L’amore a settant’anni è possibile, anzi, è un fenomeno in crescita, forse ormai un fatto comune.
Lo svela nel suo libro “L’amore a settanta anni” la scrittrice e giornalista Vanna Vannuccini, oggi ospite a Barga proprio per parlare di questa seconda giovinezza che può prolungare il piacere di vivere.
La presentazione, nata da una collaborazione tra Barga Events, Comune di Barga e Commissione Pari Opportunità, si è tenuta nell’atrio di Palazzo Pancrazi alla presenza di molti intervenuti, introdotta dall’assessore alla Cultura Giovanna Stefani e condotta da Costanza Baracchini.
Ne è emerso che non esiste più una sola età per amare e che anche quando le rughe aumentano e le ossa si incurvano, nuove passioni possono esplodere infrangendo finalmente un tabù durato per secoli, soprattutto in riferimento alla popolazione femminile.
Merito sicuramente dell’età che si allunga, ma non solo: le settantenni di oggi sono coloro che quaranta anni fa hanno avuto finalmente accesso all’università, che ha dato loro apertura mentale e la possibilità di avere indipendenza economica; sono coloro che hanno avviato e partecipato alla liberazione sessuale; sono coloro, insomma, che adesso possono contare su maggiore indipendenza e consapevolezza, compresa quella di sé, che sta permettendo loro di non dipendere più esclusivamente dallo sguardo di un uomo. E quindi di sentirsi ancora piacevoli e sicure, e capaci di amare di nuovo o ancora.
Vanna Vannuccini, inviata speciale de “la Repubblica”, è stata per molti anni corrispondente dalla Germania e tra le fondatrici di “Effe”, una delle prime riviste femministe italiane.
Ha seguito le Guerre dei Balcani, ha lavorato in molti paesi, tra cui, dal 1997 in Iran.
Le sue esperienza di vita hanno preso la parola scritta in libri come Donne e terrore (Rowohlt, 1979), Quarant’anni in faccia (Rizzoli, 1982), Piccolo viaggio nell’anima tedesca (Feltrinelli 2004), Rosa è il colore della Persia. Il sogno perduto di una democrazia islamica (Feltrinelli 2006), Al di qua del muro. Berlino 1989 (Feltrinelli 2010), ed in ultimo L’amore a settant’anni (Feltrinelli 2012), nel quale una volta ancora affronta tematiche femminili e piccole grandi rivoluzioni che apportano cambiamenti tangibili nella società.
Che età deve avere chi ama? Uomini anziani che fanno coppia con giovani donne ci sono sempre stati, ma per le donne in età matura sessualità e piacere sono rimasti da secoli tabù. Una donna che invecchia non poteva esprimere desideri. E invece, forse perché la vita si è allungata, forse per effetto della liberazione sessuale degli anni sessanta e del nuovo ruolo della donna nella società, oggi s’invecchia in modo diverso. Pensioni e passioni, nipoti e sogni, rughe e sesso. Si ama a un’età in cui questo sembrava impossibile, indecoroso, o semplicemente tabù. Un numero significativo di donne vive un risveglio di erotismo, una nuova rivoluzione amorosa che coinvolge anche gli uomini, mentre i media cominciano a rompere alcuni tabù. Le rughe o la carne flaccida non sembrano essere un ostacolo al desiderio. Per la seconda volta nella vita le donne che ora hanno tra i settanta e gli ottanta anni si trovano di fronte a una terra incognita. La prima era stata quando la pillola e il femminismo avevano spezzato le barriere che fino a quel momento avevano impedito alle donne di vivere un’esistenza piena, avere carriere lavorative, raggiungere una maggiore uguaglianza. Era stata una prospettiva da intimidire, ma anche la sfida che cambiò la loro vita e la società nel suo insieme. Oggi si trovano di nuovo di fronte a un terreno inesplorato. La società, ancora lontana dall’essersi liberata dai pregiudizi sessisti e contro gli anziani, dovrà imparare ad accettare l’idea dell’amore e del sesso in tarda età.