Platea gremita. A un tratto il brusio si spenge e scende il buio in sala. Partono immagini d’antan sulle note de La storia siamo noi di De Gregori. Non è un film ma comunque è una bella prima visione: i fornacini sono in gran parte riunita al Puccini per conoscere un nuovo progetto. Fornaci di Barga sta per diventare 2.0.
Con un inizio ad effetto (davvero emozionante) si è tenuto ieri sera, venerdì 16 febbraio, il primo incontro pubblico indetto dal comitato promotore per presentare il progetto Fornaci 2.0, un’idea non politica, non religiosa, non strettamente culturale. Solo – si fa per dire – un movimento possa fare da collettore per raccogliere istanze, idee, progetti, necessità di un paese che in passato ha avuto momenti di aggregazione e spazi di socializzazione oggi andati quasi del tutto persi.
Il gruppo Fornaci 2.0 vuole insomma tornare a fare per il paese e con il paese coinvolgendo tutti, dai giovanissimi ai più maturi per poter valutare cosa rimuginano le menti dei fornacini e quali sono i loro desideri, per troppo tempo rimasti separati da scarsa comunicazione e poca iniziativa.
L’idea è nata da un gruppo di cinquantenni che non senza nostalgia hanno valutato come, ai loro tempi, ci fossero spazi e momenti culturali, sportivi e di svago che i loro figli al momento non hanno. La prima idea è stata quella di recuperare il Campone, spazio adibito a verde sportivo al centro del paese. Ma altri luoghi di Fornaci hanno stuzzicato l’interesse di questo nascente movimento, come l’area del campo di motocross e la struttura delle scuole elementari, che presto saranno spostate nel nuovo polo scolastico.
A presentare idee e progetti – assolutamente aperti a modifiche su proposta della popolazione – alcuni dei “fondatori” di Fornaci 2.0: Mauro Andolfo, Patrizio Giovannelli, Paolo Donati, Valerio Casillo i quali hanno spiegato alla platea da dove è nata la necessità di costituire questa associazione (”Oggi a Fornaci è rimasto poco della socializzazione di un tempo. Il Movimento nasce proprio per capire quali idee ci sono in giro”); come si sono mossi in questi primi mesi (un confronto con l’amministrazione comunale è già avvenuto, e l’idea è stata apprezzata e protocollata); su cosa hanno ragionato e fantasticato (ripristinare il Campone e dotarlo di edifico poli funzionale, torre per arrampicate, half pipe per gli skater, e addirittura una piscina e un campo da calcetto coperto [applausi]; riappropriarsi del campo da motocross per trasformarlo in spazio verde dove praticare diversi sport; trasformare l’edificio delle scuole elementari in sede per gruppi e associazioni).
Ben consapevoli che saranno necessari confronti, ragionamenti, permessi, fondi… ma perché non proporre comunque? Perché non porsi come interlocutori tra popolazione e amministrazione comunale?
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La riflessione su come e quando presentarsi non è stata semplice. Il comitato promotore, infatti, non ha ignorato il difficile momento che la nostra Valle sta attraversando, con la vertenza KME in atto e il rogo che ha distrutto lo store Brico io e le attività adiacenti. “I contenuti del nostro progetto potrebbero sembrare superflui, in questo momento – è stato detto aprendo l’assemblea – Ma non ci sarà mai un momento perfetto per cominciare a lottare per un futuro migliore”. Ed anzi, con questa riunione è stata espressa solidarietà per i lavoratori a rischio ribadito il forte legame che tutto il paese e le sue ambizioni hanno con le attività produttive.
Ora che ha avuto l’adesione pubblica di decine e decine di cittadini come si muoverà Fornaci 2.0? Con la creazione di un sito internet (per il momento è attivo un profilo Facebook) con una sezione espressamente dedicata alle proposte, ognuna delle quali varrà quanto l’altra, secondo il principio dell’uno vale uno, del liquid feedback. E per chi non usa internet? Il passaparola dei “digitali” aiuterà chi non ha accesso alle nuove tecnologie, coinvolgendo tutte le fasce di età nel dibattito, che avverrà appunto, grazie a mezzi “antichi” e moderni.
All’incontro pubblico hanno preso parte anche il sindaco Marco Bonini, il vice sindaco Alberto Giovannetti e l’assessore Gianpiero Passini. Ed hanno ribadito la disponibilità dell’amministrazione comunale a dialogare con questa associazione che potrà essere un vero pungolo per il futuro; uno degli impegni del Comune sarà quello di confrontarsi con KME in merito allo spazio del Campone, ma la disponibilità sembra aperta a tutte le proposte.
Alla presentazione del progetto è seguito un momento di dibattito aperto al pubblico che ha avuto anche la possibilità di lasciare il proprio recapito e la propria idea su una scheda da consegnare all’uscita. Alcuni hanno dato il loro plauso al progetto, altri sono stati più critici, qualcuno ha raccomandato di non perdere per strada questi buoni propositi.
Tutto recepito dai promotori che hanno dimostrato di conoscere bene limiti, vincoli ed difficoltà nel riunire una comunità come quella fornacina, ma il cui entusiasmo ed impegno sembra in grado di poter sopportare i primi ostacoli.
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Buonissima idea quella di recuperare quello spazio inutilizzato del Campone. Se non altro potrebbe essere una alternativa allo strapotere dei campi di calcio e anche di calcetto.
Ci sono altri sports da praticare ed anche che insegnano meglio il comportamento in ambito agonistico.
Non so se il progetto di riqualificazione abbia delle chanches per andare avanti (ma se qualcuno si é mosso in questo senso) credo che possa averne.
Spero che l’atletica leggera possa avere, se qualcosa va in porto, il posto che merita.
Nel nostro comune l’atletica leggera è sempre stata succube ed emarginata specialmemente dal calcio, che, ha sempre avuto la prelazione sui campi sportivi. (uso questo termine perché il termine “stadio” ha tutta una altra valenza).
Un comune di più di diecimila abitanti che non ha una pista di atletica ed una piscina coperta, rimarrà sempre un comune di serie B.
Beh. Però ci sono come minimo 6 campi di calcio. Forse e bene riflettere. Sugli sports.
Giuseppe Luti