Dopo un bel po’ di tempo di inattività torno a parlarvi del mondo dell’arte e questa volta è la nostrana Lucca a proporre, al Lu.C.C.A., una mostra sul fotografo americano David La Chapelle. Sto un po’ uscendo dai canoni dell’arte classica e la cosa mi piace anche per farvi vedere fino a che punto ci si può spingere; la volta precedente avevo parlato di Crepax e ora tocchiamo i lidi del mondo della fotografia contemporanea. Per gli amanti dell’arte canonica torneremo in seguito.
L’evento mi è stato segnalato dalla mia amica Valeria su Facebook con la quale, insieme ad un’altra ragazza, divido casa a Firenze e mi piace quando amici consigliano eventi.
Parlare di La Chapelle è l’inizio di un percorso in un mondo fatto di colori fluo, trasgressione ma soprattutto provocazione fatta da corpi che hanno visto la chirurgia plastica oppure per le loro proporzioni sono portati all’esasperazione per la continua ricerca della perfezione. Parlare di La Chapelle è andare oltre quello che si vede senza soffermarci al primo dato. Quando si parla di La Chapelle si scomoda un “artist-star” conteso da riviste di moda, musei e divi di Hollywood.
A questo punto sorgerà spontanea una domanda: fare arte oggi è sinonimo di creare scompiglio tra le benpensanti menti? E’ andare oltre quanto abbiamo visto di classico e rigoroso? L’arte è in un certo qual modo influenzata dalla moda, dai mass media? Si deve creare scalpore e quindi riformulare costantemente la domanda se questa è arte?
Ognuno deve farsi un’opinione e non esiste certo una risposta esatta.
Sinteticamente, David La Chapelle è un autore nato nella factory di Warhol che realizza fotografie a volte molto grottesche e che fanno pensare che siano fatte di corpi dalle forme quasi eccessive e in pose non canoniche. Barocco, caducità della vita e icone pop stanno alla base della sua produzione, da non considerarsi erroneamente frivola ed estremista, dato che dietro ai suoi lavori si vede sicuramente anche una bella componente ludica che stimola sempre chi ama fare il proprio lavoro.
Scendiamo nei dettagli tecnici. Curata da Maurizio Vanni, la mostra di La Chapelle è suddivisa in aree tematiche dove verranno introdotti i suoi modi di raccontare e di ricreare la genesi del suo fare arte; si va quindi a vedere cosa sta dietro ad ogni scatto, ed è molto interessante perché ogni immagine è costruita e progettata attraverso disegni preparatori. La storia dell’arte è sempre musa che ispira questo grande artista.
Sarà possibile visitare le opere del fotografo americano fino al 4 Novembre – Lu.C.C.A, Via della Fratta 36, Lucca, www.luccamuseum.com