Cominciamo a pubblicare da oggi il bel resoconto del viaggio in bici effettuato nel luglio e nell’agosto scorso nell’isola di Cipro dal nostro collaboratore Stefano Elmi insieme a Oriano Gigli. Due barghigiani coraggiosi che hanno compiuto una vera propria impresa: 800 km percorsi in totale con una temperatura media (vi ricordate che caldo che era?) di circa 43 gradi. Un viaggio che solo chi è preparato ed allenato a dovere può portare a termine senza grossi problemi; ma anche un viaggio avvincente ed interessante che Stefano racconta per i nostri lettori, riportando le impressioni, le esperienze, le difficoltà e le cose belle incontrate in sella alla sua bici. Pedalata dopo pedalata.
1 Giro di Cipro – Premessa: l’incontro
Il signore anziano ci pensa un attimo, poi si alza dalla sua sedia e ci stringe le mani presentandosi come se fossimo una delegazione ufficiale venuta da chissà dove per incontrare chissà chi. Capiamo a stento il suo nome, mentre noi diciamo i nostri. Guarda le bici cariche con occhi di stupore, fa dei gran gesti e anche se non capiamo una parola di quello che dice, il senso è chiaro: dovete fare molta fatica. Dopo questi convenevoli d’altri tempi cui non eravamo preparati, ci dirigiamo dentro la piccola bottega a prendere due bottiglie di acqua fresca.
Siamo nel mezzo di un nulla fatto di strade polverose, case mezze disastrate, qualche trattore e vecchie Mercedes che passano fumanti. E’ mattina, siamo intorno alle 9, ma sono già 40 gradi. Il proprietario della bottega si è presentato a noi con un fare di chi vede quasi nessuno per intere giornate, e meno che mai si sarebbe aspettato che questa mattina passassero due stranieri in bicicletta. Lo paghiamo, gli diamo un euro per l’acqua e lo guarda con fare circospetto, non capiamo se va bene, ma ci fa segno di andare. Intanto il vicino di casa è accorso in pigiama attraversando la strada polverosa e insieme scrutano la moneta. Si rimette a sedere nella sedia fuori dalla bottega a bordo della strada e ci saluta in maniera calorosa. Salgo in sella, mi giro di nuovo per salutarlo ancora, sorride. Non abbiamo capito un tubo di quello che ci ha detto, ma è stato tutto così umano e sincero. Chissà cosa abbiamo provocato nella sua mente, penso. D’un tratto ci pare così distante il mondo da dove veniamo. Probabilmente siamo stati il suo oggetto di discussione per tutta la giornata e oltre, o magari se ne è dimenticato subito addormentandosi sulla sua sedia avvolta dall’afa. Comunque sia è stato un episodio breve, ma molto intenso e significativo per capire meglio il posto dove ci eravamo cacciati con quelle due biciclette.
Questo è un resoconto di un viaggio in bicicletta attraverso l’isola di Cipro. Non sarà verità assoluta, ma sensazioni e impressioni di quello che è stato vivendo sulle strade di quell’isola con un mezzo che non riesce mai a essere né troppo veloce né troppo lento. Sensazioni e impressioni che alla fine la dicono lunga sui luoghi e sulle persone, oppure no, decidete voi. Comunque questo è stato.
Pur con un pizzico di sana invidia: siete stati bravissimi!!! Attendo il resto del resoconto cipriota.