In the medieval city of Barga, one could sense the quiet hum of anticipation as the Bernabo’ Home Gallery, nestled among the ancient stones, prepared to honour one of Scotland’s most enigmatic painters. On the evening of Friday, September 6th, as the sun dipped below the hills, Piazza Angelio became the setting for an exhibition of rare significance: “From Scotland to Barga: Travelling with John Bellany.”
It was not merely an art show, but a tribute, a reflection on the profound bond between this small Italian city and a man whose brush captured both the rugged spirit of his homeland and the soul of places like Barga.
Bellany, who painted with a raw and haunting clarity, seemed to find in Barga a mirror to the Scottish landscapes that had so long defined his work. Here, amidst the Tuscan hills, his journey came full circle. This exhibition, which has taken the form of a voyage through Bellany’s artistic universe, brought forth the vivid colours and bold strokes that transformed humble villages into timeless visions. It was a testament to the power of art to transcend borders, and a reminder that the towns and shores Bellany painted were, in some way, all connected by a shared human experience.
The Bernabo’ Home Gallery, in realising this exhibition, cemented its relationship with the Bellany archive, becoming a guardian of the artist’s work in Italy.
For Piangerelli, the gallery’s founder, it was a moment of pride and reflection. “To handle his works is an honour,” she remarked, though her voice hinted at something deeper—the sense of responsibility that comes with preserving the legacy of a man who, through his art, had become a part of Barga’s story.
Thus, on that evening, as the light faded and the gallery doors opened, one could feel the presence of Bellany himself, journeying between Scotland and Barga, a traveler still, moving through the landscapes of memory and imagination.
Nella città medievale di Barga, si poteva percepire il silenzioso fremito di attesa mentre la Bernabo’ Home Gallery, incastonata tra le antiche pietre, si preparava a rendere omaggio a uno dei pittori più enigmatici della Scozia. La sera di venerdì 6 settembre, con il sole che tramontava dietro le colline, Piazza Angelio divenne lo scenario di una mostra di rara importanza: “From Scotland to Barga: Travelling with John Bellany.”
Non si trattava semplicemente di una mostra d’arte, ma di un tributo, una riflessione sul profondo legame tra questa piccola città italiana e un uomo il cui pennello aveva catturato sia lo spirito selvaggio della sua terra natale, sia l’anima di luoghi come Barga.
Bellany, che dipingeva con una chiarezza cruda e inquietante, sembrava trovare in Barga uno specchio dei paesaggi scozzesi che tanto a lungo avevano definito il suo lavoro. Qui, tra le colline toscane, il suo viaggio sembrava completarsi. Questa mostra, concepita come un viaggio attraverso l’universo artistico di Bellany, ha portato alla luce i colori vivaci e i tratti audaci che hanno trasformato umili borghi in visioni senza tempo. Era una testimonianza del potere dell’arte di superare i confini e un promemoria che i villaggi e le coste dipinti da Bellany erano, in qualche modo, tutti collegati da un’esperienza umana condivisa.
Con la realizzazione di questa mostra, la Bernabo’ Home Gallery ha consolidato il suo rapporto con l’archivio Bellany, diventando un custode delle opere dell’artista in Italia.
Per Piangerelli, fondatrice della galleria, fu un momento di orgoglio e riflessione. “Gestire le sue opere è un onore,” ha commentato, sebbene la sua voce lasciasse intravedere qualcosa di più profondo: il senso di responsabilità che deriva dal preservare l’eredità di un uomo che, attraverso la sua arte, era diventato parte della storia di Barga.
Così, quella sera, mentre la luce calava e le porte della galleria si aprivano, si poteva sentire la presenza dello stesso Bellany, viaggiatore ancora, in movimento tra la Scozia e Barga, attraversando i paesaggi della memoria e dell’immaginazione.