Chiusura della portineria dell’ospedale San Francesco nelle ore notturne sì, chiusura no. Nonostante la doppia smentita da parte dell’azienda, dopo la denuncia di una dipendente della probabile chiusura del servizio, ancora la questione non è ben definita e le notizie che arrivano sul campo, smentirebbero, scusate il gioco di parole, le smentite ufficiali. Così la pensa anche il sindaco di Barga, Marco Bonini che stamattina ha convocato una conferenza stampa proprio per parlare della questione centralino/portineria dell’Ospedale San Francesco.
Nonostante le assicurazioni ufficiali da parte del direttore generale dell’ASL, Antonio D’’Urso, è notizia di oggi, resa nota proprio dal sindaco di Barga, che non sia stato organizzato per il mese di maggio il turno di notte della portineria dell’ospedale. Sono stati resi noti gli orari dei turni 7-14 e 14-21, ma non del turno 21-7. Insomma si starebbe lavorando di fatto proprio per procedere alla chiusura.
“Ci viene detto che non ci sono disposizioni per la chiusura notturna della portineria – dice il sindaco – ma le notizie che continuano ad arrivare, prima l’installazione del videocitofono e adesso quella sugli orari – ci dicono che invece sta succedendo proprio quello che si teme. Per questo motivo mercoledì prossimo mi incontrerò con il direttore generale proprio per affrontare una volta per tutte la questione e per sapere che cosa sta succedendo. Se a livello ufficiale non c’è infatti nulla di confermato, ed anzi ci giungono rassicurazioni, quello che sta succedendo di fatto conferma che si stia andando proprio verso la chiusura notturna. E noi questo non siamo disposti ad accettarlo.
[dw-post-more level=”1″] Stiamo ancora attendendo che ci venga comunicato come si procederà alla riorganizzazione dei due presidi ospedalieri; fino ad allora non siamo disposti ad accettare nessun impoverimento di qualsiasi servizio presente nel nostro ospedale. Non siamo disposti ad accettare – ribadisce il primo cittadino – che ogni giorno si proceda ad indebolire un servizio, un attività, un ambulatorio prima ancora che si ragioni sulla futura riorganizzazione. Il rischio è infatti quello di trovarci ad avere un ospedale sempre più debole e povero di servizi. Questo vale per la portineria, ma anche per altre attività, come il personale della radiologia, o il medico mancante per la dialisi. Di tutto questo ragionerò mercoledì con il direttore generale”.
“Prima dell’incontro è mia intenzione convocare anche il Comitato per la difesa del cittadino e l’Osservatorio per la sanità. Intendo chiedere la loro collaborazione per organizzare future forme di protesta. Se sulla portineria non ci saranno una volta per tutte rassicurazioni esaustive, potremo procedere infatti ad attivare un presidio notturno davanti all’ospedale. Questo è quanto farò presente mercoledì anche al direttore generale. A Barga non siano disposti a subire in sordina alcun nuovo impoverimento del nostro ospedale”.+
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Caro Sindaco, le intenzioni non servono, servono i fatti.
E qui di fatti non ce ne sono. Solo parole. E nient’altro che parole, solo parole.
La polita amministrativa si fa con i fatti.
Anche a costo di metterci la faccia se si sbaglia.
Ah. tutto questo vale nei confronti di tutto il Consiglio Comunale.
Ognuno aspetta la mossa dell’altro per fargli il “culo”, ma nessuno fa niente per delle cose concrete.
Eppure lo sappiamo tutti che “i discorsi li porta via il vento”.
SONO I FATTI CHE RIMANGONO. (tutto il resto è noia)
Giuseppe Luti
Caro Sindaco, non te avere a male, ma purtroppo (?) anche tu non mi sembra che tu abbia avuto nerbo, e soprattutto non hai mai avuto la disponibilità completa e incondizionata dei coloro che nella gerarchia politica sono i tuoi superiori di grado.
Leggi Marcucci, Poli che sono della Media Valle.
Ognuno di loro coltiva l’orto secondo i voti (purtroppo) e se ne frega della gente comune.
Ma soprattutto cambia i collaboratori. Sono obsoleti.
In un anno si può crcare di invertire la rotta e tracciare il futuro.
Ci vuole solo di cambiare abito. Mettere l’abito della gente.
E soprattutto non spendere soldi in cose senza futuro.
Ciao,
Giuseppe Luti