Karin Schirmer con il suo allevamento Intisstar’s, (site here) dove cresce con amore cani di razza educandoli senza usare condizionamenti negativi o positivi – come punizioni o cibo – ma solo pazienza ed esperienza, è ormai per Barga una persona di famiglia e una realtà nota a tutti.
Arrivata qui più di dieci anni fa, porta avanti nel suo allevamento nei Latriani una passione che la anima dai tempi dell’adolescenza e che nel tempo l’ha portata anche a grandi soddisfazioni, come l’adozione dei suoi cuccioli da parte di personaggi famosi o la vincita di competizioni internazionali.
Ma il vivere per la propria passione, traendovene anche profitto, abitare in un luogo circondato da una natura possente ed in compagnia dei suoi amati animali non è sempre come vivere nel giardino dell’Eden.
La vita di Karin, infatti, appare per certi tratti molto dura, concentrata completamente attorno a cuccioli e adulti che richiedono un impegno continuo “Trecentosessantacinque giorni all’anno, almeno dodici ore al giorno”, tanto da dover rinunciare, a volte, anche a un po’ di vita sociale o a svaghi e vacanze.
Il suo modo di crescere levrieri Sloughi e Saluki, Russell, Terrier, Chihuahua e Pastori tedeschi assorbe le sue energie completamente ed una parte della sua mente, anche quando le cure del giorno sono compiute, resta sempre concentrata sui suoi cani; per portare avanti una passione del genere, così emotivamente e fisicamente impegnativa, serve una tenacia e una costanza non ordinari.
Appena un anno fa Stefano Elmi raccontò il lato felice dell’allevamento Intissar’s dalle pagine de ll Tirreno, ma nel piacere di condurre un’attività del genere c’è anche una forte componente di sacrificio e di rinuncia, con tutte le difficoltà che porta la dedizione totale e il vivere sola e isolata con a disposizione solo la propria forza.
Certo è un business, ma il rapporto che Karin insatura con i suoi animali va ben oltre la vendita: non solo si premura di crescere cani sani e ben ducati alla socialità ma, anche contro il suo interesse, non si sottrae nello sconsigliare l’acquirente se riconosce che non sarà in grado di prendersi cura di un cucciolo o addirittura a riprendere indietro un cane che non viene amato come meriterebbe e che finirebbe per essere infelice.
“Che il cane mi è il più caro
Dici tu, o cristiano che è un peccato
Nella tempesta il cane mi è fedele
Nel vento l’uomo mi ha lasciato”
S. Francesco d’Assisi
In più, la sua attività non è facile dal punto di vista logistico: nonostante l’allevamento disti solo dieci minuti da Barga, per raggiungerlo esiste una sola strada sterrata forse più simile a una frana che a una carrozzabile: dalla provinciale per Barga si scende infatti verso il Rio Latriani e si risale parte della costa opposta su una strada che risente malamente di ogni episodio di maltempo.
Facile rimanere isolati da quelle parti, ed è probabile che tra qualche anno – se non qualche mese – serviranno interventi importanti per evitare che l’isolamento divenga permanente: per giungere all’allevamento si attraversano almeno sei proprietà diverse, ma Karin è l’unica a percorrere quella strada ogni giorno ed è comprensibile quindi che oltre a lei, forse nessuno se non qualche cacciatore si preoccupi dello stato delle cose.
Il maltempo del 25 ottobre scorso, unito alla forte pioggia e al vento di qualche giorno fa hanno notevolmente peggiorato la situazione della strada già difficilmente percorribile con un fuoristrada; tecnicamente è una questione privata, ma il fatto che una persona e un’attività produttiva possano rimanere completamente isolati forse è un problema che dovrebbe interessare l’intera comunità.
CONSIGLI per l’ educazione
Un cane non è una persona che capisce le cose man mano che cresce, come i bambini. Può imparare il significato di determinate parole se vi siete impegnati ad educarlo.
Un piccolo esempio:
Se dite: Ma ti ho detto di non fare così! Ma non capisci? Ho detto di venire qui! Sei proprio testardo!
Molto probabilmente il vostro cane avrà inteso quello che per una persona comune significa la seguente accozzaglia di numeri e lettere: xk kl 89 sawer de gif bncb xads, fj ölk ssoptds? Rt tffz vieni qui. Wmk pfvbptkj vsdxcsgx! … Quindi pressoché niente.
Spesso un proprietario dice:
Ah, ma è tremendo! È testardo! E’ il suo carattere! Cosa posso fare?
Invece di arrabbiarsi sarebbe opportuno riflettere su come il tuo cane sia stato educato e se abbia capito veramente cosa fare in risposta ai tuoi comandi.
Chi ama davvero gli animali NON COMPRI MAI animali da affezione, ma li adotti semmai dai rigiufi e dai canili che strabordano di animali abbandonati. Ci sono migliaia e migliaia di animali di tutte le specie che aspettano di essere adottati.
Ogni animale in più fatto nascere appositamente per essere venduto è un animale abbandonato in meno che riesce a trovare casa; senza contare poi le implicazioni morali riguardanti la riduzione di un essere vivente a merce, ad oggetto, ad un “sostituibile” qualunque, portato al mondo solo per alimentare le viscere profonde del mercato, insaziabili come l’egoismo dell’uomo.
Non sono d’accordo.
Un allevatore valido non sarà mai un venditore di cuccioli. Tantomeno penserà agli animali come oggetti sostituibili, perchè ognuno di loro è unico. Assumersi la responsabilità dei cuccioli ed essere disponibile a riprendersi indietro anche un animale adulto, in caso di necessità, è un grande atto di Amore nei suoi confronti. Scegliere un animale di razza in un allevamento è una scelta, che non va in contrasto con la felicità di adottarne uno in un rifugio. Gli animali abbandonati sono frutto dell’ignoranza e del poco amore delle persone nei loro confronti. C’è bisogno di sensibilizzare le persone, spesso gli allevatori seri e validi sono i primi a farlo; indirizzano nel caso le persone verso le associazioni di tutela degli animali, dando loro indicazioni per contattare i rifugi. Prima di giudicare, bisogna conoscere le persone e provare a vivere la loro realtà. Quello che invece non va mai bene è il vero commercio di animali, quelli importati dall’est, quelli ceduti senza pedigree e garanzie di salute. Chi vende cuccioli senza documenti e garanzie è gente che lucra sulla vita di esseri indifesi, per pochi soldi cede un cucciolo magari pure malato. E’ così che vengono sottratte possibilità di adozioni agli animali dei rifugi, solo in questo modo.
Come al solito Andrea vai sempre da un eccesso all’altro ….. tutti gli animali di affezione hanno il diritto di avere una famiglia … i cani di razzi non sono “esclusi” dal maltrattamento anzi …tantissimi cani di razzi sono vittima di abusi commerciali come spiega la Manuela e che si trovano dopo essere stati comprati, allevati da cucciolo e poi buttati sulla strada al canile .. il problema fondamentale non è se il cane è di razza o no ma l’egoismo, l’indifferenza, la crudeltà dell’uomo che purtroppo in questi ultimi anni prevalgono su tutto il resto … i valori essenziali della vita – rispetto – amore – giustizia – altruismo – spariscono di fronte a questa società insofferente. Tutti i giorni arrivano email, messaggi su facebook di tante associazioni in tutta l’Italia con delle storie di maltrattamento veramente agghiacianti, di una crudeltà veramente indescrivible che rimani senza parole. Il messaggio che si deve diffondere che usiamo come motto della nostrs associazione “Io vedo – sento – ma non parlo. Il tuo silenzio è compice del maltrattamento. Diventa la voce degli animali indifesi”. Chi ama veramente gli animali deve fare questo: prendere un animale di affezione e darle tutto il rispetto e amore che si merita…per tutta la vita
E come al solito Lei sig.ra Ercolini vede estremismi dappertutto, convinta forse di essere l’unica garante di chissà quale “buon senso” o equilibrio morale; ma in fin dei conti è sempre così che il pensiero piccolo-borghese nasconde la sua opaca alterigia.
Uno non può dire la propria opinione che subito c’è qualcun altro che la prende sul personale, sentendosi forse intimamente accusato, aggredito nella sua eticità: ma questa è solo immaturità politica ed insicurezza dei propri argomenti.
Non sto a ripetere quello che già ho scritto, visto che a quanto pare parliamo due lingue diverse: la prossima volta commenterò in aramaico, o in yiddish, sicuramente più comprensibili.
Ma non parlatemi di “Amore”, vi prego: se gratuito, incalcolabile, inquantificabile (come spero si convenga tutti), allora certo non può concludersi, perfezionarsi con una fredda ed asettica compravendita.
Poi ognuno la pensi come vuole.
Buone feste.
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Sinceramente non vedo come la politica possa entrare in un discorso sulla tutela degli animali, la provenienza degli animali d’affezione, i rifugi e gli allevatori.
Non trovo appiglio neanche per alcuna “opaca alterigia” nel darsi sa da fare e nell’esporsi per proteggere gli animali, spesso sporcandosi le mani per pulire, cibare, recuperare gatti feriti, in difficoltà o da sterilizzare. Oltre a dedicare tempo per raccogliere fondi o cercare volontari.
Perchè è questo che fa Sonia, insieme ad i volontari dell’Associazione per la Tutela degli animali.
E nessuno meglio dei volontari, me compresa, può sapere quanto sia importante che tutti gli animali d’affezione siano trattati con amore, rispetto e responsabilità dai loro proprietari. Questo è il punto focale del problema del randagismo, non è l’allevatore valido a crearlo, ma il proprietario irresponsabile.
Comunque c’è di certo Amore da parte un allevatore valido, che si preoccupa del futuro di un cucciolo ceduto. A partire dalla sua nascita, poi nella crescita e nella scelta del giusto proprietario.
Non c’è asetticità e neanche scarna comprandita laddove l’allevatore decide a chi dare un suo cucciolo e se non darlo proprio, come invece fa un negoziante o chi lucra senza dare garanzie.
Allevare seriamente comporta costi alti ed il corrispettivo di un cucciolo serve a garantire le cure migliori (cibo, veterinario, giochi, accessori, etc.)per suoi genitori e per gli altri cani dell’allevamento. Oltre a preoccuparsi di eventuali spese per riprendere in allevamento un animale adulto, perchè i suoi proprietari non possono più tenerlo.
Questo è un comportamento responsabile ed Amorevole.
Lo stesso che un proprietario deve avere, sia che il suo animale sia di razza o meno, non è il suo valore economico a renderlo importante.
Un animale, dal momento in cui si decide farlo entrare nella nostra vita, va amato e rispettato e protetto. Sempre.
Così come ogni abuso, maltrattamento, malgoverno, ai danni di un animale va sempre denunciato.
Sempre.
Buone Feste,
Manuela
Salvoni ma dove lo vedi un commento estremista e soprattutto dove centra la politica in questo blog. Qui l unica persona estremista sei te. Vai a vedere cosa fa veramente Karin e poi rifletti su quello che hai scritto.
Sonia Ercolini scrive: .
Mi hanno colpito le parole: “in questi ultimi anni” e mi chiedevo: forse negli anni precedenti era diverso???
Il fatto è che il “male” è insito nell’animo umano. E lo è sempre stato. E lo sarà per sempre. Buone Feste.
Signor salvoni , ma lei ha un cane preso dal canile? Lavora come volontario presso un canile? E m’immagino che quando va a fare la spesa lascia cento euro di mangime per i cani del canile ? Sono curiosa vero? Mi risponda sinceramente . Gli umani che hanno bisogno di ricevere amore e prendono un cane , lo provano , non gli piace perchè sporca , perchè ha bisogno di tempo , e poi lo abbandonano … Lei ha sbagliato sito ! Si rivolga a coloro che con il loro egoismo riempiono i canili … I CANILI NON DOVREBBERO ESISTERE ! Io ho conosciuto Karin ieri , il giorno di natale , e donne come lei sono uniche . I suoi cani avranno il pedigree , ma lei non si arricchisce con questo , mi creda . Non ha solo cani speciali come pensa lei , ma ha meticci , cani anziani , che potrebbero essere un “peso” anche per lei , ma non è così , l’amore che regna in quel luogo è incondizionato e leale , 365 giorni l’anno . Sono tanti , senza ferie né turni , con orari notturni , senza mutua ecc ..
Io penso che un lavoro così non lo farebbe nessuna donna . Lei vive solo per loro , è la sua passione , la sua vita . E’ una donna meravigliosa , generosa . Ma lei la conosce ? Sa dove vive? Sa a quante cose rinuncia ? Ha capito che mette i suoi cani prima di tutto? E meno male che li comprano , così le mamme e i piccoli , TUTTI continuano a mangiare , a essere curati , e a trovare una famiglia , perchè Karin segue anche la famiglia adottiva , per sempre . Complimenti al signor Maroni , vada a vedere Karin e i suoi sacrifici ricompensati con l’amore , prima di scrivere un commento . Ma ci vada veramente , buone giornate . Luana Romei
Forse mi sto affezionando ai sempre preziosi ed acuti interventi del sig. Marroni, immancabile difensore d’ufficio dai toni sempre teneri e concilianti, ma soprattutto estremamente arricchenti: un pò come quelli che si odono al bar sotto casa o dopo una abbondante mangiata ad una sagra estiva.
Volevo solo far notare che è stata la sig.ra Ercolini ad imputare a me l’andirivieni “da un eccesso all’altro”, tutto qua, ed è appunto questo che dimostra una certa intolleranza verso un pensiero radicalmente antispecista che, certo, agli occhi delle anime rispettose e pie, può essere di scandalo o di eccessiva sproporzione: ma in fin dei conti è bene che sia così.
Mi spaventa un pò il fatto che non si consideri la difesa dei diritti animali un fatto eminentemente politico, coinvolgente dunque prospettive diverse su questi stessi “diritti” e, per quanto mi riguarda, la compravendita di animali, per fior di quattrini per giunta, è appunto il segno dell’esclusivo diritto (?) dell’uomo a compiacersi di oggetti viventi creati apposta per lui e per il suo gusto estetico (non è questo l’ “egoismo” di cui parlava la sig.ra Ercolini?) e comprati senza il benchè minimo pensiero a quei brutti bastardi del canile (ed ecco servita la citata “indifferenza e crudeltà dell’uomo”.)
“Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà” (Emile Zola). Si ama gli animali sottraendoli dalla sofferenza e dalla solitudine, non facendoli procreare forzatamente per il nostro enorme e fagogitante ego.
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Chi ama gli animali da affezione li deve prendere necessariamente in canile?
Mah…
Vedo che c’è una persona sul blog che nell’esprimere le proprie idee fa continuamente polemiche, senza probabilmente riflettere sulla libertà individuale ,necessaria in un paese democratico.
Ebbene, ognuno è libero di esprimersi, ma a volte si rischia di rendersi ridicoli con ciò che si dice.
Possiedo cani da 35 anni, li allevo solo da 15, interessandomi anche dei i cani meno fortunati, alcuni li ho potuti fare adottare, altri invece mi sono rimasti…
Per cui dico:
Chi ama davvero gli animali, non li fa finire in un canile!
Tanta gente che ha una femmina sia di razza o no, sente la necessità di farla partorire. Sento spesso dire: “Almeno una volta voglio farle fare cuccioli”.
A che scopo?
-per ignoranza: è stato detto che una femmina deve fare almeno una cucciolata in vita sua, altrimenti ci saranno dei problemi di salute.
Qualsiasi veterinario serio può confermare che per non correre nessun rischio, è meglio sterilizzare la femmina prima del primo calore, così non ci saranno problemi in futuro (tumori mammari o infezioni all’utero) che una eventuale gravidanza non previene di sicuro!
– per tenersi un figlio/figlia del proprio cani
come allevatori è anche una necessità mantenere una linea di sangue e come “proprietari normali”, l’aspetto sentimentale legato al voler un figlio del proprio amato cane. Posso assicurare, come esperta, che solo in pochi casi i figli avranno il carattere e il fisico dei genitori.
-per i bambini
non so quanto per un bambino sia educativo assistere ad un parto e quanto invece possa essere traumatizzante.
– quando fate partorire il vostro cane e date in adozione i cuccioli, siete sicuri che queste persone ne avranno cura oppure quando si presenteranno situazioni del tipo: cambio di abitazione, taglia troppo grossa, carattere aggressivo etc…vorranno liberarsene?
Siete in grado di riprendere il vostro “cucciolo”?
Si consiglia per rendersi conto di andare nei canili!
Certo, ci sono allevatori che non si assumono nessuna responsabilità una volta venduto il cucciolo poichè si presume che la gente che prende un cucciolo sia consapelvole che si tratta di una convivenza di circa 15 anni!. Spesso, molto spesso, quando si tratta di cani di razza di moda, la voglia di avere un “cane così” non fa ragionare . Di solito nei canili si trovano cani di taglia grande, incrociati e cani di razza (Damlata, Husky, Border Collie, Labrador). Come mai???
La colpa dei proprietari è quella di non essersi informati prima di prendere il cane sulle sue necessità per condurre una vita in base alle caratteristiche della razza.
Per un allevatore serio è anche importante che il benessere dei suoi cani sia garantito. Nel mio allevamento ci sono anche dei “pensionati”, cani fuori della produzione che hanno tutto il diritto di fare una vita degna, pur non avendo più alcun valore economico. Questi “pensionati”, nel mio allevamento vengono curati, vaccinati, sverminati e tutto questo viene fatto con infinito amore pur richiedendo una notevole spesa.Un contadino ad. es. manda al macello le capre e le vacche che non portano più profitto.
Negli anni di convivenza col cane, l’uomo ha creato oltre 400 razze canine, tutte selezionate per delle caratteristiche specifiche, alcune razze hanno un patrimonio genetico di oltre 4000 anni, come ad. es: i levrieri arabi, gli sloughi che erano quasi estinti nel loro paese di origine. Grazie agli allevatori Europei questa razza si è mantenuta pura e sana.
QUALCHE CONSIGLIO:
-informatevi bene quando prendete un cane/cucciolo che le vostre circostanze siano adatte ad una convivenza serena
-Valutate bene se il cane della vostra scelta sia davvero adatto per la vostra vita
-se prendete un cane “per i bimbi” rendetevi conto che non potete scaricare la responsabilità sui vostri figli, ma in realtà avrete un altro “figlio” in casa, siete voi che dovete dare un buon esempio e insegnare ai vostri figli come gestire e giocare correttamente con il cucciolo\cane.
-non pensate solo alla situazione attuale ma anche alla vita tra diversi anni. Il vostro cane vi sarà fedele e cercate di ricambiare la sua fedeltá tenendolo anche quando le circostanze saranno avverse. Non vi nascondete più dietro le parole “lo do via per il bene del cane!”
-non fate per forza cucciolate. Ne’ il maschio ne’ la femmina hanno bisogno di un accoppiamento!
– nel caso prendiate un cane di razza scegliete bene l’allevamento dal quale proviene
-date anche una chance a cani adulti, a volte sono anche più facili da gestire rispetto ai cuccioli.
Se farete tesoro di questi pochi consigli sicuramente risparmierete ai vostri cani (di razza o meticci) una vita in canile e le sofferenze dovute all’abbandono da parte di un amico di cui loro si fidavano!
Karin
Note the dire contrast between near apathy in these pages on the recent murders of two Sengalese immigrants in Firenze — and the passionate exchanges on the mistreatment of animals. No comment is necessary on what this implies about contemporary society.
Frank, mi trovo pienamente in sintonia con te.
Grazie, Luca. Hai capito bene.
Sorry but I don’t really understand the connection
Ma forse è meglio preoccuparsi ed occuparsi degli animali umani.
Leggete sotto.
Mortalità infantile: cause banali, effetti letali
Dei circa 7,6 milioni di decessi infantili (0-5 anni) che avvengono ogni anno nel mondo, la maggior parte è dovuta a infezioni respiratorie acute, dissenteria, morbillo e malaria.
Tutte malattie che possono essere prevenute tramite vaccini, zanzariere, misure igieniche e altre semplici forme di profilassi, che però spesso rimangono ignote o troppo costose per larghi strati della popolazione, nei paesi economicamente arretrati.
Lo stesso può dirsi per le medicine che possono curare queste malattie, comodamente accessibili per qualsiasi cittadino occidentale ma inarrivabili per quei tre miliardi di abitanti del pianeta che vivono con meno di due dollari al giorno.
Vaccinazioni
Dove regna la povertà, lo Stato non è in grado di assicurare neppure le vaccinazioni di base. Due milioni di bambini ogni anno muoiono a causa di malattie come il morbillo o la tubercolosi, per le quali esistono vaccini dal costo irrisorio.
Analfabetismo
La carenza di servizi sanitari di base è rafforzata dalla mancanza di informazioni. Spesso le comunità e le famiglie ignorano l’importanza vitale delle vaccinazioni, non sanno riconoscere i sintomi delle malattie e neppure quando sia giunto il momento di cercare un medico per un bambino che sta male. Per combattere queste forme di ignoranza sanitaria, si rivela fondamentale l’istruzione delle donne e delle future madri.
Una ragazza che ha frequentato qualche anno di scuola è in grado di assistere e nutrire meglio il suo bambino, sa leggere le istruzioni di un operatore sanitario e dosare un farmaco come una donna analfabeta non può fare (basti pensare alle decine di migliaia di bambini che ogni anno muoiono perché le madri diluiscono troppo le medicine o il latte in polvere).
HIV-AIDS
Fra le minacce alla salute dei bambini, occupa una posizione sempre rilevante l’HIV-AIDS.
Oltre ai 2,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni che convivono con il virus, in massima parte a causa del contagio da parte materna alla prima o durante la nascita, vanno considerati i moltissimi altri la cui vita è stata indirettamente segnata dall’AIDS.
Per coloro che accudiscono familiari malati, e soprattutto per i 16,6 milioni di orfani dell’AIDS, la capacità di tutelare il proprio stato di salute dipende esclusivamente dalla benevolenza di parenti, per lo più anziani e in difficoltà economiche, o dai rarissimi programmi assistenziali dello Stato.
Acqua
La mancanza di accesso all’acqua potabile – una condizione in cui si trova a vivere il 13% della popolazione mondiale – è strettamente connessa a una serie di malattie infettive che fanno ogni anno tre milioni e mezzo di vittime, in gran parte bambini sotto i 5 anni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno circa 450 milioni di persone, soprattutto bambini in età scolare, siano infettati da parassiti intestinali veicolati dall’acqua impura.
I parassiti consumano i nutrienti assimilati dal bambino, aggravandone la malnutrizione e provocando ritardi fisici e psichici, fino a provocarne la morte, in assenza di terapie efficaci.
Carenze di igiene
Altrettanto gravi, per la salute dei bambini, sono le conseguenze della carenza o inadeguatezza dei servizi igienici, delle fognature e delle infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti, che toccano oltre 2 miliardi e mezzo di abitanti del pianeta.
Ovunque manchino gabinetti e fognature adeguate, vi è un potenziale focolaio di colera e di dissenteria, entrambe malattie epidemiche ad alto tasso di letalità per i più piccoli.
Guerra e altre emergenze
Considerando le cause di mortalità infantile, non possono infine non essere menzionate le conseguenze dei conflitti armati sulla salute psico-fisica dell’infanzia.
In tempo di guerra, i bambini rimangono facilmente vittime di armi da fuoco e bombardamenti, ma a fare le stragi maggiori sono soprattutto le malattie infettive, spesso a carattere epidemico, come il morbillo o il colera, che si sviluppano per il degrado delle condizioni igieniche e per i disagi imposti dalla situazione bellica.
Gli spostamenti in massa, la convivenza forzata nei campi profughi, l’interruzione dei servizi sanitari di base e dei rifornimenti alimentari, tutti fattori che si riflettono in un rapido incremento della mortalità infantile, sono tratti comuni anche alle emergenze umanitarie provocate da fenomeni naturali.
Sorry… ma non sono affatto daccordo col sig. Frank. La sua breve esternazione, trovo sia semplicemente un “luogo comune”, e le sue considerazioni “usate”, purtroppo fuori luogo, ogni qualvolta si mette mano a questioni delicate di etica e moralità.
Conseguentemente la lunga analisi del sig. Luti, pur apprezzabile nel contenuto, la ritengo semplicemente “fuori tema”.
Mi vengono in mente altre frasi simili che sentiamo, da una vita, “al bar”, del tipo: “quante storie per un pò di uccellini ammazzati dai cacciatori… guardassero alla gente che muore di fame!…”.
Ragionamenti “troppo facili” che mi sanno di populismo spicciolo.
(Anche perchè quando qualcuno (molto di rado) affrontasse il tema della gente che muore di fame, gli altri cambierebbero volentieri il discorso spostandolo sul calcio, poi, finita la bevuta, uscirebbero dal bar. Felici).
Unfortunately I have the impression that this discussion is really
getting out of context.
We were talking about animals and I honestly don’t know why the
discussion has now evolved to human rights.
The article mentioned my breeding activity as well the terrible
condition of the road that leads to my breeding farm, as there are
many roads here, nearby, in the same state. Some roads might be lost /
closed forever, without obtaining any political attention what so
ever. Loosing a road has economic consequences for not just the people
who use it regularly, but also for the community.
Now, some of you start to give the whole discussion another direction, writing about human rights etc.
Many animal-volunteers do human benefits as well. There is no need to point the finger on people because they discuss animal subjects, now, on this blog.
I wonder if you’d come up with your comment, too, if the discussion wouldn’t be about animals but an animated exchange of comments about soccer or a “royal event”?
No doubt, there is misery and poverty all over the world, and everyone should do a little bit of benefits within the limits of his possibilities.
Just pointing the finger on people and trying to make a bad conscious, can’t be the right way.
Karin
I read the Giornale di Barga web site almost everyday and I can’t recall reading any article with regards to the Senegalese murders mentioned by FViviano – I even checked with the search button – have I missed something ? How can one evaluate the “apathy” of our society if there is nothing to comment on ?
Non so se è mia responsabilità nel non aver sufficientemente sottolineato il fatto, o se animali & diritti colpiscono più di una strada che frana, ma l’intento dell’articolo era proprio sottolineare il rischio che una persona e un’attività produttiva stanno correndo.
Se Karin avesse coltivato pomodori forse non si sarebbero registrati tutti questi commenti, ma il messaggio che il giornale voleva dare sarebbe rimasto lo stesso: qualcuno sta lavorando sodo per mantenersi con le proprie forze e competenze, ma le circostanze stanno diventando così avverse che non possono essere contenute da quella sola persona.
Questo il messaggio che doveva passare, e che ripeto, forse è stata colpa mia se non è stato colto.
O forse è passato in secondo piano, visto che un cucciolo infiamma subito gli animi e tutti abbiamo una posizione chiara sull’argomento mentre il fatto di una strada dissestata e privata richiede un po’ di ragionamento in più, dato che il primo pensiero che sorge alla mente è “E allora? Ci intervenga. È economicamente troppo oneroso? e perché ha scelto di vivere laggiù? affari suoi”.
Questa prima riflessione è socialmente inaccettabile e dunque impubblicabile, e occorre fermarsi un attimo in più per pensare cosa comporta, anche a livello di comunità, un problema “privato” di questo tipo.
È su questo argomento che volevamo aprire il dibattito: se vi va di partecipare, immaginate che Karin abbia un orto e non un allevamento, questo aiuterà a pensare a lei e non a tutti gli aspetti sulla bontà o meno di adottare/acquistare un essere vivente che ci hanno portato fuori strada.
My husband and I are Americans who have lived in Switzerland now for 25 years. We are regular visitors to Barga and have been so since purchasing our first two Sloughi’s from Karin over 11 years ago.
Karin is a breeder of international reputation with close ties to other well known Sloughi kennels in Germany, France and the USA. We have become friends over the years and our visits have allowed me to observe closely the manner in which she cares for the dogs, and other animals she has. Also the enormous burden she carries, alone, in executing her responsibility to maintain their well being.
Karin doesn’t sell a dog unless she is convinced that the owners will meet her expectations and she is one of the few breeders I know who take a dog back after sale if there is a problem. Still, there can be difficulties, and I have seen dogs she has repossessed, one even after as much as 5 years, brought back in the trunk of a car and traumatized.
She has also taken on dogs that she has not sold, but who lost their home for some reason or another, many from the local Barga area, some from other areas in Italy. Most of these cannot be replaced to new homes, but still must be fed and cared for.
Sloughis have an average life span of about 12 years, Jack Russels longer. This means that dogs who are older and can no longer be bred (which is stopped no later than age 8) or who have been repossessed, live a long, long time but are not a source of income. In other words, to be a responsible breeder is not a source of employment that will generate enormous wealth because of the costs involved. One takes on the job out of passion and for self fulfillment.
On visits to Barga I have walked all over the area with my dogs and seen what the condition of the roads are. Sometimes in visits on a nice summer or fall day it is less obvious, but I have been there when it snowed in April and when the rains in November just wouldn’t stop. Snow takes forever to be cleared, streets turn to rivers and hillsides slide down. A stark difference to my experience here in Switzerland where everything works or is taken care of quickly.
I have also seen Karin’s property after landslides that came down from the absentee neighbors property leaving Karin’s street and property looking like a war zone – and no proactive response from them.
Karin’s life would be a world different if the street she lives on were not in such dismal condition and if everyone who owns property adjacent to the road would maintain their property and their share of the road.
When I first visited there eleven years ago, the road could be traversed (carefully) in a fiat. As years passed, the weather and lack of maintenance took an obvious toll. We began only to try to traverse it with a four wheel drive Range Rover, and then only in good weather. The last time I was in Barga (in good weather last March), we didn’t even want to risk that and walked the road to her house. Even that meant jumping over ruts, tree limbs and crossing creeks that weren’t there before.
The dismal condition of that road means that Karin’s daily requirement to get food/medical supplies to her animals, or bring in clients, or deliver dogs, or obtain simple services that everyone expects (like electricity or telephone service) is extremely difficult and often next to impossible. Third parties, even friends, no longer want to drive down that road and she consequently lives in near isolation which is only avoided if she can somehow drive or walk out herself.
The other people whose property adjoins the road are either absentee owners or they live in Barga and don’t need to use the road for their livelihood. Karin lives there year round, pays taxes there and her clients spend money in Barga when they come to buy dogs. And like us, they come back to Barga even if they aren’t purchasing a dog, because it is a beautiful place with wonderful people.
Somehow, some way, it should be possible to repair the road to a reasonable state.
Heidi Louis Mottet