L’assessore regionale al lavoro e alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha ricevuto oggi in Regione i rappresentanti della Provincia di Lucca, dei Comuni di Barga e San Marcello Pistoiese e i rappresentanti ai massimi livelli di KME Italy. L’incontro era stato convocato per fare il punto sulla situazione del gruppo, che è il più grande produttore di rame in Italia e, di recente, ha annunciato di voler ridurre i propri organici. In Toscana, in particolare.
L’assessore e le istituzioni hanno fatto presente all’azienda la necessità di trovare una soluzione per garantire la permanenza nel lungo periodo sul territorio toscano di questa importante realtà produttiva.
Simoncini ha preso atto della dichiarazione dei vertici di KME che, nel corso dell’incontro, hanno espresso la volontà di restare in Italia e in Toscana. Regione e istituzioni hanno auspicato l’esito positivo della trattativa sindacale in corso, sottolineando che un’eventuale decisione di mantenere acceso il forno Asarco potrebbe essere considerata un concreto segnale della volontà dell’azienda di restare sul territorio e chiedendo, pertanto, ogni sforzo all’azienda in tale direzione.
[dw-post-more level=”1″] Dopo l’incontro sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della provincia Stefano Baccelli (che ha partecipato insieme agli assessori provinciali Francesco Bambini e Mario Regoli).
Secondo Baccelli: “il piano di riorganizzazione aziendale è socialmente insostenibile per gli esuberi previsti e si configura come un disimpegno da parte dell’azienda dall’attività produttiva nel nostro Paese, in particolare per la decisione di sospendere l’attività del forno fusorio. Proprio nella consapevolezza della grave crisi di mercato e quindi di volumi produttivi di cui l’azienda soffre, occorre trovare modalità organizzative che consentano di superare questa drammatica congiuntura lasciando inalterate le attuali potenzialità produttive”.
A seguito della riunione sulla crisi Kme la Provincia di Lucca il presidente della Provincia si augura che la Regione Toscana, insieme a tutte le altre istituzioni, mantengano alta l’attenzione su una crisi industriale che rischia di appesantire ulteriormente la già difficile situazione economica del nostro territorio.
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