Si riaccende un faro sul Mercato Contadino a Fornaci: nei giorni scorsi è stato infatti approvato dalla giunta il progetto preliminare definitivo per accedere al bando indetto dal GAL Garfagnana che finanzierebbe gran parte dei lavori secondo l’azione “Servizi commerciali in aree rurali”.
L’intervento riguarderà l’area del parcheggio Carlo Alberto Dalla Chiesa a Fornaci, che, secondo il progetto, sarà riqualificato e adibito ad area per il Mercato Contadino per un costo totale di circa 100mila euro.
Una buona notizia?
Riteniamo di sì. Innanzi tutto per la riqualificazione di un luogo che ha perso smalto ormai da anni (si tratta del parcheggio tra via della Repubblica e il ”Campone”), e secondo perché i mercati contadini possono essere una buona risorsa per l’intero territorio.
Questo tipo di mercato è infatti una vendita diretta grazie alla quale agricoltori, allevatori e consumatori entrano in contatto con i consumatori direttamente, saltando i numerosi passaggi che la filiera produttiva prevede.
Questo modello permette quindi di avere a disposizione merci più fresche, locali e di stagione (oseremmo dire anche più sane) permettendo quindi anche alle realtà più piccole di poter rimanere sul mercato senza essere “schiacciate” dalle logiche di mercato dei grossisti. Il vantaggio per il consumatore è l’acquisto di prodotti locali, non trasportati per chilometri e chilometri, raccolti poco tempo prima della vendita e con costi di solito inferiori alla grande distribuzione.
Un tipo di commercio che giova a tutte le parti in gioco, e che si è espresso già in passato anche nelle nostre zone con la nascita dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), e che continua ad esistere anche con i Mercati Contadini di Castelnuovo e Gallicano.
Può sembrare semplicistico, ma basta soffermarsi un attimo per capire quanto sia più conveniente acquistare, poniamo, mele coltivate dal produttore del paese vicino piuttosto che un frutto analogo proveniente da chissà dove: i frutti nostrani non hanno percorso centinaia di chilometri, non sono stati colti prematuri e non sono stati conservati in frigoriferi in attesa di arrivare nel punto vendita. E questo è un primo beneficio per la nostra salute (e le nostre tasche).
Per di più, se il piccolo coltivatore trova un suo spazio sul mercato con questo tipo di commercio non dovrà lottare con la concorrenza delle coltivazioni intensive e continuerà quindi a trarre beneficio dal suo lavoro senza dover rinunciare alla sua azienda per un rendimento che a confronto con le logiche economiche tradizionali risulterebbe scarso. A sua volta il contadino sarà quindi un consumatore che potrà continuare a spendere sul territorio: se gli affari vanno bene acquisterà un nuovo trattore e magari assumerà dei nuovi dipendenti… addirittura potrebbe festeggiare i raccolti più abbondanti con una bella cena al ristorante e così via.
Certo è un modello di mercato per certi aspetti ingenuo, all’antica, ma non è da escludere che in realtà piccole possa funzionare.
Quindi… ben venga il Mercato Contadino.
finalmente….gran bella cosa!