“Dell’etereo sole. Giovanni Pascoli fotografo” – barganews.com v 3.0

“Dell’etereo sole. Giovanni Pascoli fotografo”

An exhibition that, for the first time, explored and recounted one of Giovanni Pascoli’s passions, his love for photography. ‘Of the Ethereal Sun: Giovanni Pascoli Photographer’ was the title of the exhibition curated by LabFilm, Mauro Bartoli, and Claudio Ballestracci, which was inaugurated on Saturday, September 30th, at 11 am in the atrium of Palazzo Pancrazi in Barga Vecchia .

The exhibition, promoted by the Pascoli Foundation and the Municipality of Barga with the support of the Cassa di Risparmio di Lucca Foundation, was realized by the Municipality of San Mauro Pascoli with funding from Mic and told an unexplored aspect of Pascoli, who was passionate about the technological innovations of his time, so much so that he received a folding Kodak camera as a gift.

The poet took dozens and dozens of photos throughout his life, which were meticulously pasted onto a customised mat reading: Opus aetherii solis et Iani Nemorini (“the work of the ethereal sun and Giovanni Pascoli,” hence the title of the exhibition).

The exhibition narrated this great passion of the poet, the knowledge underlying it, and presented photographs mostly taken in a domestic setting, at Castelvecchio or in Messina, ranging from landscapes to familiar faces, from agricultural activities to everyday life.

These images not only spoke of Pascoli’s great curiosity about the innovations of his time but also depicted what is usually immortalized in his verses.

For Pascoli, photography essentially became another way to create poetry.

The exhibition will remained open until December 3rd and is art of the Pascoli Foundation’s project ‘Giovanni Pascoli, Narrator of the Future.

 
  

Una mostra che, per la prima volta, ha esplorato e raccontato una delle passioni di Giovanni Pascoli, il suo amore per la fotografia. ‘Dell’etereo sole: Giovanni Pascoli fotografo’ è stato il titolo della mostra curata da LabFilm, Mauro Bartoli e Claudio Ballestracci, inaugurata sabato 30 settembre alle 11 nell’atrio di Palazzo Pancrazi a Barga Vecchia.

La mostra, promossa dalla Fondazione Pascoli e dal Comune di Barga con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è stata realizzata dal Comune di San Mauro Pascoli con il finanziamento del Mic e ha raccontato un aspetto inesplorato di Pascoli, che era appassionato delle innovazioni tecnologiche del suo tempo, tanto da ricevere in regalo una macchina fotografica Kodak a soffietto.

Il poeta ha scattato decine e decine di foto durante la sua vita, che sono state meticolosamente incollate su un passepartout personalizzato con la scritta: Opus aetherii solis et Iani Nemorini (“l’opera del sole etereo e di Giovanni Pascoli”, da cui il titolo della mostra).

La mostra ha narrato questa grande passione del poeta, le conoscenze sottostanti e ha presentato fotografie per lo più scattate in un contesto domestico, a Castelvecchio o a Messina, spaziando dai paesaggi ai volti familiari, dalle attività agricole alla vita quotidiana.

Queste immagini non hanno solo parlato della grande curiosità di Pascoli per le innovazioni del suo tempo, ma hanno anche rappresentato ciò che di solito è immortalato nei suoi versi.

Per Pascoli, la fotografia è diventata essenzialmente un altro modo per creare poesia.

La mostra è rimasta aperta fino al 3 dicembre ed è parte del progetto della Fondazione Pascoli ‘Giovanni Pascoli, Narratore del Futuro’.

Pascoli fotografo
Carissimo, quel “Mordini” sembra un’incisione di Morghen. Come fa? La ringrazio delle pellicole e delle bellissime ripro-duzioni: Per me sono bellissime. La prego di mandarmi istruzioni semplici sul modo di sviluppare le pellicole (le nostre riescono troppo, per così dire, scarnificate. Non hanno quell’opacità che le fa parere, a certa luce, al tutto nere).

Da una lettera di Pascoli a Michele Bertagna.
Ad iniziare Pascoli alla fotografia fu l’amico barghigiano Michele Bertagna, insegnante di fisica nei licei di Barga, autore di alcuni dei più conosciuti ritratti fotografici del poeta.
Nell’estate del 1899, quando Pascoli riceveva la macchinetta Kodak, Bertagna stava lavorando all’invenzione di un sistema tricromico, finalizzato ad ottenere su carta positivi fotografici a colori. Una di queste fotografie è il ritratto di Pascoli a colori, ancora oggi appeso dietro alla scrivania del poeta, straordinario risultato di una sperimentazione che Bertagna sviluppò grazie all’incontro con il fisico francese Joseph Cauro e il suo maestro Gabriel Lip-
pmann, ideatore di un metodo per lo sviluppo delle immagini a colori e futuro premio Nobel.
I contatti con Bertagna e altri amici ci suggeriscono che fosse il poeta a sviluppare i propri scatti: Pascoli scrive, chiede consigli, lamenta la scarsa riuscita di alcune stampe, domanda degli strumenti necessari, bobines, telaino, cartoline sensibilizzate.
“Fa che per quella sera sia aperto qualche negozio fotografico, dove acquistare bonines per la mia macchina. Vado a trovare le nostre nepotine, e voglio conservare loro ricordi. Di più, la grande Ro-magna… Ho molto entusiasmo. E mi ci vogliono
molte bobines”
‘, da una lettera a Alfredo Caselli,
29 ottobre 1900.