It has been almost a year since the Malian guys arrived in Gallicano, followed by a few others from Pakistan and Afganistan.
We’re planning a public meeting in a local school. Finally, after several months, we get a chance to explain to the students what we’re doing and why these guys are here.
There have been times of tension recently. Some parent saw African guys taking pictures of children playing in the park. Police was called, but nothing out of ordinary was reported. Possibly some people just become paranoid. There have been, however other complains. Another time some African guys irritated parents, strolling around the school looking for a free Wi-Fi.
During the evening of the meeting, teacher warned us we might get some awkward and uncomfortable questions from the pupils. He also asked us to be aware of what we say as the pupils will report everything to their parents afterwards.
The atmosphere resembles walking on a razor edge or a crucial government vote that would determine the future of the nation. Everyone seemed nervous and anticipating something to happen. Nothing, however was going to happen and I immediately realized why.
We sit with the Malian and some others in the conference room. Little by little pupils arrive. None of them sits aside and from the first moment the pupils and the asylym seekers mix up together. The room is buzzing with chat and laughter as the pupils and the asylum seeker integrate with ease. I also notice that the Malians begin to get along with the pupils
– What’s going on? – I asked Toure.
– Nothing. I’m just chatting to my friends – he replied.
– Do you know each other? –
– Of course, we play football every afternoon-
Me too! – another Italian guy said
Me too! – another Italian guy said from behind
We, adults are so stupid. Too many worthless tensions created by gossips among parents, municipal administrators, social workers and all others.
So there I was, in the front of those 3 or 4 pupils, who play football with their Malian friends in the afternoon, waiting for this dreadful meeting to begin.
3. Il bambino amico di Toure
E’ ormai passato quasi un anno dall’arrivo dei ragazzi Maliani a Gallicano e con loro si sono aggiunti nella stessa casa, alcuni mesi dopo, dei ragazzi Pakistani ed Afghani.
Abbiamo in programma un incontro a scuola. Finalmente dopo alcuni mesi di conoscenza ci sono le condizioni per poter far conoscere agli studenti quello che facciamo e spiegare perché questi ragazzi sono lì.
In passato ci sono stati dei momenti di tensione. Al parco pubblico alcuni genitori avevano visto i ragazzi africani fare foto ai bambini piccoli mentre giocavano, anche i Carabinieri erano intervenuti, però nessuno aveva mai riscontrato niente di irregolare. Forse alcune paranoie avevano preso il sopravvento, comunque sia più di una volta c’erano state lamentele. I ragazzi che ciondolavano intorno alla scuola elementare e media in cerca di wi-fi aveva ulteriormente esacerbato gli animi di alcuni genitori.
Fatto sta che alla vigilia dell’incontro tutti ci avevano messo all’erta riguardo domande scomode che i ragazzi avrebbero potuto fare, e molta attenzione avrebbero dato alle nostre parole, perché avrebbero riferito tutto, per filo e per segno, alle loro famiglie. Sembrava di camminare sul filo di un rasoio o di essere ad un voto di fiducia su qualche provvedimento vitale per il governo. Era come se tutti quanti avessero auto-creato una tensione che non aveva ragione di essere, ed infatti trovai subito le prove.
Entriamo coi ragazzi Maliani e gli altri, prendiamo posto nell’aula magna. Poco a poco arrivano anche gli studenti. Nessuno rimane in disparte, subito con molta naturalezza gli studenti si mischiano ai richiedenti asilo. In attesa d’iniziare l’incontro c’è un bel brusio, ognuno parla col suo vicino di sedia ed anche i ragazzi Maliani cominciano a parlare con una certa confidenza con alcuni ragazzini.
Che fai?- domando a Toure
Niente. Io parlo con mio amico – mi risponde
Vi conoscete ? –
Sì noi giocare a calcio tutti i pomeriggi –
Anch’io – dice un altro ragazzino
Anch’io – dice ancora un altro
Noi adulti siamo così stupidi. Le troppe pressioni inutili create dal chiacchiericcio fra genitori, amministratori, operatori sociali o chi più ne ha più ne metta. Ed io lì davanti a 3 o 4 ragazzini che il pomeriggio giocano a calcio con i loro amici Maliani, in attesa che il temuto incontro abbia inizio.