Un nuovo modo di produrre energia è possibile e a portata di mano: si tratta dello sfruttamento delle cosiddette “fonti rinnovabili” che, in territori rurali quali il nostro, certo non mancano. Mancano piuttosto la cultura e la sensibilità per imparare a sfruttarle.
Questo il tema affrontato stamattina presso l’aula magna dell’ISI di Barga durante un seminario dal titolo “Media Valle, Apuane e Mini Eolico”, un incontro organizzato da diversi soggetti per affrontare, assieme a studenti e cittadini, il tema dei cambiamenti climatici, delle nuove economie, del paesaggio, dell’energia pulita.
Nato da una collaborazione tra Comune di Barga, Provincia di Lucca, Legambiente, Associazione Ecosostenibilità ed in collaborazione con associazioni di settore, tra le quali anche ASBUC Barga, il seminario ha visto l’importante intervento di Giampiero Maracchi, presidente del Consiglio scientifico del Consorzio LAMMA.
Citando i casi di alcuni paesi del nord Europa – Danimarca in primis – il prof. Maracchi ha dimostrato come, anche in Italia e quindi in Toscana, sia possibile ottenere una certa autosufficienza energetica investendo sulle energie pulite e rinnovabili, specificando come nessuna sia meglio dell’altra; semplicemente, più adeguate ad una zona piuttosto che all’altra.
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Il mini eolico, ad esempio, avrebbe grandi potenzialità nelle nostre terre e soprattutto sarebbe una soluzione interessante perché meno impattante alla vista confronto all’eolico tradizionale, dato che le nuove tecnologie permettono di creare impianti che già a 15 metri di altezza possono avere un buon rendimento. E, ovviamente, un buon rapporto tra costi e benefici.
Le tematiche dell’ambiente, infatti, non riguardano più solo la sostenibilità ma anche i più concreti concetti di economia e costi dato che offrono la possibilità di risparmiare sulle forniture di gas e petrolio.
Ad entrare nello specifico, descrivendo quali devono essere le caratteristiche del territorio e degli impianti è stato invece Enzo Raspoli di ARIA srl, ditta specializzata nella costruzione di impianti mini eolici, che ha esposto caratteristiche, costi, tempi relativi alle pale mini eoliche che offrono una buona soluzione per l’autoproduzione di energia.
I dati disponibili sulla Toscana sono numerosi e tutti favorevoli alla possibilità di utilizzo di vento ed altre risorse per produrre elettricità. Perché, allora, dipendiamo ancora così tanto dalle energie tradizionali? Perché – sostiene Maracchi – ancora non si è sviluppata la giusta mentalità nel vedere queste risorse davvero economiche e non “naturistiche”. Le tecnologie, inoltre, non sono ancora perfezionate ed il sistema per produrre, gestire e distribuire le energie pulite è ancora disorganizzato. Tutte mancanze che, anche con l’aiuto degli Enti – bacchettati da Maracchi perché spesso sono i primi a ignorare queste possibilità – possono essere superate formando una nuova cultura ed una nuova sensibilità nei confronti delle risorse naturali.
Per saperne di più: wikipedia/minieolico
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Non ho potuto partecipare, e la redazionbe del giornale sa bene il perchè, ma non importa.
Quindi non sò cosa sia stato detto prospettato.
Da “ignorante” in materia dico il mio pensiero: Sui nostri monti (Leggi Appennini) durante l’anno tira tando di quel vento che a Barga si potrebbe non pagare la bolletta Enel se fossero realizzate senza tanti discorsi e/o problemi sull’impatto ambientale.
Non so se siete mai stati in Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Olanda, Spagna, Francia, ecc. Se si deve preservare la vivibiltà da ogni tipo di inquinamento del tipo che stiamo vivendo tutti in questo mondo assurdo,meglio qualche lungo palo con un elica montata sopra il Giovo o l’Omo che ci da energia senza inquinare l’aria piuttosto di “soluzioni”, come le attuali che portano solo inquinamento dell’aria e dell’ambiente.
Altrio che mini eolico. GRANDE, GRANDISSIMO EOLICO.
Giuseppe Luti
Senza contare che potrebbero di ventare anche attrazione turistica. Con tutto quello che ne potrebbe scaturire.
Giuseppe Luti
a parte il fatto che scopro per la prima volta che quattro pale di cemento armato in cima ai monti, invece di deturpare uno dei più bei paesaggi della “Svizzera Lucchese”, come viene chiamata la nostra valle, potrebbero diventare un’attrazione turistica, e tutto ciò mi basisce (ma evidentemente non comprendo l’arte industriale e al “cittadino attento” piace lo stile postmoderno). comunque per le limitate conoscenze che ho io dell’eolico, e per l’esperienza diretta per averle viste in funzione in Germania, il sistema eolico risulta ancora al momento poco conveniente anche per i paesi che lo usano. la velocità del vento non è un fattore favorevole ma al contrario ne è di pregiudizio, in quanto in Germania, proprio a causa dei forti venti, le pale funzionano alternativamente e spesso devono rimanere ferme funzionando al 30% del loro potenziale. non sarebbe forse meglio allora investire su tecnologie passive e a basso impatto ambientale e visivo come l’energia solare?