Oggi abbiamo ricevuto via mail questa lettera di denuncia di Leonardo Guidi, cittadino di Coreglia molto conosciuto anche nella nostra comunità.
La sua denuncia parla della triste vicenda della madre, Liliana Mallegni, deceduta il 22 gennaio scorso nel reparto chirurgico dell’Ospedale di Lucca dove era stata ricoverata con la diagnosi di un pericolo per infarto intestinale, che non sarebbe stata tenuta in considerazione.
La lettera in questione, che pubblichiamo sotto in forma integrale, è stata inviata oltre che alla stampa, anche a politici, dirigenti sanitari e amministratori.
E’ una lettera di denuncia nei confronti della nostra sanità con precise accuse a chi, secondo Guidi, è stato responsabile della morte della madre.
Coreglia Antelminelli 5/02/2012
Questa lettera vuole essere un atto di denuncia contro tutti coloro: politici, direttori sanitari, medici, personale paramedico e infermieristico che giornalmente si macchiano la coscienza con il gravissimo atto di omissione di assistenza e di soccorso e di disumanità nei confronti di un malato.
Cronistoria di quanto accaduto.
21/01/2012
Ore 21,00 Ospedale di Castelnuovo di Garfagnana.
La Sig.ra Liliana Mallegni arriva in ambulanza, inviata dal medico di guardia di Coreglia per accertamenti a seguito di forti dolori addominali associati a vomito, dissenteria e bassa pressione sistemica. La signora, risultava essere affetta già da tempo di un’insufficienza respiratoria cronica e pertanto in ossigeno terapia.
Con umanità e professionalità vengono eseguiti tutti gli approfondimenti diagnostici.
La diagnosi è critica: supposto infarto intestinale, è necessario intervenire chirurgicamente e con urgenza.
L’Ospedale di Castelnuovo non è dotato del reparto di rianimazione ed ritenuto troppo rischioso procedere ad un intervento senza le attrezzature adeguate, pertanto l’equipe medica non può assumersi tale responsabilità.
Viene contattato l’Ospedale di Cisanello di Pisa dal personale medico di Castelnuovo e viene riferito che non ci sono posti disponibili per accogliere la paziente, che a questo punto viene dallo stesso Ospedale di Castelnuovo inviata all’ Ospedale di Lucca.
Ore 24,00 Ospedale di Lucca
La Sig.ra Mallegni approda direttamente presso il Reparto di Chirurgia Uomini saltando l’accesso dal Pronto Soccorso fatto che urta l’infermiera di turno nel reparto e che la porta ad avviare una lunga telefonata con il Pronto Soccorso perché doveva essere rispettato il protocollo interno. In questa lunga attesa di pratica burocratica, la paziente è abbandonata a se stessa senza ossigeno.
Il medico di Reparto, dopo averla visitata riferisce che, non essendo in accordo con la supposta diagnosi formulata dai colleghi dell’Ospedale di Castelnuovo, preferisce attendere l’indomani, monitorando il paziente.
La paziente non viene sottoposta a nessun monitoraggio, per nessuno dei parametri di temperatura, ossigenazione, pressione, ma semplicemente parcheggiata nel letto di Ospedale senza alcun tipo di assistenza, proporzionata alle sue critiche condizioni cliniche.
Durante la notte, viene chiesta assistenza per due volte al corpo infermieristico, che con fare seccato interviene per una sommaria valutazione persistendo nell’assenza di alcun monitoraggio, riferisce che ansie e preoccupazioni sono infondate: “la paziente è stabile!”.
22/01/2012
Ore 4,30 Ospedale di Lucca
Davanti ai miei occhi, impotenti, mia madre dopo aver implorato, scongiurato di aiutarla, è deceduta!
Annebbiato dal dolore, anestetizzato dall’incredulità, solo oggi riesco a prendere le fila di quanto accaduto con sufficiente forza e sdegno per lanciare un urlo, un urlo di VERGOGNA! contro tutti coloro che hanno consentito e consentono che si verifichino episodi del genere.
In un paese dove non si riesce mai a trovare un colpevole, un responsabile, dove la “colpa” viene fatta ricadere sempre su qualcun altro, “altrove” e dove questo altrove non è mai raggiungibile, identificabile, interpellabile è il momento in cui ognuno di noi si fermi e cominci a riprendere il dialogo con la propria coscienza, con la propria dignità di uomo: I COLPEVOLI ESISTONO! E’ colpevole chi ha una carica professionale che non gli compete per titoli e meriti, ottenuta magari solo come favore politico, è colpevole chi esercita un mestiere con l’unico intento di portare a casa uno stipendio a fine mese, senza provare alcuna passione per quello che fa, è colpevole chi con arroganza sottovaluta una diagnosi lasciando predominare l’ego edonista, è colpevole chi non fa tutto il necessario, tanto ci sarà qualcun altro che ci sarà.
Dove è finita l’etica professionale; dove i valori umani, calpestati da tanta ignoranza, arroganza, disumanità. Verso cosa vanno gli uomini, cosa fanno, siamo davvero caduti così in basso da poter esser paragonati a bestie! Siamo davvero solo capaci di vivere nell’esercizio delle funzioni primarie immuni da qualunque senso di carità, compassione, umanità?
Per colpa di tutto questo, mia madre è morta!
Il figlio
Leonardo Daniele Guidi
purtroppo ho vissuto un caso drammaticamente simile anche se non con un parente stretto presso l’ospedale di Careggi,anche in tale circostanza una diagnosi errata ha permesso ad una malattia di svilupparsi, indisturbata per mesi, fino alla fine inevitabile. Spesso c’è superficialità ma qui si gioca con la vita delle persone. PEr quello che può valere, condoglianze…
Leonardo sono sconcertato da tutto quello che ho letto , ti esprimo le mie condoglianze per la tua perdita .
Queste situazioni sono deprecabili,da portare perciò all’attenzione di più persone possibili.
La diffusione della notizia è la prima difesa.
Condoglianze Leonardo.
Anna
Mi dispiace molto Leonardo.
Senza togliere nulla a questa triste vicenda purtroppo non è un caso isolato.
l’Azienda USL 2 di Lucca comunica che, in ordine ai fatti denunciati, il direttore sanitario aziendale dottor Lisandro Fava già la scorsa settimana, in data 30 gennaio, ha incontrato il signor Leonardo Guidi e parallelamente, come avviene sempre in casi come questo, ha avviato un’indagine interna per una verifica sulla vicenda.
davvero vergogna e vergognosa la risposta dell’ASl di Lucca, risposta che non sarebbe stata necessaria se un medico presuntuoso ed arrogante come lo staff infermieristico che lo attornia, non avesse supposto che in un piccolo ospedale come quello di Coreglia fosse stato impossibile fare una diagnosi giusta, questo naturalmente oltra all’imperizia e alla superficialità di chi si crede un dio in terra e dei burocrati che si trincerano dietro frasi di circostanza e che comunque forse sono i priomi responsabili sia nella scelta dei professionisti a cui affidare la salute delle persone che nel costringere il personale paramedico a dei turni massacranti che li spersonalizzano e li disumanizzano, colpevoli anche loro però di tacere e subire per poi rifarsela, necessariamente, con i poveri ed indifesi pazienti, vittime sacrificali ai bilanci delle asl.