Un esperimento che mette in relazione enti, cittadini, territorio ed università: questa la potenzialità del progetto Borghi Sostenibili, un progetto che mira alla riattivazione socio- economica di alcuni bellissimi angoli della Toscana ed in particolare della Valle del Serchio.
Il tutto nasce dalla collaborazione tra la facoltà di Architettura di Firenze con i professori Marco Sala e Fernando Recalde Leon del Centro Abita (Centro Interuniversitario di Architettura Bioecologica e Innovazione Tecnologica) che hanno pensato di coinvolgere gli studenti anche in attività di progettazione concreta e che tenessero conto non solo degli aspetti tecnici e progettuali ma anche degli ambiti socio-economici e naturalistici.
La Provincia di Lucca ha da subito abbracciato l’idea e così si è creata una sinergia che coinvolge i comuni di Barga, Coreglia e Careggine, che in questi mesi sono e continueranno ad essere oggetto di studio e ricerca da parte degli allievi del V anno della Facoltà di Architettura per uno studio di progettazione ambientale che, se andrà in porto, vedrà rinascere i borghi scelti (Isola Santa a Careggine, Tiglio, Sommocolonia e i mulini sul Corsonna a Barga e l’abitato di Coreglia)come un sistema di “albergo diffuso”.
Questa forma ricettiva permette di offrire un servizio alberghiero completo, unendo potenzialità già presenti nel territorio, senza dover ricorrere alla creazione di una struttura apposita che le raccolga in un unico edificio. In Italia l’albergo diffuso è una soluzione che incontra sempre più favori, soprattutto in piccoli centri, in virtù del fatto che contribuisce a coniugare il mantenimento e la valorizzazione dell’esistente, con lo sfruttamento turistico degli stessi luoghi, con particolare riferimento ai centri storici. Un albergo diffuso non è solo un modello di ospitalità made in Italy, è anche un modello di sviluppo turistico territoriale, rispettoso dell’ambiente e “sostenibile”, una modalità, di sviluppo locale, a rete che genera filiere e che rappresenta un contributo allo spopolamento dei borghi. In Friuli-Venezia Giulia, ad esempio, l’albergo diffuso nacque per recuperare immobili rurali in piccoli borghi montani caratterizzati da un consistente fenomeno emigratorio e da scarso dinamismo economico. Oggi poi l’albergo diffuso, se opportunamente integrato in una gestione complessiva dell’accoglienza turistica, può diventare il punto di snodo cui fanno riferimento tutti gli esercizi commerciali di un centro abitato.
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Questa mattina si è tenuta a Palazzo Pancrazi una prima riunione per valutare i progetti con il sindaco Marco Bonini e l’assessore all’urbanistica Alberto Giovannetti, che tra l’altro ha seguito da vicino il nascere e l’evolversi del progetto riguardante Barga; presenti anche il presidente della Comunità Montana della Garfagnana e sindaco di Careggine Mario Puppa, Rolando Bellandi per la Comunità Montana Media Valle ed il Comune di Coreglia, l’architetto Francesca Lazzari per la Provincia di Lucca, gli architetti Sala e Recalde, e, ovviamente, gli studenti che hanno “lavorato” sulla zona.
Dopo gli interventi istituzionali sono stati proprio loro a descrivere nel dettaglio quanto elaborato, con, in particolare per Barga, un auspicabile progetto di recupero dei borghi di Tiglio e Sommocolonia e dei mulini del Corsonna, che potrebbero rientrare nella rete di alberghi diffusi che porterebbe una fruibilità sostenibile nella zona, nuove prospettive economiche e ultimo ma non meno importante il recupero ed il mantenimento del patrimonio architettonico e naturalistico.
Come accennato questa non è che una fase preliminare del progetto, che dovrà poi essere analizzato e valutato secondo la fattibilità e gli importi economici, ma comunque è un ottimo “continuum” ai diversi interventi di recupero e valorizzazione avviati in tempi recenti, come il Progetto Rocche e Fortificazioni o il museo della Pace a Sommocolonia.