Positiva per taluni versi, un po’ meno per altri. Questi i risultati della seduta del consiglio comunale che ieri sera era chiamato a discutere sulla vicenda ospedale unico, su quello che era accaduto il 28 febbraio a Lucca, con la ratifica del sito di Piano Pieve, e sulla futura riorganizzazione annunciata dalla direzione generale dell’ASL 2.
Partiamo dalle notizie positive. Il sindaco Marco Bonini, al termine di una riunione a tratti veramente infuocata e dove non sono mancati momenti di tensione, è riuscito, nonostante l’esito negativo della vicenda ospedale unico, a ricompattare l’intero consiglio comunale ottenendo alla fine un importante risultato politico, arrivando alla votazione all’unanimità di un ordine del giorno che impegna il sindaco e l’Amministrazione Comunale e che coinvolge anche la cittadinanza e le associazioni in una attenzione costante ed in una serie di impegni volti a garantire la difesa della sanità della Valle del Serchio.
Nonostante la mozione di sfiducia presentata (ma mai divenuta effettiva per mancanza del numero legale di firme) e alle più volte dichiarate richieste dimissioni del sindaco di Barga, anche il gruppo consiliare “Spazio Libero” ed il suo capogruppo Oriano Bartolomei infatti, alla fine, si sono trovati a condividere la strategia e le intenzioni proposte dal sindaco Bonini.
L’ordine del giorno approvato dal consiglio chiede di attendere la relazione sanitaria annunciata dall’assessore regionale Luigi Marroni e che un’apposita commissione, incaricata dalla Regione, presenterà ai sindaci – si pensa – entro la fine di marzo.
Nel caso in cui tale relazione confermasse le due tipologie ospedaliere diverse, quella di 70 posti letto e con meno servizi, e quella di 150 posti letto con reparti molto più strutturati e servizi importanti, a seconda della localizzazione e se quindi al Piano Pieve non potrà che essere realizzato un ospedale limitato in servizi e posti letto, il consiglio comunale di Barga chiede a tutti i sindaci di rivedere le loro posizioni “abbandonando inutili e anacronistici campanilismi”; di riaprire insomma la discussione all’interno della conferenza zonale sulla localizzazione migliore.
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Bonini lo aveva più volte ribadito durante la seduta consiliare: “Io non ho niente in contrario ad accettare la localizzazione di Pieve Fosciana, ma solo se questa sarà in grado di garantire la risposta ospedaliera migliore per la Valle del Serchio. Se invece questa, come credo e come ho sempre ripetuto, e come ha prima indicato la commissione tecnico-scientifica e poi la Regione e l’assessore Marroni, ci portasse alla realizzazione di un piccolo ed inadeguato ospedale, io mi batterò fin o alla fine, con tutti i mezzi civili e leciti per rivedere quel voto ed impedire che l’ospedale venga realizzato alla Pieve e perché si arrivi a decidere per l’unica localizzazione idonea, e cioè per Mologno. Viceversa se la Regione mi garantirà che al Piano Pieve verrà comunque realizzato l’ospedale migliore per la popolazione della Valle, dotato di tutti i servizi e con i posti letto che ci aspettiamo, allora accetterò questa scelta”.
L’ordine del giorno, proprio per rimarcare questa posizione, dà mandato al sindaco di Barga di intraprendere tutte quelle iniziative ritenute più opportune (nel caso appunto che la Regione confermi che a Pieve Fosciana non verrà realizzato che un ospedale secondario) affinché venga presa nuovamente in considerazione la localizzazione di Mologno, essendo questo sito idoneo per garantire adeguati servizi sanitari per l’intera popolazione della Valle. La prima iniziativa è appunto la richiesta ai sindaci di rivedere il voto del 28 febbraio; le altre sono quelle in parte già accennate nei giorni scorsi tra le quali la possibilità di richiedere un referendum popolare per investire la popolazione sulla scelta finale.
L’ordine del giorno affronta anche il delicato tema della riorganizzazione dei servizi ospedalieri che presto investirà anche la valle del Serchio. Si teme, ed è stato detto in consiglio da più parti, che la riorganizzazione vada a toccare soprattutto l’ospedale di Barga con il trasferimento di servizi e reparti sia a Castelnuovo che a Lucca con la conseguente sostanziale perdita del suo status di ospedale, creando grosse lacune nell’assistenza sanitaria della zona.
Per questo il consiglio comunale ha dato mandato al sindaco di intraprendere ogni iniziativa in difesa dei servizi attualmente esistenti nei due presidi ospedalieri di Barga e Castelnuovo, mantenendoli e, laddove possibile, migliorandoli.
Insomma, la linea ribadita durante la serata dal sindaco Bonini è stata: “noi non siamo disponibili ad impoverire le risorse presenti nei nostri due ospedali. Se così fosse non staremo certo fermi – ha ribadito il sindaco, che poi sull’ospedale “San Francesco” di Barga ha detto – ci sono studi, documenti e relazioni che dimostrano e che certificano l’importanza sul territorio del nostro ospedale. Quindi non deve in alcun modo essere depotenziato e per questo faremo massima attenzione ai prossimi passaggi; ogni ipotesi di impoverimento di quello che c’è attualmente a Barga vedrà la nostra forte opposizione”.
L’argomento del mantenimento e della salvaguardia dei servizi ospedalieri nei due nosocomi della Valle del Serchio era stata più volte ripresa e rilanciata da tutti i gruppi consiliari di minoranza e maggioranza.
Se la cronaca della serata fosse finita qui il sindaco Bonini, dopo la batosta dello scorso 28 febbraio, avrebbe da ritenersi più che soddisfatto. Se non altro per aver impostato una strategia condivisibile per i prossimi passaggi che riguarderanno ospedale unico e riorganizzazione, apprezzata in linea generale anche dal folto pubblico presente; e per aver ricompattato tutti i gruppi consiliari. Non sembrava proprio possibile ad inizio di seduta, dopo i duri attacchi a questa maggioranza, a questo sindaco, ma anche alle precedenti amministrazioni di centrosinistra rette da Campani e Sereni, sulla politica sanitaria portata avanti negli ultimi 18 anni, foriera del risultato negativo ottenuto in questi mesi e forse, come detto sempre da Bartolomei, anche delle poche possibilità di veder salvato l’ospedale di Barga dalla riorganizzazione. Bartolomei aveva più volte richiesto nei giorni scorsi che il sindaco si facesse da parte, ma al di là del fatto tecnico e non secondario che la mozione di sfiducia alla fine non è stata presentata perché mancante delle firme necessarie, nonostante le dure critiche, alla fine anche “Spazio Libero” come gli altri gruppi consiliari di minoranza, ha nuovamente appoggiato la linea e le strategie messe sul tavolo dal sindaco, Marco Bonini. E quindi è venuto anche il loro appoggio che all’inizio di seduta sembrava impensabile.
La nota negativa sta quindi nella reazione avuta dal sindaco e da alcuni componenti della giunta nei confronti di due giornalisti di una testata online presenti alla seduta. Analogamente a noi stavano riportando punto per punto i momenti della seduta consiliare in una specie di aggiornamento online. A far inferocire sindaco e assessori è stato il titolo che il loro direttore aveva scelto per aprire l’articolo e che adesso non è più leggibile sulla testata. In sostanza attaccava Bonini dichiarando che il sindaco di Barga voleva rivedere il voto solo perché aveva perso, dimostrando quindi un atteggiamento di prepotenza e di forte ingerenza. Ma del resto la posizione di questo giornale nei confronti del sindaco e del comune di Barga non è mai stata leggera o favorevole nemmeno nel recente passato.
I due cronisti presenti, ai quali esprimo la mia solidarietà per quanto è accaduto, sono stati invitati a sospendere immediatamente il resoconto della seduta consiliare in quanto tale pratica non era stata richiesta e quindi approvata dal Comune. Questo per il tono del titolo del servizio che ha fatto andare su tutte le furie Bonini. Anche a noi è stato richiesto di sospendere l’aggiornamento online, ma i toni usati nei confronti dei due cronisti e dell’atteggiamento assunto con quel titolo sono stati bruschi e decisi, tanto che i due si sono alzati ed hanno lasciato l’aula in un clima non propriamente tranquillo; apostrofati anche da alcuni tra il pubblico.
Non vogliamo entrare oltre nel merito di quanto è accaduto e soprattutto sul chi ha ragione o torto nella vicenda. Ci preme solo ricordare che quando in un paese si attacca l’informazione vuol dire che c’è qualcosa che non funziona e che deve far preoccupare. Questo del resto è un atteggiamento sempre più in auge anche ai massimi livelli in Italia, ma qui da noi è la seconda volta che l’ospedale porta a far registrare attacchi alla stampa, e non è cosa buona . Già, ancora una volta. La prima, vogliamo ricordarlo (anche se noi non l’abbiamo sbandierato ai quattro venti, non ci abbiamo fatto titoloni e non ci siamo assunti il ruolo di paladini della libera informazione e vittime del sistema), fu proprio a danno del nostro giornale. Nella conferenza dei sindaci che si tenne a Lucca l’8 gennaio scorso, alla fine della seduta, la nostra auto, facilmente riconoscibile per le scritte che citano la testata, fu bersagliata di sputi, anzi di espettorati a profusione, da parte di non meglio identificati esponenti politici della Garfagnana, che non gradivano la nostra posizione.
Comunque, la libertà di stampa va sempre e comunque rispettata. Ogni giornalista e soprattutto ogni direttore ha il diritto/dovere di esprimere il suo pensiero, la sua opinione. Possono piacere o non piacere le posizioni di un giornale, ma il rispetto non deve mai mancare e per questo invitiamo il sindaco di Barga a volersi chiarire con la direzione ed i giornalisti di questo giornale. Cosa che siamo certi farà perché Bonini non si è mai dimostrato uomo rancoroso nei confronti dell’informazione e sicuramente quello che è successo è solo da imputarsi alla forte tensione accumulata in queste settimane difficili.
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