at Forte dei Marmi in Tuscany, it had already killed many of the 200 year-old planes lining the Vialone Carlo III, the broad avenue that leads to the Palace of Caserta.
Canker stain did not assume an epidemic pattern until several years later, but then it spread in a dramatic manner through Italian cities, as it had done in North America before. A survey from Forte dei Marmi revealed that in the 20 year period 1972-1991, 90% of all planes there became infected and died. Subsequently the disease spread out from Forte dei Marmi to much of Versilia and to many towns of Tuscany: Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno and Florence. – source; Journal of Plant Pathology (1999)
I platani del Fosso hanno rappresentato da più di un secolo, anzi quasi due, uno degli elementi distintivi di questa bella zona di Barga, caratterizzando l’immagine soprattutto di Porta Reale e della strada che prosegue verso il Giardino. Da stamani non sarà più così: due dei platani secolari (si ritiene che furono piantati attorno alla metà dell’800) sono stati abbattuti. Proprio quelli più vicini alla porta d’ingresso al castello di Barga.
E’ stata la provincia di Lucca a sovrintendere alle operazioni di abbattimento dei due platani (un altro, il penultimo che ancora rimaneva in piedi è stato abbattuto sempre stamani in via Pascoli, al bivio per San Pietro in campo e Castelvecchio). Mentre ad abbattere materialmente le piante è stata l’azienda Belluomini Roberto di Colle di Compito
Il motivo dell’abbattimento sta nel fatto che dopo una visita per constatare la salute di queste piante effettuata due settimane orsono dall’ARPAT, è stato verificato che i platani erano stati colpiti da cancro colorato, una malattia gravissima specifica del platano che ne porta la morte e che soprattutto si trasmette con una certa facilità alle piante sane
Ceratocystis fimbriata è l’agente della malattia denominata “cancro colorato”, che provoca la morte dei platani. E’ un parassita fungino da ferita, la cui pericolosità è correlata non solo alla sua aggressività, alle sue diversificate capacità di diffusione e alla suscettibilità della specie, ma anche, e soprattutto, alle notevoli difficoltà nel controllo, specialmente in ambito urbano.
l vettore principale della malattia è costituito dalla non corretta esecuzione delle operazioni di potatura. Nei confronti di questo patogeno è in vigore un decreto di lotta obbligatoria, che prescrive controlli ed interventi da attuare per la salvaguardia del patrimonio vegetale.
httpv://www.youtube.com/watch?v=ITB00RikZOo
Le piante colpite da Ceratocystis fimbriata devono essere prontamente abbattute per legge. In Toscana lo dispone l’ARPAT. Non esiste alcuna cura a quanto pare, ma l’eliminazione degli alberi infetti è comunque un´arma a doppio taglio: se da un lato si cerca di eliminare la sorgente di inoculo, dall´altro le operazioni di abbattimento producono enormi quantità di segatura e di frammenti di legno infetti, che sono una delle principali fonti di diffusione della malattia.
I platani devono essere abbattuti con tutte le precauzioni possibili, raccogliendo la segatura prodotta e distruggendola insieme al restante materiale infetto.
Già ci piange il cuore a vedere abbattute queste piante che contribuivano a rendere così bella la nostra cittadina, ma soprattutto siamo preoccupati dello stato di salute delle altre piante ancora sopravvissute a cancro e tagli. Sarebbe davvero una catastrofe se i bei platani del fosso facessero la fine di quelli al bivio per San Pietro in campo.
C’è da augurarsi quindi che anche tutte le operazioni di taglio effettuate stamani siano state condotte a regola d’arte.
Di seguito riportiamo informazioni ed i consigli relativi all’abbattimento ed alla bonifica delle zone infette che riportiamo sotto.
La lotta al cancro colorato del platano è obbligatoria su tutto il territorio nazionale ed è regolamentata dal D.M. 17 aprile 1998. Attualmente la malattia si può ritenere ubiquitaria nel nostro Paese; in Emilia-Romagna è stata trovata in tutte le province e determina ogni anno l´abbattimento di numerose piante di platano.
Come e quando effettuare i controlli
Per l´individuazione degli esemplari infetti è opportuno controllare le piante preferibilmente in presenza di vegetazione, in quanto sono meglio visibili gli effetti dell´azione del fungo, rappresentati da disseccamenti di rami, branche o dell´intera chioma. La morte dell´albero si verifica quando la funzionalità dell´anello vascolare è stata completamente alterata.
I sintomi sul tronco sono invece visibili durante tutto l´anno, anche con gli alberi in riposo. Sui fusti della specie Platanus occidentalis (dalla corteccia liscia, sottile, di colore grigio chiaro) è facile notare anomale colorazioni bluastre che percorrono il tronco. Su Platanus orientalis, invece, a causa della corteccia spessa questi sintomi passano spesso inosservati e ci si accorge più tardi della presenza della malattia, quando già sono visibili fessurazioni, depressioni e necrosi dei tessuti. Osservando il legno al di sotto della corteccia, che andrà asportata con una sgorbia o uno scalpello, il legno infetto appare di un caratteristico colore scuro, caffelatte; inoltre si distingue nettamente il confine tra la parte sana e quella malata.
Per una sicura diagnosi della malattia è necessario asportare dei tasselli di legno in corrispondenza di queste zone e inoltrarli al Servizio fitosanitario regionale che, in caso di conferma di cancro colorato, disporrà gli abbattimenti dei platani infetti e di quelli ad essi adiacenti così come previsto dal decreto di lotta obbligatoria.
Come intervenire
Le piante colpite da Ceratocystis fimbriata devono essere prontamente abbattute. L´eliminazione degli alberi infetti è comunque un´arma a doppio taglio: se da un lato si cerca di eliminare la sorgente di inoculo, dall´altro le operazioni di abbattimento producono enormi quantità di segatura e di frammenti di legno infetti, che sono una delle principali fonti di diffusione della malattia.
I platani devono essere abbattuti con tutte le precauzioni possibili, raccogliendo la segatura prodotta e distruggendola insieme al restante materiale infetto.
E´ il Servizio fitosanitario che autorizza l´abbattimento delle piante malate. Pertanto in caso di platani con cancro colorato, ubicati sia in suolo pubblico che privato, occorre darne segnalazione al Servizio fitosanitario e presentare domanda di abbattimento (Richiesta di autorizzazione per enti pubblici – Richiesta di autorizzazione per privati).
Si riportano le prescrizioni contenute nella Circolare applicativa del D.M. 17 aprile 1998, relativamente agli abbattimenti dei platani infetti:
Gli abbattimenti devono essere effettuati nei periodi asciutti dell´anno, così come definito dal Servizio fitosanitario.
Alle operazioni di abbattimento va riservata tutta la superficie atta a contenere la ricaduta della segatura.
Gli abbattimenti vanno eseguiti a partire dalle piante di rispetto e procedendo verso quelle sicuramente malate o morte.
Il terreno circostante le piante da abbattere va ricoperto con robusti teli di plastica, allo scopo di raccogliere la segatura ed il materiale di risulta. E´ consentito, in sostituzione, l´utilizzo di un aspiratore se la superficie è asfaltata o cementata. Sempre al fine di ridurre al massimo il rischio di dispersione della segatura, è opportuno che la stessa venga frequentemente bagnata con sali quaternari di ammonio.
Effettuare il minor numero possibile di tagli, in particolare modo nelle parti infette delle piante; ove possibile utilizzare motoseghe attrezzate per il recupero della segatura
Dopo il taglio degli alberi infetti e dei contermini, procedere preferibilmente all´estirpazione delle ceppaie tramite cavaceppi o ruspe e successivamente disinfettare le buche con calce viva. Qualora tale operazione fosse impossibile, occorre tagliare il ceppo e le radici affioranti ad almeno 20 cm sotto il livello del suolo, procedendo poi alla disinfezione delle buche con calce viva. Nel caso in cui le operazioni sopra descritte non potessero trovare pratica applicazione, tagliare le ceppaie e le radici affioranti a livello del suolo, devitalizzando la parte residua tramite calce viva e ricoprendo poi la buca con terreno non infetto.
Al termine delle operazioni, tutta la zona interessata dagli abbattimenti deve essere disinfettata con sali quaternari di ammonio; analogamente devono essere disinfettati con sali quaternari di ammonio tutti gli attrezzi utilizzati per l´esecuzione dei tagli.
Il Servizio Fitosanitario può concedere deroghe relativamente all´abbattimento dei contermini monumentali.
Avvertenze per le pubbliche amministrazioni:
Raramente il cancro colorato interessa platani isolati, posti in aree extraurbane o in parchi. In genere questa infezione colpisce esemplari contigui, posti lungo un´arteria stradale di un centro urbano oppure lungo strade provinciali o statali. In questi casi, bisogna coniugare l´esigenza di limitare il più possibile la trasmissione del focolaio con quella di ridurre al minimo i disagi per i e per il traffico veicolare. Si raccomanda quindi di allestire il cantiere di abbattimento in maniera tale da garantire l´assenza di traffico e di persone durante lo svolgimento delle operazioni. Ciò è necessario sia per motivi di sicurezza, sia per minimizzare la diffusione dell´infezione attraverso il trasporto di segatura infetta tramite i veicoli. Si consiglia pertanto di predisporre per tempo un´ordinanza del Sindaco (se si opera in ambito comunale) oppure di contattare la Vigilanza e le amministrazioni competenti (Provincia, Ente Nazionale Strade, ecc.). Analogamente andranno informati i cittadini residenti ed i proprietari degli esercizi commerciali.
Il cantiere andrà tenuto chiuso per l´intera durata delle operazioni, dal taglio degli alberi infetti fino al trasporto del legname.
Trasporto del legname infetto.
Il trasporto di tutto il materiale infetto risultante dagli abbattimenti deve avvenire nel più breve tempo possibile dal taglio delle piante, adottando le seguenti precauzioni volte ad evitare la disseminazione del patogeno:
Trattamento di tutto il materiale con sali quaternari di ammonio, secondo le indicazioni del Servizio fitosanitario regionale
Copertura del carico con teloni, oppure utilizzo di un camion telonato.
I mezzi che effettuano lo spostamento del legname infetto dovranno essere muniti di apposita “autorizzazione allo spostamento locale”, rilasciata dal fitosanitario secondo quanto previsto dall´articolo 15 del DM 31 gennaio 1996.
Smaltimento del legname infetto. L´amministrazione o il singolo proprietario delle piante infette devono comunicare al Servizio fitosanitario la modalità di smaltimento del legname, che deve essere scelta tra le seguenti:
Distruzione tramite il fuoco sul luogo dell´abbattimento od in area appositamente individuata nei pressi ma adeguatamente lontana da altri platani.
Incenerimento mediante combustione in impianti quali inceneritori di rifiuti o centrali termiche Conferimento ad un´industria per la trasformazione in carta/cartone, pannelli truciolari trinciati o sfogliati dopo trattamento termico.
Smaltimento in discarica assicurandone l´immediata copertura.
Conferimento all´industria per il trattamento Kiln Dried (KD): essiccazione a caldo in forno fino a raggiungere un´umidità inferiore al 20%, secondo un programma tempo/temperatura ufficialmente approvato dal Servizio fitosanitario Regionale con marchio KD apposto sul legname trattato.
In casi particolari, previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario, il legname in attesa dello smaltimento può essere accumulato in cataste ubicate lontano da piante di platano, trattate periodicamente con sali quaternari di ammonio e sottoposti a frequenti controlli.
Nei casi 2. 3. e 4. copia della bolla di conferimento andrà consegnata al Servizio fitosanitario regionale.
Potature dei platani.
Ceratocystis fimbriata è un patogeno da ferita, pertanto le potature possono rappresentare, se non correttamente eseguite, una via di trasmissione e di diffusione dell´infezione. Ecco perché la circolare applicativa al D.M. 17 aprile 1998 riporta alcune indicazioni relativamente all´effettuazione di queste operazioni. In aree già infette da cancro colorato dove sono presenti focolai della malattia è vietata la potatura dei platani fino alla completa eliminazione dell´infezione.
Tale pratica è consentita solo ed esclusivamente nei casi in cui le piante risultino pericolose per la pubblica incolumità e sarà effettuata disinfettando le superfici con diametro pari o superiore a 10 cm con fungicidi a base di tiofanato metile.
Le superfici di taglio con diametro pari o superiore a 10 cm vanno disinfettate e ricoperte con mastici o colle viniliche.
Nel passaggio da una pianta all´altra gli attrezzi di taglio devono essere disinfettati con sali quaternari di ammonio all´1 %, oppure con ipoclorito di sodio al 2% o con alcool etilico al 60%. In aree esenti da cancro colorato
Tutte le operazioni di potatura devono essere limitate ai casi di effettiva necessità ed eseguite in un periodo asciutto, durante il riposo vegetativo delle piante.
Le superfici di taglio devono essere disinfettate con tiofanato metile
Nel caso di tagli superiori ai 10 cm di diametro, dovranno essere applicati fungicidi a base di tiofanato metile; le ferite vanno poi ricoperte con mastice.
Nel passaggio da una pianta all´altra gli attrezzi utilizzati per la potatura devono essere sempre disinfettati con sali quaternari di ammonio all´1% o con ipoclorito di sodio oppure con alcool etilico al 60%. Come per gli abbattimenti, anche per potature e interventi di qualunque tipo su platani è necessario presentare richiesta di autorizzazione del Servizio fitosanitario.
Nuovi impianti
Sono sconsigliati i reimpianti di platano nei siti ove sono stati effettuati abbattimenti di piante affette da Ceratocystis fimbriata. Nel caso di nuovi impianti di platano, al fine di ridurre la necessità di procedere a successivi interventi di contenimento della chioma e garantire uno sviluppo equilibrato delle piante, è consigliabile attenersi alle seguenti indicazioni:
Mantenere una distanza tra le piante di almeno 12 metri.
Mantenere una distanza di almeno 6 metri dal fronte dei fabbricati.
Adottare le più corrette tecniche agronomiche al fine di consentire le migliori condizioni di vita per i platani (aerazioni del suolo, concimazioni, irrigazioni, ecc).
Ulteriori norme comportamentali per la salvaguardia dei platani
Devono essere limitate al massimo le operazioni di scavo in prossimità dei platani e soprattutto devono essere osservate tutte le cautele al fine di evitare ferite alle radici principali, al colletto ed al tronco delle piante
In caso di ferite e di recisioni alle radici principali, queste devono essere rifilate e trattate con tiofanato metile.
Nei nuovi impianti, onde evitare possibili lesioni alla parte basale del tronco ed alle radici, si devono predisporre attorno alla circonferenza basale delle piante cordoli o altri manufatti di protezione, che consentano comunque lo sviluppo diametrale del tronco.
Evitare l´apposizione di oggetti nel tronco e nelle branche, così da non provocare ferite alle piante. Eliminare inoltre i manufatti (es. fili di ferro, pali segnaletici, cartelli pubblicitari, ecc.) che, per la loro posizione immediatamente a contatto con il tronco, possano con il tempo causare danni a seguito della crescita diametrale del tronco stesso.
Precisazioni di Rodolfo Bernardi sul cancro colorato
Cari Keane e Luca,
Vi invio alcune precisazioni su “Culling of the plane trees outside Barga Vecchia starts. Addio vecchi platani”
Per nuovi impianti si può usare un platano resistente alla malattia. Dal 2004, infatti, è stata introdotta una varietà di platano resistente: PLATANOR® Vallis clausa (Vigouroux e Olivier, 2004). Potremmo piantare tale varietà per rimpiazzare i platani tagliati, pare che tale intervento sia già stato effettuato in alcune aree delle mura di Lucca.
Vi invio anche l’introduzione del mio ultimo articolo sul cancro colorato del platano, io faccio parte di un gruppo di ricercatori che studia l’interazione di Ceratocystis platani con Platanus acerifolia a livello molecolare.
Bernardi R., Baccelli I, Carresi L, Comparini C, Pazzagli L. and Scala A.: Cerato-platanin elicts transcription of defence-related genes earlier than Ceratocystis platani on Platanus acerifolia. For. Path. 41: 255-261, 2011.
Introduction
Platanus acerifolia (Ait.) Willd. (also named P. hispanica Muench., or London plane) is well known for its ornamental properties and its ability to survive the difficult conditions of urban environments. Therefore it is the most commonly planted tree in parks and along roadsides in countries and cities along the northern rim of the Mediterranean. Of all the diseases affecting P. acerifolia, canker stain may be considered the most dangerous both because of the genetic uniformity of the host and the many ways by which the pathogen spreads (Panconesi 1999). The causal agent of canker stain is the ascomycete Ceratocystis platani (Walter) Engelbrecht & Harrington (Walter et al. 1952; Sinclair et al. 1987; Engelbrecht and Harrington 2005), formerly known as C. fimbriata Ellis & Halsted f. sp. platani Walter, which infects Platanus orientalis L., P. occidentalis L., and their hybrid, P. acerifolia. The fungus invades the host only through wounds in the roots, trunks and branches, colonizing and necrotizing xylem tissue by invading the medullary rays and vessels. As the infection progresses the cortical layer gradually becomes necrotic and turns a clear hazel-brown (in some trees a wine-red colour) until it dries up and cracks. C. platani produces cylindrical and doliform endoconidia, and thick-walled chlamydospores which are bulbous and brownish-green; these are abundantly observed in infected wood. The perithecia have a very long neck, but some strains produce no perithecia and others produce only aborted ones. The ascospores are characteristically shaped like bowler hats (Panconesi 1999; OEPP/EPPO 2003). A large vigorous tree may be destroyed by the disease in 4-7 years (Ferrari and Pichenot 1979). Native P. acerifolia trees resistant to canker stain have not been reported in Europe. Only recently, by hybridizing susceptible P. orientalis trees with a resistant P. occidentalis clone, Vigouroux and Olivier (2004) in France obtained the first P. acerifolia clone with complete resistance to C. platani. Consequently, for those plane trees now growing in our cities, prevention remains the only method of control, since no effective curative treatment exists (Panconesi 1999). New ways to control the disease can only come by a better understanding of the interaction between plane and C. platani at a molecular level, and by thus making the plane tree more resistant to the fungus (Agrios 2005).
The molecular study of the interaction between pathogens and forest trees, is more complicated than is that of the interaction between pathogens and herbaceous plants (Gallardo et al. 2003; Hammerschmidt 2003). Over the years, researchers have adopted different experimental models to study the interaction between plane and C. platani. Herbaceous P. acerifolia seedlings inoculated with C. platani were used to isolate the phytoalexins scopoletin and umbelliferone, and to describe the vascular modifications that occur during fungal invasion, with particular attention to the flavan compounds and their polymerized products that accumulate in the medulla, vascular tissues, tyloses and gels (El Modafar et al. 1993, 1996; Clérivet and El Modafar 1994). Alami et al. (1998, 1999) found that the glycoprotein elicitor GP66 from C. platani elicited the synthesis of phytoalexins in cell suspension cultures of P. acerifolia. In tests using detached leaves from susceptible P. acerifolia, and both susceptible and resistant P. occidentalis clones, a correlation has been found between the resistance of the clones and the degree to which C. platani growth was inhibited, and between the resistance of the clones and the amount of phytoalexins they synthesised, after conidia were added or the leaves were treated with the elicitor GP66 or jasmonic acid (El Modafar et al. 1995; Clérivet and Alami 1999). Plane leaves were also used to determine the capacity of hormones, pharmacological inhibitors and wounding to induce resistance to C. platani in plane (Pilotti et al. 2004), and to evaluate the phytotoxic activity of the cerato-platanin (CP) protein (Pazzagli et al. 1999).
Cerato-platanin is a protein of 120 amino acids that is the founding-protein of the cerato-platanin family (pfam07249) (Pazzagli et al. 1999, 2006). Proteins belonging to this family have a low molecular weight, high sequence similarity, and four cysteine residues forming the intramolecular disulfide bonds. They are produced by pathogenic fungi that infect both plants and human beings. CP is located in the cell walls of the ascospores, conidia and hyphae of C. platani, and is released by the fungus in axenic culture at an early stage (Boddi et al. 2004; Scala et al. 2004). When it is applied to the lower plane leaf surface, CP causes cell plasmolysis and higher levels of starch and intracellular phenolic compounds (Bennici et al. 2005). CP also causes the synthesis of phytoalexins and cell necrosis in both host and non-host plants (Pazzagli et al. 1999; Scala et al. 2004). CP self-aggregates, and aggregated CP is more effective than soluble CP in inducing a defence response in plane leaves (Sbrana et al. 2007; Pazzagli et al. 2009). Treating plane leaves with CP inhibits C. platani on the leaf surface (Fontana et al. 2008), and contemporaneously many defence-related genes are over-transcribed in the 48-h period after inoculation with CP, as shown by the suppression subtractive hybridization technique (Fontana et al. 2008; Baccelli et al. 2008).
Recently, various natural variants of CP have been found to be produced by four other species of Ceratocystis, including five clones of C. fimbriata isolated from different hosts. One of these CP variants was purified from culture filtrates of C. populicola, the agent of black canker in Populus spp. and named cerato-populin (Pop1) (Comparini et al. 2009). Like CP, Pop1 seems to act as a pathogen-associated molecular pattern (PAMP), eliciting the synthesis of phenolic compounds and defense-related events in poplar and plane leaves. In plants the recognition of PAMPs by so-called PAMP Recognition Receptors (PRRs) activates the first, highly effective defence line against the most potential microbial aggressors (Jones and Dangl 2006). In fungi and oomycetes the major PAMPs are structural components of cell walls, such as polysaccharides (chitin or chitosan and β-glucans) and proteins (De Wit et al. 2009). In addition to CP and Pop1, other proteins from forest tree pathogens have been reported to behave as elicitors, such as the palmivorein and a 75 kDa protein from Phytophthora palmivora Butl., a rubber tree pathogen (Dutsadee and Nunt 2008). Moreover, a cell wall preparation of Rhizosphaera kalkhoffii Bubak increased the activity of L-phenylalanine ammonia-lyase more than 10 fold in suspension-culture cells of Picea abies (L.) Karst. (Messner et al. 1991). More recently, Kärkönen et al. (2009) showed that cell wall fragments of Heterobasidion parviporum [= H. annosum (Fr.) Bref. of intersterility group S] elicited a burst of H2O2 in cell cultures of P. abies.
In this paper, we compared the capacity of CP and C. platani to cause alterations in the modulation, at the transcription level, of some defence-related P. acerifolia genes when they were applied to the leaves. The expression of the cp gene in C. platani grown both on plane leaves and in axenic culture was also studied.
Grazie per l’informazione puntuale e tempestiva. Mi auguro che l’amministrazione proceda celermente a un censimento delle piante nel nostro comune per certificarne lo stato di salute e pianifichi in tempo utile gli interventi necessari per la conservazione di questo immenso patrimonio con la preziosa consulenza del Prof. Bernardi. Qualcuno e’ in grado di riferire se durante la potatura siano state prese tutte le precauzioni necessarie a evitare il diffondersi della malattia?
“Se c’è qualcuno seduto all’ombra oggi è perchè qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa.”
Visto che uno studioso ci dice che i platani malati abbattuti possono essere sostituiti con una varietà immune o resistente a quella malattia che si chiama cancro colorato, spero tanto che si provveda a rimpiazzare il vuoto che si è creato con platani di questo tipo. Quindi invito le amministrazioni interessate
a prendere sul serio questa possibilità.
Ogni albero abbattuto dovrebbe essere rimpiazzato. Bisogna ricordarsi che molto spesso “loro” c’erano prima di noi, di strade,case e delle macchine che ci schiavizzano.
Facciamo pure un censimento delle piante del nostro comune, ma facciamolo al di sopra delle parti e non cediamo al volere di chichessia accampando scuse di malattie o paventare pericolosità immaginarie.
Giuseppe Luti