Venerdì 26 agosto e sabato 27 si terrà la trentatreesima edizione del concorso di arrangiamento e composizione per orchestra jazz. BargaJazz nasce infatti nel 1986 con questa formula e si articola in diverse sezioni dedicate rispettivamente: all’arrangiamento (sez.A); alle composizioni originali (sez.B).
Ogni anno il concorso ha un tema con il quale i concorrenti sono chiamati a confrontarsi.
Il tema per il 2022 è la musica di “JOHN SURMAN”. Figura di primo piano del jazz europeo, protagonista dagli anni ’70 di un approccio innovativo alla musica jazz, Surman sarà ospite del Festival e dell’orchestra di BargaJazz sarà lo stesso John Surman che suonerà come solista sui brani arrangiati appositamente per lui dai concorrenti.
Il concorso ha l’obiettivo primario di offrire l’opportunità ai compositori/arrangiatori di far eseguire le proprie opere da un’orchestra professionale e stimolare la produzione. Negli anni BargaJazz è diventata una tappa importante nella carriera di moltissimi professionisti della scrittura jazzistica per orchestra. La formula del concorso per queste sezioni è ormai collaudata. Vera protagonista è la BargaJazz Orchestra formata da 18 professionisti di ottimo livello e diretta da Mario Raja.
L’orchestra può a buon diritto definirsi una fucina di nuovi talenti, nelle sue fila hanno militato musicisti oggi tra i più apprezzati sulla scena nazionale ed internazionale.
Vanta inoltre moltissime collaborazioni con personaggi di primo piano del mondo del Jazz: Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Lee Konitz, Giorgio Gaslini, Kenny Wheeler, David Liebman, Tom Harrell, Steve Swallow, Pietro Tonolo, Dave Douglas, Maurizio Giammarco.
La Barga Jazz Orchestra 2022 è composta da: Andrea Tofanelli, Manolo Nardi, Andrea Guzzoletti e Alessio Bianchi alle trombe, Roberto Rossi, Silvio Bernardi, Marcello Angeli e Davide Guidi ai tromboni, Dimitri Grechi Espinoza, Renzo Cristiano Telloli, Moraldo Marcheschi, Alessandro Rizzardi e Rossano Emili ai sax, Stefano Onorati al pianoforte, Angelo Lazzeri alla chitarra, Luca Gusella al vibrafono, Paolo Ghetti al contrabbasso e Stefano Paolini alla batteria.
Sezione A (arrangiamento su musiche di John Surman)
winner sez A 2022 – Pitanga Pitomba di Leonardo Pruneti;
Green Wood di Angelo Vacca;
No Finesse di Claudio Jr. De Rosa;
Carpet Ride di Riccardo Catria;
Ogeda di Greg Runions
Ogeda di Oscar Del Barba.
Le serate saranno presentate dalla cantante Sara Maghelli.
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John Surman è senza dubbio uno dei più importanti musicisti europei di jazz.
Sassofonista specialista del sax baritono, sax soprano e clarinetto basso, in oltre 50 anni di carriera ha suonato con innumerevoli formazioni, dal duo con batteria, al trio di sax alla big band ed è stato uno dei primi e registrare con sintetizzatori negli anni settanta.
La musica e la carriera di Surman dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come il jazz sia una musica universale, pronta a contaminarsi, a mutare nello spazio e nel tempo senza rimanere legata ad uno stile o un’etichetta. Surman è fin da subito un curioso sperimentatore attratto da una parte dal free jazz e dai musicisti d’avanguardia, dall’altra dalla musica popolare e dal folk, due mondi solo apparentemente lontani che si incontrano felicemente in molti suoi lavori.
Dagli anni sessanta ad oggi sono moltissime le sue collaborazioni a partire da Mike Westbrook, Russel Henderson, Ronnie Scott, Albert Mangelsdorffe. Con il pianista sudafricano Chris McGregor partecipa al progetto Brotherhood of Breath che raccoglie alcuni esuli sudafricani, costretti ad emigrare a causa dell’apartheid (Louis Moholo, Harry Miller, Mongezi Feza, Dudu Pukwanam) e molti dei più interessanti e innovativi musicisti jazz britannici (Evan Parker, Paul Rutherford, Harry Beckett, Marc Charig, Elton Dean, Nick Evans). Nel 1969 fonda il gruppo The Trio assieme ai il bassista Barre Phillips e il batterista Stu Martin.
Verso la metà degli anni settanta forma uno dei primi gruppi esclusivamente composti di sassofoni, gli S.O.S., assieme a Mike Osborne e Alan Skidmore.
Tra le sue collaborazioni più longeve quelle con il pianista John Taylor, il bassista Chris Laurence, i batteristi John Marshall e Jack DeJohnette. Dagli anni settanta inizia a sperimentare con i sintetizzatori e nel 1972 registra Westering Home, dove tutte le parti vengono suonate da lui; un lavoro che unisce la sperimentazione con la tradizione della musica folk inglese e celtica.
Dalla fine degli anni ’70 con l’album Upon Reflection inizia la sua lunga collaborazione con l’etichetta ECM Records che gli permette di sperimentare liberamente nuove atmosfere e linguaggi.
Oltre 100 i dischi in cui appare come co-leader o ospite, dal bassista Miroslav Vitous a Gil Evans, dal pianista Paul Bley ai chitarristi Terje Rypdal e John Abercrombie.
Tra i suoi recenti lavori Free and Equal, con Jack DeJohnette e i London Brass, un’opera ispirata alla Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite del 1948 con la consapevolezza che per raggiungere la libertà e l’uguaglianza sia ancora molta la strada da fare.