Casa Cordati, per il suo nono anno di attività,
mantiene inalterata la struttura espositiva inaugurata nel 2001.
Nella sala dello studio, dove il pittore ha lavorato negli ultimi
anni di vita, sono esposte le opere giovanili di Cordati, anni '20
- '30. Un periodo definito dall'"umanissimo contenuto"
da Emilio Pasquini nel 1924. Questi quadri, come per esempio Maschietta,
sono stati esposti nelle varie mostre del periodo, consentendo al
Cordati di arrivare alla partecipazione alla Biennale di Venezia
nel 1928.
Anche se quattro anni prima Carassiti scriveva: "gli intenditori
di Torino e di Roma, di Venezia e Firenze, il pubblico che non ha
altra competenza oltre quella del "mi piace" e "non
mi piace", hanno garantito a Cordati che l'Arte sua può
essere proseguita, può essere continuata, che non ha proprio
bisogno di essere consacrata dalle mostre ufficialissime";
in decisa e forte polemica con Biennali e Quadriennali che avevano
"messo attorno alle loro sale uno steccato, come per un baraccone
da fiera, accessibile soltanto a quei gruppi che tengono il contatto
di gomito e di affari con coloro che stringono in pugno le redini
del movimento artistico"
Negli articoli dell'epoca si legge l'ammirazione per il "disegno
perfetto, i piani prospettici rigorosamente osservati, i contrasti
di luce efficacissimi" (L. G. Paolini - 1930). Cozzani, dall'Eroica
del '32: "
anche nel colore, che non è mai fangoso
e annuvolato; ma sale anzi dai bassi grigi e bruni alle più
audaci note dei bianchi, dei verdi, dei rossi, dei gialli, attraverso
accostamenti franchi di toni che si accordano nei contatti e rendono
perciò un senso di musica moderna, ardita ma armonica".
Il nome della sala di mezzo si chiama così dal 1985, quando
fu organizzata la prima mostra di Bruno Cordati dopo la sua morte.
Allora lo spazio espositivo era formato solo dalle tre sale che
danno sul giardino e questa sala era dunque in posizione mediana.
La sala lunga era l'ultima e fu divisa nel 1997 dall'intervento
dell'artista Alberto Garutti, che modificò e ampliò
il circuito che aveva caratterizzato Casa Cordati nei primi tre
anni di mostra permanente. Da allora abbiamo la sala lunga a e la
sala lunga b.
In queste due sale, la sala di mezzo e la sala lunga a, si possono
vedere opere degli anni '60 e '70 ancora mai esposte. Come nel 2001,
sono a tema, hanno un unico filo conduttore e le abbiamo volute
chiamare le stanze degli ultimi. Il saggio a cui ci siamo ispirati
è di Cesare Garboli, si intitola "Un giorno a Barga"
ed è stato pubblicato nel catalogo relativo alla mostra tenutasi
a Firenze, alla Nuova Strozzina, nel 1987 a cura di Antonio Del
Guercio.
"
poveri; ma poveri buttati là dalla vita (
)
offesi da quella stupidità e da quello stupore opaco che
dànno le sofferenze senza speranza" - oppure - "
l'amore
quasi fanatico, maniacale, per i poveri, i mendicanti, gli irregolari,
i falliti, i vinti, i "figli di Saturno"."
Nella sala di mezzo sono esposte opere con un tema rilevante per
Cordati: mancanza di dialogo, di contatto umano, ma forse al tempo
stesso il dolore per questa impossibilità di relazione, in
contrasto con la vicinanza fisica che sembrerebbe, al contrario,
favorirla.
Tornando indietro, si entra nella sala della cucina e poi nella
sala nuova, che deve il suo nome al fatto che è stata l'ultima
ad entrare a far parte dello spazio museale di Casa Cordati. In
queste sale abbiamo voluto testimoniare, per quanto possibile, l'evoluzione
del paesaggio nell'arte di Bruno Cordati, nonostante che molti critici
che abbiano specificato che il paesaggio non è mai stata
una sua caratteristica.
La sala dei disegni è una curiosità che abbiamo voluto
mantenere anche se si tratta più che altro di studi e di
schizzi, mentre la sala bulgara è una nuova sorpresa: si
riferisce agli anni dal '39 al '43, quando il Cordati insegnava
in Bulgaria. E qui sembra addirittura di scoprire un artista diverso.
In uno dei periodi più felici della sua vita, Cordati dipinse
in toni "eccezionalmente ricchi e luminosi" (Paccagnini).
Personal
and collective exhibition
- 1921
Pacini Institute, Lucca
- 1922
Permanent Exhibition, Bagni di Lucca
- 1923
First Regional artistic exhibition, Casino dei Nobili, Lucca
- 1925
First artistic exhibition, Barga
- 1926
IV Spring Exhibition, Livorno
- 1927
XCIII Esposizione Amatori e Cultori delle Belle Arti
- 1928
II Art Exhibition, Fiume
- 1928
XVI International Art Exhibition, Venice
- 1929
Palazzo Ducale, Lucca
- 1930
IV Regional Tuscan Art Exhibition, Florence
- 1930
Personal Exhibition, Circolo Lucchese, Lucca
- 1931
II Provincial Exhibition of Art, Lucca
- 1931
Personal Exhibition, Bottega d'Arte, Livorno
- 1931
Personal Exhibition, Barga
- 1931
Personal Exhibition, Casa d'Arte, La Spezia
- 1932
Personal Exhibition, Circolo Lucchese, Lucca
- 1932
Personal Exhibition, Kursaal, Viareggio
- 1934
Personal Exhibition, Circolo Centro, Viareggio
- 1934
I Summer Exhibition, Kursaal, Viareggio
- 1935
Art exhibition, Barga
- 1937
IV Art Exhibition, Lucca
- 1945
Provincial Art Exhibition, Lucca
- 1946
II Provincial Art Exhibition, Lucca
- 1947
Art Exhibition, Barga
- 1978
Art in Lucca 1900-1945, Palazzo Mansi, Lucca
- 1980
Retrospective Exhibition, Barga
- 1985
Anthological Exhibition, Barga
- 1986
Anthological Exhibition, La Nuova Strozzina (Palazzo Strozzi),
Florence
- 1988
Anthological Exhibition, Palazzo Lanfranchi, Pisa
- 1990
Anthological Exhibition, Sophia and Plovdiv, Bulgaria
- 1993
Anthological Exhibition, Fontana del Delfino Gallery, Bergamo
- Since
1994 Permanent Exhibition, Palazzo Cordati, Barga.
|