Gli enti si mobilitano per fermare Poste Italiane nella scellerata “razionalizzazione” di recente annunciata, che prevedrebbe la chiusura 170 uffici toscani – 13 dei quali in Valle del Serchio – valutandone l’utilità solo dal rapporto costi / ricavi.
Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro in Provincia, durante il quale sono intervenuti gli assessori provinciali Francesco Bambini e Mario Regoli, i parlamentari Mariani, Granaiola, Marcucci e Poli; i consiglieri regionali Giovanni Santini, Marco Remaschi e Marina Staccioli nonché i rappresentati dei comuni interessati dai tagli e le rappresentanze sindacali.
Tutti uniti nell’intento di combattere l’imminente riorganizzazione e nello stigmatizzare il comportamento di Poste Italiane, che non si è resa ancora disponibile ad un confronto con le istituzioni locali.
Anche Barga rischia la chiusura degli uffici postali di Mologno e Ponte all’Ania, ed ha per questo approvato, durante l’ultimo consiglio comunale, un ordine del giorno con cui “esprime l’assoluta contrarietà a qualsiasi piano di razionalizzazione mirato a penalizzare in generale gli uffici periferici a servizio delle zone montane e dei piccoli paesi, ed in particolare esprime contrarietà ad ulteriori diminuzioni di servizi sul proprio territorio comunale”.
Per questo motivo la nostra amministrazione comunale “chiede a Poste spa di non procedere ad alcuna chiusura ed in modo particolare nelle località di Ponte all’Ania e Mologno che rappresentano realtà attive e dinamiche del Comune di Barga, senza un preventivo confronto con l’Amministrazione Comunale”, invitando i vertici dell’azienda a valutare nuove forme di collaborazione che impegnino le amministrazioni locali nell’espletamento di alcuni servizi essenziali capaci di garantire ai cittadini il mantenimento di un adeguato presidio sul territorio.
L’impossibilità dei comuni di dialogare direttamente con Poste spa ha fatto scegliere il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi come interlocutore che rappresenti le amministrazioni locali durante un incontro in programma nei prossimi giorni con i vertici dell’azienda.
Una considerazione, indicativa della pochezza.I politici
si preoccupano dei problemi dei cittadini quando i buoi
ormai sono fuggiti dalla stalla.
Non credo che ci si possa fare nulla, se le Poste hanno
così deciso, è quasi impossibile fare loro cambiare idea.
Oddio, tentar non nuoce!
Semmai ci sarebbe da discutere e quindi essere uniti su
cosa fare per, eventualmente potenziare e/o preferire quale ufficio tenere in servizio al posto di un altro.
Io ho già espreso, come libero cittadino, il mio parere.
Lascerei aperto Mologno, molto centrale, chiuderei Castelvecchio Pascoli, molto più decentrato confronto a Mologno, e chiuderei Ponte all’Ania che è già, praticamente chiuso (apre due volte la settimana). E poi Ponte all’Ania é ormai unita senza soluzione di continuità a Fornaci. Il personale che si riesce ad avere, penso che non possa esssere mandato a casa, secondo me, dovrebbe servire a consentire la riapertura pomeidiana
dell’uffucio postale di Barga, che sarebbe doveroso, se è vero quel che si dice di cosa “é” e “dovrebbe essere” Barga.
Io credo che queste considerazioni, fatte pacatamente e
confortate da considerazioni pratiche, possano essere prese in considerazione e magari avallate dai politici che si fanno scappare i buoi dalla stalla.
Il rischio, grosso, e quello di vedere la stessa situazione degli ospedali.
Due opedali che non ne fanno uno, un utopico nuovo
ospedale, che non fa altro che esasperare la miopia dei
nostri politi e delle nostre popolazioni, mettendo poveri contro poveri (e prevarrano I POVERI più prepotenti) perchè la politia e i politici non faranno mai una scelta
di campo precisa e soprattutto obiettiva a favore del
bene dei cittadini. Ci sono sempre di mezzo i voti, la perdita del consenso e quindi la perdita del seggiolone,
dei privilegi ( a noi la pensione la danno ormai a 70 anni, loro dopo qualche anno di legislatura prendono subito la pensione, anche i trombati dal popolo, e senza il vincolo dell’età).
A proposito, il 30 Luglio scade la possibilità di firmare
(a Barga presso l’Ufficio Anagrafe) per togliere la diaria
ai parlamentari.
ANDATE A FIRMARE, è molto importante dare un segnale che non siamo un popolo di pecoroni. (tutti dicono che i parlamentari sono pagati troppo e troppo bene) Dimostriamo cio fatti che è questo che vogliamo,
ANDATE A FIRMARE. SUBITO.
Luti Giuseppe
Le poste sono una società privata che gestisce un servizio pubblico (!) contraddizione in se e per se….
Abbiamo una sola arma. Quando un prodotto di una azienda, che so, la Fiat, non mi piace, non lo uso.
NON USIAMO LE POSTE!
Chiudiamo, tutti, libretti, conti correnti, depositi.
Usiamo la mail per farci mandare le bollette e paghiamo agli sportelli in contanti (sbattendocene della legge antiriciclaggio: non riciclano gli operai!)
Se li lasciamo senza lavoro avranno di che riflettere.