Non c’è pace per gli alberi di Barga. Dopo il taglio di alcuni esemplari di platani secolari che abbellivano il piazzale del Fosso, in quanto colpiti dal micidiale cancro colorato, non giungono buone notizie neppure per il giovane Cedro del Libano che sorge sul bastione del Fosso.
Nel 2007 venne piantato in sostituzione del vecchio gigante, il Cedro di 185 anni di vita, che era stato abbattuto l’anno precedente a causa dei funghi che l’avevano ucciso. E nella sua veloce crescita tutta la comunità di Barga ha riposto le speranze di poter rivedere l’immagine del Bastione del Fosso fino al 2006, quando su di esso sovrastava il grandissimo Cedro di quasi due secoli di vita e che superava i venti metri di altezza. Un vero e proprio simbolo di Barga.
A quanto pare, almeno ad una prima osservazione da profani, la giovane pianta non sta affatto bene: la pianta è scheletrica, gli aghi dei rami sono quasi tutti caduti e quelli che ci sono, sono pressoché secchi. Ben diverso è il suo aspetto attuale rispetto all’immagine di quando fu piantata in quel non troppo lontano 8 dicembre del 2007, come si può vedere sfogliando le fotografie che furono scattate durante quella cerimonia.
Esprime in proposito preoccupazione il primo cittadino di Barga, Marco Bonini: “Non sapevamo nulla di problemi del cedro del Fosso; abbiamo così dato mandato ad uno specialista di fare un sopralluogo e di darci un responso in merito alla salute della pianta. Lunedì mattina un agronomo ci dirà che cosa sia successo al cedro e subito dopo faremo tutto il possibile per salvare la pianta”.
Per il momento bisognerà quindi attendere il responso del sopralluogo previsto per lunedì. Impossibile adesso stabilire se la faccenda sia o meno grave e tantomeno le cause dell’attuale stato del giovane cedro: forse la mancanza di acqua o, nella peggiore delle ipotesi, una nuova aggressione dei funghi che infestavano il terreno ai tempi del vecchio cedro. Fu questa la causa dell’abbattimento del precedente secolare albero, una delle piante più imponenti di tutta la valle del Serchio. Il terreno del Bastione, dopo il taglio del “gigante”, fu completamente rimosso e bonificato, ma potrebbe darsi che l’operazione non abbia completamente rimosso il problema. Solo ipotesi, comunquea, a cui sarà possibile dare risposta solo lunedì.
Era l’8 Dicembre 2007 quando l’Amministrazione Comunale di Barga, sostituì il vecchio Cidrus Libani, con una nuova pianta donata dalla famiglia del professor Borsi e dai Paracadutisti Lucchesi dell’ANPd’I, tramite l’allora Comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, il Generale di Brigata Maurizio Fioravanti. La pianta fu intitolata alla memoria di un giovane paracadutista: Daniele Matelli di Oneta (Borgo a Mozzano), morto tanti anni prima nel tragico incidente aereo della Meloria dove persero la vita numerosi paracadutisti.
Tiriamola giù e piantiamoci un bel castagno!