2013 – Final salute to the Nuns of Barga – barganews.com v 3.0

2013 – Final salute to the Nuns of Barga

Back in 2005  I started work on a series of paintings based around a small group of people who have been living and working in Barga for generations, but now as a group are close to extinction – the nuns of Barga. I wrote an article then which included the following text:

Their numbers can be counted on one hand, and they always seemed to move around in a group.

Just what is the collective noun for a group of nuns .. a flock of nuns, a gaggle .. a pride maybe ?

Very rarely is it possible to spot a single nun in the streets of the city.

The main group comprising of three very aged women, all diminutive in stature, and all three of formidable character.

Local residents, describe these three nuns, as always appearing aged. It would seem that nobody can remember them as young women. And there lies the problem, the young Italian women are no longer becoming nuns.

It is very difficult to find recent data on the precise number of nuns living and working in Italy but their numbers are decreasing rapidly and even the new novices coming in from Africa and Asia can no longer fill the gap.

Shortly, this compact group of dark clad women moving ghost like through the streets of Barga will be just that – ghostly memories

Giornata di addii,ieri.

Keane l’ha sottolineata a suo modo e secondo il suo stile.

Stille di artista,di interprete puntuale e appassionato della frazione di tempo che condividiamo,qui fra le mura di Barga.

Hanno lasciato l’ombra del suo studio e sono comparse in Piazza del Comune una serie di tele,sagome nere di Suore ritratte di spalle,in movimento.

Come se Keane fosse pronto per questo appuntamento di addio.

Proprio così : da 2005 Keane aveva preso a fissare sulla tela il passaggio da Piazza del Comune delle Suore dell’Asilo Donnini.

Presagiva che fra non molto queste figure sarebbero scomparse dalle nostre vie.

Si sarebbe chiusa un’epoca e il Borgo avrebbe perso una sua nota caratteristica.

Corsa contro il tempo, per fermarlo nella memoria collettiva.

Così è stato: le Suore sono partite. Proprio come Keane l’ha ritratte. Sulla via del ritorno. – Graziella Cosimini

In 2012, Suor Carmelina died in Rome in her retirement home at the Casa Madre delle Suore Giuseppine di Chambéry where she has been resting since 2008. (article here)

Suor Carmelina Ippolito was  for more than 60 years the driving force behind the Conservatorio di Santa Elisabetta here in Barga Vecchia.

The  convent was founded by Michele Turignoli of Barga in the 15th Century for young women who wished to enter the Third Order of St Francis. In 1787, it was transformed into a school for young girls (conservatorio) by the Grand Duke Pietro Leopoldo who ordered it to be amalgamated with the Dominican convent in Barga situated near the church of the Santissima Annunziata on the street now known as Via di Mezzo.

The school, which was run by nuns of the Order of St. Joseph, provided an education for girls from less fortunate families, who could study there right up to the level of a teaching certificate.

Giovanni Pascoli defined the school as a: “…fucina di maestrine di montagna…” (a forge for hilltown teachers).

This week comes the official news that the remaining nuns will shortly be leaving Barga for good after 101  years of being a part of  Barga society, the Convent it to be shut and  the remaining nuns to return to Casaletto in Rome.

The end of an era.

 

Final salute to the Nuns of Barga

question: ” The first question really ought to be about the painting which some people claimed has the “Dorian Gray effect” … what is going on here?

Keane: ” first off, just let me say that Barga is a small city – in fact it is the smallest city in Italy – once rumours start, it’s very difficult to know where they originated from but this has to be one of the most bizarre of recent times. So to facts – yes I do have a painting that I have been working on for the last two years. It has been a work in progress right up until it was taken to the framers last week. It shows two nuns, seen from behind with the one on the right turning slightly towards the nun on the left in what could be a conversation. For most people outside of Barga it is simply two nuns but for many people in the city, the figure on the left is unmistakable one of the nuns who left Barga two years ago. It is a work in progress because over the last two years I have been gradually painting that nun out of focus. The nun on the right is sharply defined and in focus – as time goes on, the one on the left has becoming less distinct and out of focus. It is meant to a pictorial rendition of the passing of time and the effect of memory. No magic – no “Dorian Gray effect”, just a simple painterly device.”

The nuns do occupy a particular place and role in this community. As the community changes so too does their position and relevance to Barga and its citizens.  I wanted to explore and document that fragile moment of change.  These are not Disneyesque characters but real women in a changing world.  The furthest thing from my mind would be to simply make caricatures of them.

 
  

  

Nel 2005 ho iniziato a lavorare su una serie di dipinti basati su un piccolo gruppo di persone che vivono e lavorano a Barga da generazioni, ma ora come gruppo sono vicini all’estinzione – le suore di Barga. In quel periodo ho scritto un articolo che includeva il seguente testo:

Il loro numero si può contare sulle dita di una mano, e sembravano sempre muoversi in gruppo.

Qual è esattamente il nome collettivo per un gruppo di suore… un branco di suore, una chiocciola.. un orgoglio forse?

È molto raro avvistare una singola suora per le strade della città.

Il gruppo principale è composto da tre donne molto anziane, tutte di bassa statura, e tutte e tre di carattere formidabile.

I residenti locali descrivono queste tre suore come sempre anziane. Sembra che nessuno possa ricordarle giovani. Ed ecco il problema, le giovani donne italiane non stanno più diventando suore.

È molto difficile trovare dati recenti sul numero preciso di suore che vivono e lavorano in Italia, ma il loro numero sta diminuendo rapidamente e nemmeno le nuove novizie provenienti dall’Africa e dall’Asia possono più colmare il vuoto.

Presto, questo compatto gruppo di donne vestite di scuro che si muove spettralmente per le strade di Barga sarà proprio così – ricordi spettrali.

Nel 2012, Suor Carmelina è morta a Roma nella sua casa di riposo presso la Casa Madre delle Suore Giuseppine di Chambéry, dove riposava dal 2008. (articolo qui)

Suor Carmelina Ippolito è stata per più di 60 anni la forza trainante del Conservatorio di Santa Elisabetta qui a Barga Vecchia.

Il convento è stato fondato da Michele Turignoli di Barga nel XV secolo per le giovani donne che desideravano entrare nel Terzo Ordine di San Francesco. Nel 1787 fu trasformato in un istituto per ragazze (conservatorio) dal Granduca Pietro Leopoldo, che ordinò di amalgamarlo con il convento domenicano a Barga situato vicino alla chiesa della Santissima Annunziata sulla strada ora nota come Via di Mezzo.

La scuola, gestita dalle suore dell’Ordine di San Giuseppe, forniva un’educazione alle ragazze delle famiglie meno fortunate, che potevano studiare lì fino al livello di certificato di insegnamento.

Giovanni Pascoli definì la scuola come: “…fucina di maestrine di montagna…” (una fucina per insegnanti di paese di montagna).

Questa settimana arriva la notizia ufficiale che le suore rimanenti lasceranno presto Barga per sempre dopo 101 anni di essere parte della società di Barga, il convento sarà chiuso e le suore rimanenti torneranno a Casaletto a Roma.

La fine di un’epoca.

Un saluto finale alle Suore di Barga

Domanda: “La prima domanda dovrebbe riguardare il dipinto che alcune persone sostengono avere l’effetto “Dorian Gray”… cosa sta succedendo qui?

Keane: innanzitutto, lasciatemi dire che Barga è una città piccola – infatti è la città più piccola d’Italia – una volta che iniziano le voci, è molto difficile sapere da dove provengano, ma questa deve essere una delle più strane di tempi recenti. Quindi per quanto riguarda i fatti – sì, ho un dipinto su cui ho lavorato negli ultimi due anni. È stato un lavoro in corso fino a quando non è stato portato dagli incorniciatori la settimana scorsa. Mostra due suore, viste da dietro, con quella a destra che si gira leggermente verso quella a sinistra in quello che potrebbe essere un dialogo. Per la maggior parte delle persone al di fuori di Barga sono semplicemente due suore ma per molte persone della città, la figura a sinistra è inconfondibilmente una delle suore che ha lasciato Barga due anni fa. È un lavoro in corso perché negli ultimi due anni ho gradualmente dipinto quella suora sfuocata. Quella a destra è nettamente definita e a fuoco – col passare del tempo, quella a sinistra diventa sempre meno distinta e sfuocata. È inteso come una rappresentazione pittorica del trascorrere del tempo e dell’effetto della memoria. Nessuna magia – nessun effetto “Dorian Gray”, solo un semplice artificio pittorico.”

Le suore occupano un posto e un ruolo particolari in questa comunità. Man mano che la comunità cambia, cambia anche la loro posizione e rilevanza per Barga e i suoi cittadini. Volevo esplorare e documentare quel momento fragile di cambiamento. Non si tratta di personaggi da Disney, ma di donne reali in un mondo che cambia. La cosa più lontana dal mio pensiero sarebbe semplicemente fare caricature di loro.

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