Avete per caso visto la conferenza stampa del presidente Monti per illustrate il decretone? Sembrava di essere su Urano. Mi immaginavo il nostro ex (oddio finalmente lo posso scrivere) Silvio B mente entrava sorridendo e spiegando la cosa: dunque, allora, tutto va bene, abbiamo fatto una manovra che però non è gran cosa, purtroppo dovuta ai giornalisti di sinistra appoggiati dalle toghe rosse e dai mercati comunisti che ce l’hanno con l’Italia. Bene, ma passiamo ad altro dunque ah, si, ci sono tre nani uno francese, uno inglese e uno tedesco che vorrebbero farsi la principessa del pisello però sorgeva un problema perché quello ce l’aveva già… e giù vai.
Ora invece abbiamo assistito a una grande prova. Non era facile spiegare a noi, che poi paghiamo, il problema. Penso però che tutti lo abbiamo capito: siamo nei casini e quindi dobbiamo stringere le chiappe. C’è poco da fare. Io alla pensione avevo rinunciato già, poco male. Forse una mano in tasca ai grandi ricconi l’avrei messa in modo più sostanziale. Comunque è quello che abbiamo dopo che il dilettantismo, la precarietà, l’incapacità, l’arroganza, l’inettitudine, il tornaconto personale ci hanno guidato lungo quindici anni e più. Loro naturalmente si salveranno, noi siamo con le pezze al culo. Che tristezza e amarezza. Ho trovato invece molto umana la ministra lacrimona; segno umido delle difficoltà che abbiamo davanti. Basta sghignazzare e andare con le papi bunga bunga girl. Adesso ricostruiamoci il futuro e speriamo di esserci liberati dalla peste.
Mi è sembrato meraviglioso quello che ha detto Roberto Benigni nello spettacolo di Fiorello: non bisogna mai guardarsi indietro, nemmeno per prendere la rincorsa. Perfetto. Oplà, il gioco è fatto.
Dopo il dilettantismo è arrivato il professionista a salvare la sua banca facendo pagare al pubblico un illegittimo debito con pochi privati. Pochi privati di cui Monti e metà dei suoi ministri fanno parte. È vero ci siamo liberati di Berlusconi finalmente ma in che modo? In 17 anni gli italiani non sono riusciti a scalfirlo, in un’ora un’azienda PRIVATA l’ha buttato giù dalla sedia perché non era più in grado di servirla al meglio, posizionandoci un suo uomo, senza essere eletto da nessuno, anzi è stato fatto in tutta fretta senatore dal sig. Napolitano per poter andare a governare. Tutto ciò è semplicemente spaventoso.
C’è di bono, sig. F.C., che le cose le sa Lei!!!
Non ce l’ho con il sig. B… (nominarlo porta una sfiga..) e nemmeno con il sig. M… (cinque lettere, inizio con M, molti possibili nomi alternativi).
Ce l’ho con tutta la categoria dei nostri (ma chissà perchè poi nostri: li avete per caso eletti voi o vi si sono imposti?) dirigenti politici, a partire dai più piccolini.
Non c’era bisogno del primo per ricordare a tutti che il Re sta nel castello e manda il popolo a combattere mentre lui trom** la principessa: lo insegnano le ballate popolari fin dal medioevo e anche prima anche ai popolani che non hanno studiato
Non c’era bisogno del secondo e di aver studiato alla Bocconi per fare la manovra che è stata fatta: ci sarebbe arrivato anche mio nonno (contadino): se i soldi sono pochi bisogna averne di più! Elementare Watson.
Già. Ma a me chi ne da di più?
Perchè se da domani devo pagare la benzina qualcosina di più, l’iva qualcosina di più, l’ici qualcosina di più (ah, già, l’ici no, non è ritornata), le tasse qualcosina di più e la pensione è qualcosina di meno torneranno pure i conti all’Italia, ma a me no.
I tagli alla politica? Bufale, si elimina un Ente per farne un altro che avrà più consiglieri, più assessori, più presidenti…
L’evasione fiscale: du palle! E’ col limite al contante che si batte? O con quello si mette ancora più in croce il pensionato che dovrà utilizzare di più le banche che gli prenderanno ancora più soldi e che lo lasceranno ancora più in mutande (meglio senza, così il re puà approfittarne meglio)?
Il blocco delle pensione? Aridaie. Ma un conticino semplice semplice: tra due pensionati quanto ci sarà mai di esigenze di spesa a fine mese? E allora perchè qualcuno ha pensioni da 15.000€ e qualcuno da 500?
Comunque la proposta seria ce l’ho io per far risparmiare DEFINITIVAMENTE lo stato, che poi è anche una proposta umanamente migliore di questa attuale.
Posto che con l’attuale manovra che deriva da necessaria conseguenza delle scelleratezze della classe dirigente autoimpostasi agli italiani negli ultimi 25/30 anni chi ha un reddito di sola pensione da lavoro dipendente è destinato a morire lentamente di fame o di mancata assistenza sanitaria per mancanza dei fondi necessari per andare avanti, eliminiamo fisicamente un buon 80% dei pensionati, diciamo quelli sotto gli 80 anni, così per i prossimi 15/20 anni abbiamo un ottimo risparmio.
Creiamo posti di lavoro per i giovani: come sopra, eliminiamo i pensionandi a meno di 10 anni dall’agognato (e sempre rinviato) traguardo, a meno che non rinuncino spontaneamente e per sempre alla pensione ma lasciando comunque il lavoro.
Avremo così posti di lavoro per i disoccupati e un futuro pensionistico tranquillo per almeno una ventina d’anni.
Ciò ovviamente non dovrà riguardare i lavori usuranti, quelli che si svolgono nei palazzi: loro vadano pure in pensione quando vogliono.
Esagero? Non credo, lo sbocco finale di queste manovre è questo, anche senza dirlo apertamente.
Eppure ci sarebbero altre soluzioni, basterebbe avere gli occhi per vederle.
Ma si sa. Troppo studio (o troppa pratica) fanno male.
E in questo chi ci guida (ha guidato, nell’ordine) sono maestri.
E il popolo?
Il popolo che deve fare, come in passato sta sotto la finestra e sente il re godere!
@Bygeorge: non è che “so le cose”, mi limito ad avere opinioni, scriverle e leggere quelle degli altri, lei ne ha una sull’argomento? La leggerei volentieri.
Per favore, basta: il governo Berlusconi è caduto e forse sarebbe ora di occuparsi di altro, anche perché ce ne sarebbbe di materiale per discutere.
In maniera totalmente antidemocratica, Carde, se quelli eletti democraticamente erano quelli di prima (un ministro delle riforme isituzionali che promette la secessione, il partito di maggioranza relativa per cui libertà significa fare “un po’ come cazzo gli pare” per dirla con Guzzanti, un ministro della giustizia che è un avvocato difensore in procedimenti in corso contro il capo stesso del governo, un ministro dell’istruzione che rivendica la costruzione del tunnel per i neutrini…), alla fine personalmente (e antidemocraticamente, ripeto a scanso di equivoci) sono quasi più tranquillo con questi: si sa chi sono, si sa da dove vengono e dove vogliono andare. Ma magari sanno leggere, scrivere e far di conto, anche se alla fine il conto è sempre a carico dei soliti noti.
Dopotutto, se il compagno Napolitano avesse voluto (e potuto) nazionalizzare le risorse e pianificare l’economia, forse non avrebbe nominato il generale Monty, un po’ improponibile come Líder máximo.
A proposito: il re sta nel castello… Finché dura, come insegnano altre ballate più recenti di quelle medioevali. O perlomeno fintanto che il popolo ha qualcosa da mettere sotto i denti, perché di rivoluzioni con la pancia piena non se ne sono ancora viste. Non sarà quel centesimo o due in più sul prezzo della benzina a mobilitare le masse alla lotta armata. Se poi il nonno contadino di Valter avesse messo nel programma elettorale una simile manovra, dubito fortemente che sarebbe mai stato eletto (e infatti Monti non è stato eletto da nessuno, come ricorda giustamente il Carde). Non sono un appassionato di “flussi elettorali”, come vengono chiamati in tv, ma immagino invece che l’annuncio dell’abolizione dell’ici fatto da Berlusconi abbia fruttato un bel po’ di voti al suo partito.
E qui si torna a bomba: per noi bischeri è facile e comodo stare qui a sproloquiare su quanto sia iniqua la manovra, su come sia sbagliato salvare le banche e lasciar annegare le persone, ma allo stato attuale delle cose, cosa avrebbe dovuto fare il presidente della Repubblica? Cosa gli altri rappresentanti da noi eletti democraticamente (seppur con qualche riserva sul sistema elettorale)?
E soprattutto: cosa avremmo dovuto fare noi? Raccoglierci in fasci di combattimento e marciare su Roma? Lo dico senza nessun intento provocatorio: semplicemente non lo so e spero di sentire idee illuminanti.
Infine, visto che si parla di votare, per una volta (anzi due, mettendoci anche quando legge Dante) voto contro Benigni: guardarsi indietro è sempre saggio a prescindere. Di questi tempi, poi, è saggio anche non piegarsi troppo in avanti senza prima aver buttato un’occhiata dietro alle spalle.
Marco’s observations are a very accurate (and demoralizing) summary of where Italy finds itself in the last weeks of 2011. A sinister parody of democracy lies behind the nation (one hopes), but its governance at the moment is entirely unelected.
If Monti’s promises hold, that may change by 2013. Nonetheless, the future is far from certain, and a return to the hands of “un ministro delle riforme isituzionali che promette la secessione” and a “ministro della giustizia chi è un avvocato difensore in procedimenti in corso contro il capo stesso del governo” is not impossible.
Forse quest’ombra spiega le lacrime della povera Elsa Fornero.
Dio ci guardi da un simile ritorno! Credo peró che il “compagno Napolitano” abbia influito poco o nulla sulla decisione di mettere Monti a governare, Monti non è infatti il lider maximo ma molto peggio, ovvero un membro della Bilderberg ( cosa che tengo a ribadire anche se sono stato accusato di vedere complotti dappertutto ), Monti è, insieme a molti suoi ministri, uno dei principali artefici della crisi attuale, quelli come lui in Islanda sono in galera e noi non perdiamo mai il vizio di dare le massime cariche istituzionali in mano ai delinquenti. Comunque sia, essendo io sostenitore accanito della sovranità monetaria, un governo di costui proprio non mi va giù. Cosa fare? Boh? Forse le elezioni… Non saprei, non riesco a immaginare l’Italia che fa come l’Islanda, anche perché loro sono in 300000 e noi moooolto di più. P.S. Voto anch’io contro Benigni e non solo in questo caso, è già un bel po’…
Amen.
L’ho detto in altri post. Sono un provocatore. Mi piace il gusto sottile del paradosso che però stimola poi la discussione. Ovviamente nonintendo sopprimere nessuno, anzi, chi mi conosce sa che sono per la vita contro tutto.
E’ vero, le rivoluzioni a pancia piena non sono mai avvenute. Ma per quanto avremo ancora la pancia non vuota?
Se ascoltiamo il Sig. B. per sempre; è di ieri, gli italiano sono benestanti. Buon per loro! Probabilmente non sono italiano. Ma è vero, ancora non siamo poveracci. Sole che nei ristoranti dove in una giornata come ieri sera c’erano trenta persone a cena ieri sera ce n’erano 10…
Oggi in provincia si perdono altri 60 posti di lavoro, solo io ho in settimana incontri per decidere la sorte di altri 20/25…. In mediavalle e garfagnana ne sono a rischio almeno un altro centinaio nei prossimi mesi…
Per quanto avremo la pancia non vuota?
Ogni posto di lavoro perso significa una famiglia che non ce la fa più.
Non sarà qualche centesimo in più sulla benzina, questo è vero, ma è il complesso che conta.
In quest’anno l’aggravio a favore dello stato (quello è il mio Re, non certo Silvio o il Monti) per i conti delle famiglie è stato di oltre 1.000 euro (stime CGIA di Mestre, ma magari sono un po’ comunisti e le hanno gonfiate…) senza contare l’IMU (ex ICI, Ex ISI, ex…); bene, togliamo 1.000 euro dai conti di una famiglia che vive con lo stipendio di un metalmeccanico in cassa integrazione (non ne conoscete? io sì) e con due figli a scuola (per fortuna non superiore…) e poi vediamo se avrà ancora la pancia piena.
O il nostro pensionato di cui dicevo prima: la benzina non gli interessa, tanto ormai la patente oltre i 65 anni sta diventando un sogno per molti, ma la luce, il gas, qualcosa da mettere nel piatto, l’ici se ha una casa (o l’affitto che al nero verrà rivisto se non ha una casa)… e la pensione da 800 (facciamo 1.000, su, è un benestante…), la sanità con i suoi tagli e i suoi ritardi… che fa? Riduce il cibo… sta al freddo…
Sanità: bell’esempio, continuano ad aprire i centri privati (dove però opera il personale pubblico) perchè la pubblica ormai non c’è più: una tac? Tra sei mesi, una risonanza? Riprovi a prenotare a maggio, una visita specialistica? A marzo, ma se vuole il Dr….. riceve privatamente stasera.
La lotta all’evasione? Balle. Pensano di batterla con i limiti del contante. E non solo Monti, anche il più imponente Tre Monti aveva quest’idea, semplicemente perchè non si vuole battere gli evasori. E’ come la mafia: non si vuole battere perchè se ne fa parte!
Idee nuove? Forse ne avrei anche, ma vorrei poterle esprimere in un paese civile, e il nostro ormai lo è veramente poco. Anche perchè le mie idee nuove cozzerebbero contro quelle della classe dirigente. Perchè è da lì che dovrebbe partire quell’esempio che ancora manca.
In pensione noi non andremo mai, visto che tra innalzamento dell’età e dell’anzianità contributiva e innalzamento legato all’aspettativa di vita se tutto va bene a me, ora 50enne (guarda un po’, mi tocca anche incazzarmi coi miei genitori che, pur lavorando nel privato, in un contesto storico particolare quale quello degli anni 80 sono andati in pensione a 50 e 55 anni…) la pensione la danno tra vent’anni, quando sarò al pezzo da 48/49… se non sarò morto prima.
Ma anche loro hanno fatto sacrifici: il vitalizio solo a 60 anni se hai almeno una legislatura intera sulle spalle, a 50 se ne hai due, a 65 se ne hai un pezzetto… forse, perchè ancora mica l’hanno deciso questo!
E allora come si fa, riprovoco, a proporre idee nuove quando per la porcata elettorale che non vorranno mai cambiare saranno ancora lì, domani, a decidere loro?
Spero proprio che ci troveremo a pancia vuota, non manca molto….
Ho scritto in fretta, spero non aver messo troppe fesserie (di italiano, non di concetto, su quello non rimangio niente)
Tutto vero, tutto giusto: sia nell’analisi del Carde che in quella di Valter.
Ma la domanda rimane la stessa: e allora?
Come già detto in altre discussioni, personalmente non credo possano esserci grossi cambiamenti all’orizzonte continuando a giocare con queste regole, ma allo stesso tempo non mi pare ci sia nessuno deciso a cambiarle: non certo il nostro nuovo governo o anche l’unione europea, composti da persone che molte di quelle regole hanno contribuito a stabilirle; non la nostra classe politica, che da una poltrona all’altra del parlamento non riconosce più nemmeno chi siede accanto e si sfinisce in un gioco tattico che ricorda i quattro cantoni; non la classe imprenditoriale italiana, ammesso ci sia mai stata una categoria omogenea degna di questo nome; non i sindacati, troppo spesso arroccati esclusivamente in battaglie di difesa dell’esistente mentre i tempi, compresi quelli del lavoro, stanno cambiando; non noi cittadini, assuefatti all’idea di una politica che si riduce a scegliere il vincitore e non il rappresentante, a digerire valutazioni ottimistiche o pessimistiche a seconda degli interessi dell’oratore e, purtroppo, ad accettare l’equazione fra dissenso e violenza anche quando non ci sono gli estremi per applicarla.
Quello che volevo dire con il mio intervento precedente è che nonostante tutto continuiamo a credere di vivere nel migliore dei mondi possibili, anzi nell’unico possibile. Le alternative di grosso calibro che conosciamo (da qui i riferimenti paradossali a Líder máximo e fasci di combattimento) sono state sconfitte dalla storia, le altre rimangono (o perlomeno mi sembrano) di nicchia, come certi progetti di ritorno alla terra e ad una microeconomia a misura d’uomo. Ci si può anche consolare facendo la raccolta differenziata o la spesa a chilometri zero, ma alla fine cambia poco o niente.
“Il debito è sistemico” fa dire Oliver Stone al suo Gordon Geeko nel sequel di Wall Street. Se non cambia il sistema, avremo sempre un debito da pagare. Ma qualcuno di voi ha sentito in giro qualche progetto, possibilmente praticabile, per ricostruire la nave e non limitarsi a tappare la falla?
L’unica speranza possibile per far cessare questo stato di cose è il ritorno ad un’economia della produzione e l’abbandono dell’economia finanziaria.
Sembra paradossale ma da una quantità di anni a questa parte, e non parlo degli ultimi 15/20, si è fatta strada la teoria che il denaro produca ricchezza. Pazzia allo stato puro.
La ricchezza può essere prodotta solo dal lavoro, dalla produzione, non dallo scambio di denaro o simili.
Nel nostro Paese ormai l’economia non è più di produzione, per cui saremo destinati al declino. Totale.
Negli anni 70 si è creduto (anzi, la politica ha creduto) che per supplire alle carenze di posti di lavoro nella produzione ne andassero creati nel pubblico, aumentando i servizi. Errore. I servizi pubblici possono redistribuire la ricchezza che allo stato proviene dalle tasse di chi produce, ma se il circolo si restringe, viene a mancare la produzione e tutto si basa sul servizio…crolla il castello.
Questo per la prima grande linea.Che, tradotta in parole semplici semplici, potrebbe diventare: le banche tornino a fare quello che erano all’origine, centri di raccolta di fondi di chi ha da distribuire a chi ha necessità per la realizzazione di progetti concreti e non operatori di mercato virtuali; non dare ai mercati finanziari l’importanza che hanno adesso, che è il massimo dell’effimero: 10 (mettiamo anche 100 o 1000) imbecilli (o furbi, dipende dai punti di vista) a livello mondiale si mettono d’accordo e fanno dell’econommia di aziende o nazioni ciò che vogliono, ci fanno comprare i bond xy e poi li buttano giù; oggi sale l’oro, volete scommettere che quando qualcuno ne avrà cominciato a comprare abbastanza farà un tonfo pazzesco?
La seconda, pazzesca qualcuno mi dirà: ogni azienda, impresa, Ente deve disporre del personale necessario per svolgere il suo servizio istituzionale. Tradotto in parole semplici: far cessare gli appalti di lavoro, che non creano ricchezza ma impoveriscono. Anche perchè tra l’Ente appaltante (mettiamo il Comune) e il lavoratore non si frappone solo la società appaltatrice, ma in genere almeno uno o due livelli superiori di intermediari (gara europea, impossibiità per la piccola impresa di partecipare, necessità per la grande che ha partecipato di disporre di una rete sul territorio per cui subappalta alla piccola e via dicendo). Ma Tu vuo proprio distruggere l’economia mi direte…. Pensiamoci bene.
Terza: lo stato smetta di sprecare. E’ inconcepibile che nello stato esistano stipendi di gran lunga superiori alla media dei lavoratori dipendenti (per pochi, ovviamente, ma anche quei pochi è un controsenso).
Chiarisco, a scanso di equivoci. Chi fa il dipendente ha retribuzioni più o meno elevate in funzione delle responsabilità che ha. Ora, che un dirigente dello stato, inamovibile, inattaccabile (forse solo se ruba…), debba avere stipendi superiori a manager che al primo errore saltano… giudicate voi.
Ne avrei anche altre, ma sono troppo draconiane, le lascio a poi.