Dal segretario generale della FIOM di Lucca, Massimo Braccini, ieri intanto è stato lanciato un nuovo preoccupante grido di allarme riguardo ai provvedimenti annunciati da KME e che riguarderanno in primo luogo lo stabilimento di Fornaci dove sono previsti 142 esuberi e la chiusura di un forno fusorio: “Gli esuberi di cui si parla ufficialmente sono 142 a Fornaci, ma in realtà i posti a rischio sono molti di più e sono legati proprio allo spegnimento del forno fusorio. C’è infatti da tener conto di tutto l’indotto, di tutti gli appalti collegati. Se verranno a mancare le lavorazioni legate al forno, tra indiretti e diretti si rischiano qualcosa come altri 100 posti di lavoro, facendo una stima molto approssimativa. Ecco perché la principale battaglia deve essere portata avanti per impedire la chiusura del forno dello stabilimento di Fornaci. Sarebbe altrimenti veramente un disastro”.
Per quanto riguarda l’impegno dei sindacati, per la giornata odierna si svolgerà presso lo stabilimento di Fornaci l’assemblea con i lavoratori indetta da FIOM FIM e UILM: le assemblee si terranno in tutti e tre i turni di lavoro con inizio alle 12,30; poi alle 14 ed infine alle 22. Dopo l’incontro con i lavoratori verrà deciso come mettere in pratica il pacchetto di otto ore di sciopero, promosso dal coordinamento nazionale di FIOM – FIM- UILM, che riguarderà tutti i lavoratori del gruppo.
[dw-post-more level=”1″] Mercoledì pomeriggio, a Firenze, le tre sigle sindacali saranno di nuovo a confronto con KME in un incontro previsto presso l’Associazione Industriali e sempre tra sindacati e azienda un altro incontro è già stato fissato al 28 gennaio prossimo.
Infine, l’annuncio è proprio di ieri, il confronto tra le istituzioni lucchesi ed i sindacati promosso da Provincia di Lucca e Comune di Barga che si terrà giovedì pomeriggio alle 16 all’interno dello stabilimento fornacino. Vi parteciperanno i rappresentanti del Comune di Barga e della provincia di Lucca, i parlamentari della zona, i consiglieri comunali, i presidenti delle Unioni dei Comuni,.
Intanto sulla stampa interviene anche l’ex segretario generale FIOM Lucca, Umberto Franchi che scrive:
“In qualità di Segretario Generale della FIOM della provincia di Lucca, carica che ho svolto per due mandati dal 1997 al 2007, ho seguito in quel periodo tutte le vicende della KME (allora si chiamava Europa Metalli) In quegli anni furono molte le conquiste effettuate , promuovendo contrattazione e forti battaglie dei lavoratori, riuscendo ad ottenere l’effettuazione di intensi investimenti come quelli per la produzione della moneta Euro, miglioramenti ambientali, miglioramenti professionali, miglioramenti economici ed (dopo una forte battaglia sindacale ) anche il riconoscimento dall’INAIL , del diritto al bonus pensionistico di 5 anni di contributi lavorativi ogni 10 anni di lavoro, per tutti coloro che in precedenza erano stati esposti ad una attività lavorativa con il rischio amianto.
In quegli anni l’azienda effettuava ricerca in proprio, appariva solida, ed i lavoratori occupati a Fornaci di Barga sfioravano le 900 unità. La solidità dell’azienda era ed è sempre stato il frutto anche di grandi sacrifici accettati dai lavoratori, come quelli di lavorare a ciclo continuo su tre turni giornalieri per 365 giorni l’anno, con 4 giorni di lavoro e 2 di riposo settimanali. Successivamente la strategia industriale dell’azienda è cambiata , la ricerca è stata abbandonata ed effettuata altrove , gli investimenti ridotti, l’occupazione ridotta.
Dobbiamo allora domandarci: ma questo dipende dalla crisi del rame mondiale? O dal fatto che l’azienda anziché continuare ad effettuare la ricerca innovativa e gli investimenti necessari, preferisce ricercare il risparmio sui costi del lavoro a danno della struttura lavorativa e dell’occupazione? La FIOM attuale ha molto chiare le problematiche da affrontare unitamente ai lavoratori e sta agendo molto bene per contrastare il disimpegno sul forno fusorio, e respingere i 142 licenziamenti.
Il mio intervento vuole soltanto essere di solidarietà, conforto e sostegno a quei lavoratori che ho seguito per 8 anni .
Conosco bene la loro tenacia, so che non molleranno, ma c’è bisogno di far loro sentire che non sono soli… che con loro non c’è soltanto il sindacato… ma che anche le Istituzioni, gli Enti Locali, i Partiti, i movimenti, gli studenti, i cittadini tutti sono con loro”.
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