Forse è un caso, ma nella stessa giornata mi sono imbattuta in due isole ecologiche vicine tra loro trasformatesi in mini discariche di ogni tipo di rifiuto. I siti in questione si trovano entrambi a Fornaci e spero siano gli unici del comune (anche se temo di no) a risultare tanto sommersi di schifezze.
Sì, perché laddove ci sono le campane per la raccolta del multi materiale e dell’umido, ad oggi in realtà si trova una congerie di materiali che lì non dovrebbero stare o che comunque dovrebbero essere stati deposti nei cassonetti, e non sull’asfalto circostante.
È improvvisamente crollato il senso civico dei cittadini o sono carenti i servizi pulizia? Credo che si tratti di entrambe le cose.
A queste due concause si somma probabilmente la mancanza di un’informazione chiara e costante, che dovrebbe far entrare nei costumi della gente l’abitudine a differenziare, esporre il materiale fuori dall’uscio di casa nei giorni prescritti, chiamare Aimeri per liberarsi di rifiuti ingombranti o speciali.
Dalla varietà di oggetti e liquami che ho trovato nelle pertinenze delle due isole inecologiche noto che ad alcuni miei concittadini mancano proprio queste nozioni di base.
Forse trovano scomodi i giorni e l’orario della raccolta porta a porta, forse non hanno ben chiara la differenza tra vetro-plastica-umido-RAEE-altri materiali, forse sono solo incivili o forse non sono messi nelle condizioni di agire bene… una qualche mancanza è comunque lampante.
A questo proposito mi tornano alla mente i lavori che sono stati fatti nei mesi scorsi in via Guido Rossa, località Loppora: nell’ambito di una riqualificazione ambientale, in quella zona è stata allestita un’isola ecologica non ancora entrata in funzione.
Scelta saggia, quella di non aprirla al pubblico: se deve ridursi come i luoghi delle foto, tanto meglio lasciarla chiusa.
Meno male che non solo solo a denunciare la maleducazione
di noi cittadini. E non è che non sono informati.
Nessuno ha mai controllato, nessuno controllerà,
quindi faccio come mi pare.
Questo è il ragionamento del vandalo, tanto si sente
impunibile.
Luti Giuseppe