Tornano sul grande schermo quei quarantenni un po’ allo sbando che l’anno scorso avevano affrontato l’esame di maturità. L’occasione di ritrovarsi è qui il tradizionale viaggio post maturità, in questo caso l’isoletta di Paros, Grecia.
Giorgio (Raoul Bova) in attesa del primo figlio da Marta (Luisa Ranieri) cerca di resistere alla tentazione del tradimento per testare la propria fedeltà. Piero (Luca Bizzarri) sembra aver trovato quel qualcosa in più nell’ultima conquista Gloria (Francesca Valtorta); due fattori congiurano però contro di lui: Gloria finge di essere una “donna emancipata” da una botta e via, e a sorpresa arriva a Paros la fidanzata Sonia (Lucia Ocone) che è convinta che Piero sia lì in vacanza con il figlio, inesistente.
Francesca (Ambra Angiolini) ha sostituito la dipendenza dal sesso con la cleptomania e, puntualmente lasciata sola da tutti, sente la mancanza del fidanzato Ivano (Alessandro Tiberi). Virgilio (Paolo Kessisoglu) chatta con una misteriosa donna, luce nella sua vita sentimentale pressoché piatta, aiutato dalla sempre più vicina Eleonora (Anita Caprioli) in attesa delle analisi che le diranno se potrà operare il tumore da cui è affetta.
Lorenzo (Ricky Memphis) è in procinto di chiedere a Luisa (Barbora Bobulova) di sposarlo, sogno del papà (Maurizio Mattioli) che non vede l’ora di restare finalmente da solo con la moglie (Giovanna Ralli) dopo quarant’anni di invadenza filiale.
Era prevedibile un seguito alla commedia che l’anno passato fu campione d’incassi; contando la breve distanza di tempo il risultato è anche troppo discreto. Il viaggio della maturità in Grecia ormai è un topos della commedia giovanilistica italiana (si pensi a Che ne sarà di noi?), anche se non appare troppo traumatico buttare questi quarantenni nelle bolge dei locali e delle spiagge greche: sembra che la maturità certificata sulla carta sia ben lontana nella realtà, coi nostri ancora tutti impegnati in tradimenti, ripicche, furtarelli, cazzeggio, ricerche dell’anima gemella o di avventure fugaci.
Il film si consuma così in una sceneggiatura già sentita e a tratti imbarazzante ma che strappa un sorriso grazie alla verve e alla capacità di alcuni degli interpreti, anche se rispetto a quello maschile, il cast femminile appare sotto tono (particolarmente spaesata Ambra). Colonna sonora poco originale e all’insegna della commercializzazione.