Cominciamo con questo articolo a pubblicare le puntate del diario del viaggio di nozze del nostro meteorologo David e di sua moglie Daniela (l’autrice delle foto di questo diario). Partiamo dall’Italia, esattamente dalla zona del Lago maggiore.
Lago Maggiore, Val d’Ossola e Varese
Finalmente, dopo mesi e mesi di preparativi, è giunto il momento tanto atteso: la partenza per il viaggio che abbiamo sempre sognato. Destinazione? I Caraibi! Se fosse un film di Vanzina adesso suonerebbe, come colonna sonora, il tormentone dance del momento ed invece, a tenerci compagnia, è il ticchettio della pioggia sui vetri dell’auto che da Barga ci conduce all’aeroporto di Pisa. No, non prendiamo subito un aereo, il nostro viaggio inizierà in auto per una 4 giorni di relax sul Lago Maggiore, destinazione Stresa, in attesa di giorno 27 quando un volo Alitalia ci porterà in Guadalupa. Giunti alla sede pisana dell’Avis autonoleggi ci viene assegnata una Fiat Punto grigia, praticamente nuova con soli 1.300 km percorsi. Il tempo di trasbordare le valige nella nostra nuova vettura ed in un batter d’occhio siamo in autostrada, baciati dal sole che nel frattempo ha squarciato le nubi. Il viaggio prosegue in maniera anonima, un paio di soste in autogrill sufficienti ad assistere ad un incidente tra una moto ed un’auto in manovra, due caffè e, tra un gol e l’altro ascoltato in radio, arriviamo a Stresa. Ci accoglie il traffico della domenica pomeriggio: parcheggi pieni, molta gente che passeggia lungo il lago, mangia un gelato o sta seduta nella bella piazza centrale a sorseggiare un aperitivo. Alloggiamo presso l’hotel Speranza Au Lac, sito in una palazzina non recentissima, è comunque molto pulito, il personale accogliente e disponibile anche se le camere, ad onor del vero, non sono troppo spaziose. Depositati i bagagli prendiamo confidenza con il luogo, facciamo quattro passi, ci fermiamo per un aperitivo e cerchiamo un posto per cena. Una pizza e poi a letto, da domani inizieremo l’esplorazione.
E’ il rumore della pioggia e del passaggio delle auto sull’asfalto bagnato che ci accoglie al mattino ed in un attimo comprendiamo che il nostro progetto di visitare le Isole Borromee deve, per il momento, essere accantonato. Scendendo per la colazione un volantino cattura la mia attenzione “Zoo Safari a Pombia”. Qua esce tutto il bambino che è in me e, non senza difficoltà, riesco a convincere Daniela ad andare. La pioggia dà una breve tregua ma la giornata è prettamente autunnale e la temperatura ne risente. Fortunatamente il parco zoo è composto anche di aree chiuse ed il giro può cominciare senza preoccuparci del tempo. Rettilario, acquario ed insettario sono le prime mete con la vipera del Gabon, un serpente veramente grosso per essere un esemplare velenoso, mi fissa dall’interno della teca, mi allontano in fretta, la prudenza non è mai troppa! Una voce dall’altoparlante annuncia che il safari è aperto, le nubi si diradano temporaneamente e decidiamo di sfruttare questa breve tregua. Per visitare il safari il parco offre due opzioni: la propria auto o un trenino che, con ulteriori 2 euro a testa, effettua tutto il percorso con tanto di audio-guida. Memore di una esperienza avuta in un parco zoo visitato qualche anno fa, quando una simpaticissima capretta, ergendosi sulle zampe posteriori, mi ha rigato con gli zoccoli buona parte della portiera, visto anche che l’auto è a noleggio, spingo per la soluzione trenino. Il safari non è, in realtà, molto grande ed ospita rinoceronti, zebre, giraffe, leoni, tigri, bufali americani, varie specie di scimmie, leopardi, una iena e alcuni esemplari di “vacche vatusse” dalle enormi corna. Al termine del percorso veniamo lasciati in una fattoria in miniatura con mucche, oche, papere e cavalli, in realtà niente di nuovo per chi vive nelle nostre zone, fonte di meraviglia per i bambini di una scolaresca di città in gita. Il tempo peggiora di nuovo, decidiamo quindi di rientrare verso Stresa per un giro in auto dei dintorni. Saliamo sulla montagna retrostante la cittadina, il Mottarone, in cerca dei giardini di Alpinia. La strada è però interrotta per lavori e, complice anche la ripresa della pioggia, ritorniamo nuovamente in hotel a prepararci per la cena. Decidiamo di tornare nel posto della sera precedente, abbiamo mangiato bene, ad un giusto prezzo ed il personale è di una gentilezza unica, la nostra scelta è premiata. Il ristorante si chiama Mamma Mia ed è a due passi dall’hotel. Offre una vasta scelta di antipasti, primi e secondi di mare e di terra, formaggi e pizze, il tutto a prezzi decisamente competitivi ed accompagnati da un servizio impeccabile, presente, attento e mai invadente. Da provare il tegame misto mare con il quale ho fatto una scarpetta memorabile grazie al suo sughetto di cottura: squisito!
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Anche il terzo giorno di vacanza comincia sotto una pioggia battente. Il satellite ed il radar, ovviamente presenti tra i “preferiti” nel mio browser, mi rincuorano: la perturbazione è ormai passata ed il miglioramento imminente. Con le prime schiarite vediamo che la neve è scesa a quote decisamente basse per la stagione ed imbianca il paesaggio al di sopra dei 600 metri. La decisione è presa: dirigiamo immediatamente a Macugnaga, località sciistica ai piedi del Monte Rosa a circa 1.350 metri di altezza. Il paesaggio che ci accoglie è fiabesco. Se le cime delle montagne sono ancora avvolte dalle nubi, tutto intorno il cielo si fa di un azzurro intenso ed il sole riscalda l’atmosfera tanto che alle quote inferiori la neve si scioglie subito. Arriviamo a Macugnaga con 10-15 cm di neve fresca, caduta nella notte precedente. Gli impianti sono chiusi ed in giro non c’è praticamente nessuno. L’aria è frizzante, e l’atmosfera perfetta per fare qualche bella foto. Troviamo un negozio di alimentari dove fare alcuni panini e, ancora una volta, restiamo colpiti dalla gentilezza ed accoglienza della gente del posto che ci invita a tornare in settembre per fare passeggiate e raccogliere funghi senza la ressa dei mesi estivi. Approfittando della bella giornata torniamo sul lago direzione Verbania ed i Giardini di Villa Taranto. Chi ama i fiori, le piante e la natura in genere non può non fare una passeggiata in questo luogo magico pieno di profumi e colori. Certo, la stagione primaverile ci aiuta e così possiamo godere a pieno di meraviglie quali “il labirinto dei tulipani” dove una stradina di sassolini bianchi serpeggia tra miriadi di fiori di ogni colore e specie. La passeggiata dura circa un’ora e mezza ed è un vero inno alla Natura ed alle meraviglie del giardinaggio, un posto che trasmette serenità e tranquillità e dove si riesce a “rallentare” ed a sfuggire dai ritmi che la vita moderna ci impone. Rientriamo poi a Stresa e finalmente possiamo goderci una passeggiata in tranquillità lungo il lago propedeutica alla cena sempre al solito ristorantino.
Finalmente un risveglio con il sole! Veloce colazione e poi via di corsa all’imbarcadero per fare il giro delle isole Borromee. Con 16 euro a testa circa possiamo acquistare il biglietto di libera circolazione sul lago da Stresa fino a Pallanza con fermate alle tre isole oltre che Baveno e la stessa Pallanza. Le isolette (Isola Madre, dei Pescatori ed Isola Bella) sono visitabili in brevissimo tempo ed offrono un panorama diverso del lago e delle zone circostanti. Nonostante la giornata sia festiva (è il 25 aprile) e in giro ci siano più persone del solito, la girata è piacevole, le barche passano ogni 30 minuti e non sono mai affollate, ogni isola offre molteplici panchine sulle quali rilassarsi un po’ dopo una bella passeggiata tra qualche cigno e qualche anatra. La giornata trascorre via veloce ed è tempo di rientrare per la cena e preparare i bagagli: la partenza per la “vera” vacanza si avvicina. Prima di trasferirci a Malpensa passiamo a salutare una zia a Varese, un’occasione per visitare la città e stare un po’ in compagnia. Varese è una città molto piccola e, devo dire, molto ben tenuta: la vicina Svizzera deve influenzare, positivamente in questo caso, l’intero stile di vita. Parcheggiamo vicino al Comune, sito in una bellissima villa estense e con un parco veramente ben curato. Anche il centro della città, interamente pedonale, è molto carino, pulito ed abbellito da fiori quasi ad ogni angolo. Il tempo però è tiranno e dobbiamo partire velocemente per Malpensa: l’avventura sta per iniziare.
(continua…)