La sessione pomeridiana è stata aperta da Mauro Peppino Zedda che ha tenuto una conferenza dal titolo “Tracce di un antico osservatorio dei Liguri-Apuani in Garfagnana”. Tale studio è stato preventivamente inserito in un libro scritto dal relatore, in cui lo stesso ha raccolto le proprie osservazioni partite da una visita al duomo di Barga o Collegiata di San Cristoforo, in provincia di Lucca, dal piazzale del quale si ha una splendida visuale sul cosiddetto Monte Forato, caratterizzato da un curioso foro nella roccia.
Tale Monte ha la caratteristica di ricordare la forma di un volto d’uomo adagiato (Omo disteso), i cui “lineamenti” sono costituiti dai rilievi ondulati della montagna stessa. L’Omo ha la bocca aperta, data dal foro che dà il nome al Monte, e che è in realtà un arco naturale di roccia di trenta metri. Questa montagna ha probabilmente rappresentato, per gli antichi abitatori della zona qui stanziati, un preciso punto di osservazione di alcuni fenomeni astronomici.
La cosa interessante è che lo Zedda ha preso in considerazione tre edifici sacri cristiani dislocati tutti in faccia al Monte Forato (il duomo di Barga, la chiesa di San Frediano a Sommocolonia e la chiesa di San Michele a Perpoli ), riscontrando delle correlazioni archeoastronomiche degne di attenzione e sicuramente da approfondire.
Questi tre edifici furono costruiti su siti che in epoca preistorica erano luoghi di osservazione astronomica. Zedda ha eseguito delle misurazioni che gli hanno consentito di notare che l’asse di orientamento del duomo di Barga coincide con il mento dell’Omo disteso e con lo stipite dell’ingresso (decentrato rispetto alla facciata). Prendendo in esame, poi, la chiesa di San Frediano, lo Zedda ha notato che anche l’asse di orientamento di quell’edificio coincide con il mento dell’Omo disteso.
Lo studioso ha calcolato l’orientamento, in azimut, del Monte Forato rispetto alla chiesa di San Frediano, unitamente all’orientamento in Declinazione e, in una data prossima al Solstizio invernale (il 26 dicembre del 2011), ha osservato che dal piazzale antistante la chiesa si vede il Sole tramontare proprio dietro l’Omo disteso. Il giorno seguente lo studioso ha potuto rilevare che da una stretta feritoia dei ruderi della Torre medievale di Sommocolonia, vicina a San Frediano, si vede lo stesso identico fenomeno.
Va ricordato che l’apertura da cui è possibile osservare l’evento è veramente stretta, eppure da quella fessura si traguarda il Monte Forato. Un caso? Zedda ha proceduto alle stesse misurazioni degli orientamenti in azimut e di Declinazione del Monte Forato rispetto al Duomo di Barga, ma ha anche preso in esame un’altra altura poco distante, il Monte Palodina; dal piazzale antistante il duomo ha delineato l’arco di orizzonte in cui tramonta la Luna nel lunistizio meridionale, il lunistizio maggiore coincide con la cima del Palodina e quello minore con la fronte dell’Omo disteso.
L’orientamento del duomo di Barga (unitamente alla sua ubicazione) sul lunistizio minore meridionale si associa ad una “coincidenza”: la declinazione della stella Sirio coincide con quella della luna al lunisitizio minore attorno al 2.000 a.C.
Un eventuale osservazione del fenomeno avrebbe richiesto la presenza di un popolo prima di tale data. Una ulteriore curiosità è data dal fatto che il duomo o Collegiata è dedicato a san Cristoforo, un santo che, sincretisticamente, è collegato a divinità pre-cristiane legate a Sirio.
Misurazioni degli orientamenti in azimut e in di Declinazione lunare del Monte Forato sono stati eseguiti dal relatore anche rispetto alla chiesa di San Michele a Perpoli, che è in relazione col tramonto della luna sulla fronte dell’Omo disteso al lunistizio maggiore meridionale.
Un’ultima costruzione è stata presa in esame: la chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Fiattone, che “guarda” al tramonto di Venere. Maggiori approfondimenti sono contenuti nel libro del ricercatore (“Monte Forato e il Duomo di Barga – Tracce di un Antico Osservatorio dei Liguri Apuani”, Agorà nuragica, Cagliari, 2012), il quale ha sottolineato la necessità di riunire gli sforzi di più discipline per trovare le necessarie conferme di una presenza preistorica di un popolo di “osservatori” dei fenomeni astronomici in quest’area.
Maggiori informazioni http://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/archeoastronomia/xv-seminario-di-archeoastronomia/
Il video vuole dare meritata divulgazione ad un evento annuale che si svolge da 15 anni a questa parte a cura dell’Alssa (Associazione Ligure per lo Sviluppo degli Studi Archeoastronomici) in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Genova. Due passi nel mistero era presente alle due giornate congressuali e ha avuto il piacere di documentarle. Dall’antichità al Rinascimento, dall’Egitto ai Romani, dai petroglifi rupestri alle danze cosmiche che ancora oggi perpetuano un’antica sapienza, passando per calcoli e formule, ecco un condensato del Seminario.
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