Luca Bacchetti is definitely a force to be reckoned with in today’s house and techno scene. His background of soul, hip hop and even drum & bass has given him the right foundation to become one of the future international stars of dance music. Luca cut his teeth in the scene with a Radio show on club Culture, which gave him the initial notoriety and deserved push to start playing clubs in and around Italy.
He later found a niche for himself playing and producing quality funked-up house and techno alongside his friend and radio show partner Antonio Pocal, which helped him getting noticed even further. The thing that differentiate Luca’s work from the myriads of other producers out there is a strong identity in his music.
His productions have the right amount of funk with a sprinkle of darkness and an essentially great groove which makes its tracks irresistible on the dance floor. Since 2005 he has produced several successful 12’s on Tenax Recordings, the label run by Alex Neri.
His real rise to fame came in 2006 with a stellar re-work of Bini & Martini – Stop, which was number 1 in the Beatport download charts for two weeks and was charted by many top Djs around the world. From then on, remixes and original work requests poured in giving Luca a more International profile: he’s remixed and produced for the coolest labels around including Tenax, Safari Electronique, Meeristief, Supernature, Glueckskind Schallplatten, Raw recordings, Viva Music and loads more, putting him on the stand as one of the most succesfull dj/producer from Italy in the world. His productions are now regularly played by Dj’s such as Richie Hatwin, Sven Vath, Mathew Johnson, Matthew dear and Konrad Black which brought him to work with one of the most respected labels in the scene: Wagon Repair: his two ep’s on the label, ‘Once again’ and ‘Like a Sadhu’ are hugely successful and this partnership is set to continue with a brand new ep and an Artist album out soon.
Luca’s previous experience with radio programming has also brought him close to one of the most successful radio stations on the net, SAMURAI FM, (listen to the station here) which promptly gave him a show of his own on 2004, and today he’s gaining more and more listeners from all over the globe all wanting to hear some of the best underground music around. His djing talent are also in demand with gigs, at the top worldwide clubs… Bachetti’s incendiary dj sets can be heard from Florence to New York to Berlin and London…. www.lucabacchetti.com
15th February, Bar 13, New York, US
9th February, Tag, Venezia, IT
1st March, Ketoloco @ La Scala. London, UK
4th March, Wish club, Costantia, Ro
5th March, The End, Catania, IT
5th March, Beach Plaza Hotel, Miami, US
5th March, O Asian Lounge, Miami, US
6th March, Nikki Beach, Miami, US
9th March, Snatch, Miami, US
2nd April, Magazzini Generali, MIlan, IT
7th April. Q Club, Zurich, CH
1th April, Crystal, Instanbul,TR
2th April, Night Office, Tbilisi, GE
Luca Bacchetti, 34 anni italiano, DJ e produttore. Con gigs in tutto il pianeta è considerato uno dei piu’ importanti ed innovativi dj italiani nel mondo. Hanno stampato i suoi lavori label come Wagon Repair, Tenax Recordings, Safari Electronique, Supernature, ricevendo nel 2008 dal portale Beatport, una nomitation come migliore atista house minimale. I suoi dischi stanno il piu’ delle volte in vetta alle classifiche ed i suoi dj sets sono una coinvolgente miscela di house e techno. Lo incontriamo per scambiare con lui due chiacchere..Una curiosità : è di Pieve Fosciana. Garfagnana
come ti sei avvicinato al mondo della musica?
i miei genitori non sono ne artisti ne musicisti ma sono riusciti a stimolare già da piccolo questo mio lato creativo..in questo devo tutto a loro.. la creatività si esprime in molti modi, un bambino gioca, disegna, costruisce…loro si erano accorti che avevo un attitudine per il disegno e la musica..a 8 anni ho iniziato frequentando la banda musicale del mio paese Pieve Fosciana, il primo strumento la tromba poi il clarinetto.. come musicista ho sempre avuto un rapporto strano con la musica, un rapporto mai definito…sono dovuti passare anni per capire dove era il mio punto di contatto. A 18 anni ho iniziato a fare radio in diverse emittenti locali, li mi sono avvicinato al djing ed ho iniziato a far girare i dischi..fare il dj è come essere un direttore d’orchestra, è come gestire tutti gli strumenti, mescolare i suoni e creare un flusso… da li a poco ho capito che il mio rapporto con la musica era da DJ, e ben presto cosa avrei voluto fare da grande.
quali sono state le tappe importanti nella tua crescita artistica?
io ho scoperto l’energia della musica con la musica hip hop nel 1988, la musica black ha realmente sconvolto la mia vita e sicuramente ne ha segnato la svolta.. come scuole ho fatto il liceo scientifico poi 2 di anni l’università , ma quella non era la mia strada, ho lasciato gli studi investendo e rischiando tutto in questo lavoro. Musicalmente ho sempre avuto un backdground vario.. non mi sono mai costruito muri, sono sempre stato affascinato da diversi stili.. per me è sempre stato un processo naturale, al contrario di molti dei miei colleghi, e questa è forse la cosa che con il tempo mi ha permesso di fare la differenza.. Negli ultimi 15 anni mi sono fatto dei grandi viaggi musicali, black music, soul, drum’n’bass, house, techno, jazz, latin.. credo che tra John Coltrane e Carl Craig non ci siano molte differenze.. per me le barriere non esistono, penso che chi vive di musica, non puo’ permettersele. Dopo 12 anni di radio nel 2002 ho iniziato a produrre musica propria..da li a poco ad essere richiesto dai clubs in giro per il mondo.
cosa ti ha portato a diventare dj?
essenzialmente la pigrizia del musicista che è in me, dentro di me c’è un musicista che vuole imparare mille strumenti, ma che non riesce ad approfondirne neppure uno.. allora il DJ, che di per se è una vera e propria figura postmoderna, riesce come in un collage ad incollare, mixare suoni diversi, mescolare musica altrui o propria e creandone di nuova..è un processo artistico diverso da quello del musicista, ma che necessita in molti dei casi della stessa sensibilità .
quando hai capito che quello che volevi fare si stava realizzando?
a dire la verità non è molto, le moltissime gigs in giro per il mondo e la recente nomitation ricevuta su Beatport (il portale di musica elettronica piu’ famoso del mondo) mi hanno certamente portato ad una conclusione piacevole, ma nelle arti la gavetta non finisce mai, come non deve finire il processo creativo e la continua ricerca…chi si ritiene “arrivato” spesso si chiude energeticamente con il mondo esterno, non si confronta piu’ ne con se stesso ne con gli altri e le energie cessano di scorrere, di conseguenze le idee. Le idee invece necessitano continui stimoli, il castello una volta costruito va rismontato..
dato che hai la possibilità di suonare molto all’estero, quale è la differenza tra il nostro paese e gli altri??
al contrario di quello che molti pensano, chi fa il mio lavoro ha un grande piacere a vedere riconosciuto il proprio lavoro nel proprio paese.. spesso non è così perchè purtroppo l’Italia culturalmente in questo campo non è al livello di paesi come inghilterra, america o germania, per questa ragione c’è sempre un ritardo.. puo’ succedere di affermarsi prima all’estero e poi nel nostro paese..puoi quindi tolgierti mille soddisfazioni in giro per il mondo, ma il massimo lo provi in Italia, il paese da cui tutto è partito.
quali sono state le serate che ricordi con maggior piacere?
Moltissime!!! minimoo a New York, il Watergate di Berlino, il The End a Londra…anche una recente data a Istanbul dove suonavo sul Bosforo è stata molto emozionante! Non avrei mai detto di suonare in un grattacielo di Manhattan con davanti NY illuminata di notte..
quale è il segreto del tuo successo?
un certo intuito, poi lasciarsi percorrere da tutto, moltissima musica, arte in genere…essere un buon conduttore e mai precludere nuovi inputs…..viaggiare…
attualmente quali sono le labels maggiormente interessate al tuo lavoro?
principalmente la canadese Wagon Repair di Mathew Jonson con cui ho stampato diversi lavori, presto la Ovum di Josh Wink, sto collaborando pure con la label di Dubfire (Deep Dish) ed in Italia con la Tenax Recordings di Alex Neri.. poi parecchi remixes.
come si sta sviluppando la tua musica, come organizzi il tuo lavoro? quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Al momento sto ricercando un contatto con suoni organici, in questo periodo sto collaborando con veri musicisti: Andrea Guzzoletti, Roberto Cecchetto e Stefano Onorati, grandi professionisti e soprattutto persone umili che hanno ben chiaro il concetto di “continua ricerca”. Con Antonio Pocai, porto avanti il lavoro di studio soprattutto durante la settimana, mentre i weekends ho le diverse date in giro per il mondo..poi c’è il lavoro di comunicazione e networking che è parte essenziale della mia professione, in definitiva ho veramente poco tempo libero, quel poco lavoro…
quali sono i colleghi che maggiormente stimi??
mi piacciono molto Wighnomy Brothers, Martin Buttrich e Locodice, tra gli Italiani sono molto legato a Davide Squillace, Alex Neri, Marco Carola..
Pensi che il tuo mestiere possa permettere anche una tua crescita come persona, o le esperienze fatte sono strettamente legate alla crescita professionale ed artistica?
ogni professione ti fa crescere e ti da degli insegnamenti, la fortuna è che quello che faccio ti permette di viaggiare e viaggiare a suo tempo ti permette di aprire gli orizzonti e di vedere le cose sempre con nuove prospettive.. sono a contatto con moltissime persone, migliaia di vite, di storie, di esperienze.. avere la fortuna di uscire dalla routine quotidiana ti tiene vivo, sveglio.. ti fa capire molte cose..puoi stare bene ma anche male. Questa grande palla sembra un grande gioco e io mi ci trovo spesso nel mezzo ad osservare tutte queste figure..quando mi trovo da solo negli aeroporti ho i migliori picchi riflessivi…
quali sono i 5 dischi che porteresti con te su un isola deserta.
è una domanda classica che mette sempre in crisi….
Massive Attack ” mezzanine”
James Brown ” there it is”
Marvin Gaye “let’s ge it on”
Thom Yorke “eraser”
ed il best di Antonio Carlos Jobim, che sull’isola ha sempre il suo effetto!
Ma se porto l’ipod con tutto il resto fa lo stesso???!!
After a great session @Lost Baggage over the week end, and on his way to Japan, Luca stepped in the Lab for a jam with his old friends….
Franchi Brothers and Luca bacchetti @ PizzaLab, Sydney 08/07/2008
http://www.youtube.com/watch?v=60FkDg4syz0