Ida Maria Turri, mezzosoprano; William Moriconi, primo oboe dell’orchestra sinfonica di Roma; Massimiliano Galli, basso ed insegnante di propedeutica musicale; Emiliana Paoli, regista di teatro e opere liriche; Mauro Massoni, musicista e ingegnere del suono.
Questi gli ospiti che sono intervenuti all’ultimo appuntamento con Fornaci in…canto TIME, spaziando soprattutto nell’ambito della musica classica e lirica. Molti gli argomenti eviscerati e partecipati dal pubblico proposti dai professionisti presenti, soprattutto il tema ricorrente dell’educazione alla musica che, se effettuato già giovane età, può portare ad avere una cultura musicale già tra i più giovani e quindi avere in futuro un pubblico più critico.
Altro tema interessante, l’appello a non vivere la musica classica e lirica come “colta”: interessante a questo proposito il progetto di William Moriconi “Music in Tuscany” che si è tenuto a Barga giusto in questi giorni per avvicinare anche i non appassionati alla musica classica scegliendo brani che possono essere apprezzati anche dai meno preparati.
Stando al parere di tutti presenti, infatti, anche la musica classica e fruibile da tutti se si sceglie il repertorio giusto. Del resto, soprattutto la lirica, è un genere nato per intrattenere, e se ben proposto, può continuare ad avere questa valenza.
Tutti d’accordo anche sul fondamentale lavoro dei tecnici che stanno dietro le produzioni musicali, siano esse classiche, liriche o pop: in questo campo Mauro Massoni è un vero professionista e ha confermato che l’ ingegnere del suono diventa quasi parte dell’ensemble musicale per valorizzare una sonorità o una voce, ed è soprattutto nella musica live – di qualsiasi genere si tratti – che si vede la bravura dell’artista anche se affiancato da un ingegnere del suono.
Un tema ricorrente anche negli scorsi incontri, l’eterno problema dei fondi che vendono investiti nella cultura. Sono sempre meno, è vero, ma in realtà, hanno commentato i partecipanti all’incontro che vivono esperienze e produzioni anche a livello internazionale, in realtà gli stanziamenti per la cultura non mancano: semplicemente vengono male sfruttati e investiti, magari in progetti più effimeri togliendo quindi risorse a progetti con un più alto valore culturale e formativo.
Anche se gli ospiti dell’ aperitivo presso il Cocktail Time erano per la maggior parte estrazione classica, il discorso non cambia comuque per quanto riguarda la preparazione tecnica, già affrontata anche nei passati incontri. E’ fondamentale in qualsiasi campo musicale ci si voglia mettere in gioco una tenace passione ed il costante studio: sono questi gli ingredienti che fanno emergere e mantengono alta la carriera. Anche la presenza scenica ha la sua importanza, dato che, in qualsiasi genere musicale si esprime con il corpo quello che si sta esprimendo con la voce, e quindi i due aspetti devono andare di pari passo per far emergere tutta l’emozione che si cela sia dietro un brano pop, rock, lirico o classico.
A margine dell’incontro è intervenuta anche la direttrice dell’accademia federiciana di Andria Agnese Festa, presente al concorso con più di dieci allievi in concorso arrivati appunto dalla Puglia per esprimere il loro talento in un concorso che hanno ritenuto “pulito” e ben organizzato. La signora Festa ci ha raccontato di come l’accademia che dirige, nata come semplice associazione, abbia ad oggi più di duecento iscritti, e che in certi casi sia stata costretta a non poter accettare nuove iscrizioni per mancanza di risorse e spazi: segno che se l’offerta si dimostra di qualità c’è la volontà di accedere a quella “cultura musicale” di cui spesso sentiamo la mancanza. Cosa confermata anche dalle molte iscrizioni che la Scuola Civica di Musica di Barga continua a raccogliere. Questo dimostra che un nuovo mondo è possibile e forse, senza avere la pretesa che tutti diventino musicisti ma anche solo un pubblico preparato e critico, forse tra qualche anno ci sarà meno Grande Fratello e più teatro o concerti…