Sotto pubblichiamo una lettera inviata al direttore generale dell’ASL di Lucca, D’Urso è che è stata scritta da Michela Bertoncini di Colle Aginaia. Riguarda per fortuna un caso di buona sanità. Le eccellenti cure e la umana e professionale assitenza ricevita nei reparti ospedalieri della Valle del Serchio ed in particolare presso il reparto di riabilitazione dell’Ospedale “San Francesco” di Barga. E’ uno dei fiori all’occhiello del nostro presidio ospedaliero, ma da tempo purtroppo è sotto la luce dei riflettori, con voci sempre più insistenti, mai confermate fino ad ora, che lo darebbero tra i papabili di trasferimento, nell’ambito della riorganizzazione ospedaliera annunciata proprio dal direttore generale.
Insomma, Barga potrebbe perdere questo reparto che funziona così bene e che da tanta speranza ed una nuova vita a tante persone colpite da ictus, come testimonia anche la signora Michela Bertoncini. Sarebbe proprio un peccato…
Ecco la lettera.
Alla cortese attenzione
del Direttore USL 2 Lucca
Gent.mo Direttore,
mi chiamo Michela Bertoncini e sono la figlia di Alfredina Fanani residente a Colle Aginaia Turritecava (Lucca).
Lo scorso 15 ottobre, mia mamma ha avuto una grave emorragia cerebrale per la quale è stata soccorsa e portata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Castelnuovo di Garfagnana e poi ricoverata prima nel reparto di Rianimazione di Lucca, successivamente presso la U.O. Medicina di Barga e poi fino alla fine di gennaio, nella U.O. Recupero e Riabilitazione Funzionale sempre dell’Ospedale di San Francesco di Barga.
Le scrivo semplicemente perché, ogni qual volta c’è qualcosa che non funziona nella Sanità Italiana, tutti siamo pronti a puntare il dito contro il sistema salute e in particolare contro i medici e gli operatori che ogni giorno lavorano in contesti spesso poco attrezzati o funzionali.
Quando invece in certe realtà la Sanità è efficiente e funzionale, in pochi lo fanno presente non solo ai diretti interessati ma soprattutto alla collettività.
Mia mamma, nonostante il grave problema subìto, è ancora viva!
E di ciò devo ringraziare innanzitutto Dio che l’ha protetta e subito dopo gli operatori delle nostre strutture ospedaliere che si sono dedicati a lei con professionalità e competenza.
Innanzitutto la Dott.ssa Enrica Martinelli, anestesista presso l’Ospedale di Castelnuovo, che nella serata del 15 ottobre ha rianimato mia mamma con meticolosità e celerità e l’ha accompagnata a Lucca.A seguire tutti i medici, a partire dal Primario Dott. Rinaldi Guidantonio e tutti i suoi colleghi nonché tutto il personale infermieristico e socio-sanitario della U.O. Medicina di Barga che, per un mese, hanno seguito mia mamma in una fase di grave sofferenza fisica e l’hanno curata con grande competenza medica e tantissima umanità consentendole di accedere alla U.O. Recupero e Riabilitazione Funzionale.
Nonostante il duro e lungo periodo di sofferenza fisica e psichica dal quale mia mamma arrivava, in quel reparto lei ha veramente ritrovato la vita.
Non avevo mai avuto modo di conoscere quella realtà e non immaginavo che, nella Valle del Serchio, vi fosse una struttura sanitaria adibita al recupero di deficit ortopedici e neurologici ad un tale livello di eccellenza.
In questo lungo periodo ho avuto modo di conoscere professionisti che possono veramente definirsi tali, persone che dedicano, con passione e vocazione, le loro conoscenze e competenze a pazienti traumatizzati sia a livello fisico che psichico.
Ho già presentato i miei ringraziamenti ad alcuni di loro personalmente ma Le chiedo cortesemente di estenderli a tutti: al Primario, Dott. Ivano Maci, al Dott. Fabio Galluzzi, alla Dott.ssa Valeria Pagni, alla Dott.ssa Lucia Ferroni, alla Dott.ssa Elisabetta Bertolini, alla Dott.ssa Patrizia Lazzerini, alla Dott.ssa Maresa Andreotti, a tutti i terapisti e in particolare alla riabilitatrice che ha seguito mia mamma, Dott.ssa Francesca Benedetti, e infine a a tutte le infermiere e alle O.S.S che per più di due mesi di sono dedicati a mia mamma con pazienza, attenzione, capacità e entusiasmo.
Tutti insieme le hanno trasmesso coraggio e volontà, l’hanno costantemente rassicurata, le hanno insegnato a compiere nuovamente gli atti quotidiani della vita, le hanno spiegato le tecniche e gli esercizi di recupero da eseguire a casa ma soprattutto le hanno donato di nuovo la dignità di vivere!
Se oggi mia mamma sta proseguendo nel suo lento recupero fisico e psichico, se riesce ancora a credere in un futuro sia per lei che per noi familiari, se riesce di nuovo a sorridere alla vita …. Tutto questo lo deve a queste persone: splendidi professionisti con un animo e un cuore immenso!
Grazie, grazie, grazie!!!
Michela Bertoncini, Colle Aginaia
Solo questa testimonianza, magari insieme a quelle per noi ormai risapute e che conosciamo molto bene, certo meglio dei papaveri della USL, dovrebbe servire a rendere quasi impossibile la chiusura di un reparto ospedaliero che funziona davvero ed in modo eccellente.
Ma qui si vuole un nuovo ospedale, quando ne abbiamo già uno (e forse due) in certi reparti sono un orgoglio per la Sanità della Valle del Serchio.
Ma perché i politici (o presunti tali) non capiscono niente delle reali necessità della popolazione?
Sono tutti aggrappati al loro orticello. Orticello che produce così produce solo ERBA GRAMIGNA.
Giuseppe Luti