“The Biroldo Tapes” now on Spotify – barganews.com v 3.0

“The Biroldo Tapes” now on Spotify

Its been a long time coming but this week comes news that the Barga swing group, The Aristodemos have just gained the possibility of putting their music in front a world audience as their ground breaking first CD – “The Biroldo Tapes” has just been released on Spotify – link here

They first started work on this project in 2015 and then in January of 2017 the band were holed up in the new recording studio which had been created by Gianni Nuzzi in the old studios of VideoMusic up at Castelvecchio Pascoli.

In June 2017, in a packed Piazza Salvo Salvi in Barga Vecchia, after this long gestation period, the Aristodemo’s CD finally was put in front of the public (article here)

The setting for the presentation was absolutely perfect as of course it was in that piazza that the main guiding influence of the whole project – Aristodemo Casciani, ran his famous bar, also known as the unofficial cultural centre of Barga until he retired in 2002 (article here

200 images of Aristodemo were projected up onto the wall of the Palazzo Pancrazi behind the musicians as they played and his presence although he died in 2010 (article here) was felt once again as his voice could be heard in between the tracks on the CD.

The Aristodemo’s appearing on the CD are: Andrea Gonnella (Vocals), Keane (percussioni / bodhran and cajón), Leo Gnesi ( Basso), Alessandro Rizzardi (Mandolino / Mandolin and Sax), Fabio Guazzelli (chitarra / guitar) Ugo Menconi (Accordion) plus special guest Rossano Emili who played sax baritono on one of the tracks and was also present in the piazza playing along with the group.

The Aristodemo’s are: Andrea Gonnella (Vocals), Keane (percussioni / percussion), Alessandro Rizzardi (Mandolino / Mandolin and Sax), Fabio Guazzelli (chitarra / guitar), Leo Gnesi on double–bass, Francesco Massagli (fisarmonica)

The band came together in the winter of 2009 when local musicians Alessandro Rizzardi, Keane, Fabio Guazelli, Leo Gnesi, and Andrea Gonnella found each other in Aristo’s enoteca, with instruments in hand, and exciting ideas in mind and of course, passion in heart.

Focusing mainly on forgotten swing Italiano from the 30’s, 40’s and 50’s, The Aristodemos welcome you to jump back in time and into their salotto. You may also hear something contemporary swung into Aristo gear.

All of the many article about The Aristodemos on barganews can be seen here

SO why the Biroldo Tapes ?

Biroldo – even the name is fascinating as it not really a local Italian word but a name that was probably brought down from the north of Europe as the Longobards expanded their territory into the south of Europe and founded the city of Barga over a thousand years ago. They brought with them their food which was heavily based on pigs

The Lombards or Langobards (Latin: Langobardī, Italian Longobardi), were a Germanic tribe who ruled Italy from 568 to 774.

I have been pondering the assertion that biroldo is of Nordic origin. It’s certainly true that all northern cultures include a pig’s blood pudding or blood sausage in their traditional winter diet, and in Europe “northern” almost always means derived from Scandinavian-Germanic origins. In this sense, the etymology of the word “biroldo” is obvious. While the linguistic construction “bl” is very rare in Latin, it is common in Germanic languages. When the Nordic-German Lombards brought their culinary traditions with them, they called the principal ingredient of the item in question “blood.” This root word is evident in almost all northern European languages: Old English blod from Proto-Germanic *blodam “blood” (cognates: Old Frisian blod, Old Saxon blôd, Old Norse bloð, Middle Dutch bloet, Dutch bloed, Old High German bluot, German Blut, Gothic bloþ), from “bhlo-to” perhaps meaning “to swell, gush, spurt.” This last reference, “bhlo-to,” is the most relevant, as it is very close to “biroldo” — and indeed, blood sausages do swell when cooked. The Latin-speakers of Tuscany adopted the sausage, but they wouldn’t have been able to pronounce its Nordic name. Hence the likely distortion of the syllable “bhlo” to “birol.” Somewhat analogous is the linguistic evolution of the Nordic word “blonden” to the Italian “bionda.” Most blond-haired Italians are, in fact, descendants of Nordic invaders who crossed the Alps after the 4th century A.D. – Frank Viviano

Biroldo is the proof that nothing is wasted when it comes to making food from pigs. Once the sausages, hams and salamis have all been prepared, what is leftover including the head and the blood is then used for making traditional biroldo.

The use of blood as an integral ingredient can be found in many northern European food cultures, known under different names such as black sausage but here in this area it is a particular recipe and a particular way of preparing that is singular to Garfagnana and Media Valle Del Serchio.

It is a seasonally food as the pigs are generally slaughtered around Christmas time and biroldo is something which is prepared and eaten more or less straight away. It is not something that people would enjoy eating during the summer for instance.

Biroldo is also known as the food which people either hate or love.

There seems to be no middle ground with people being divided straight away into two distinct and opposing camps – they either hate it or love it intensely.

It is almost impossible to be indifferent about biroldo.

 
  

Finalmente è arrivata la notizia che il gruppo musicale Barga Swing, gli Aristodemos, sono riusciti a raggiungere un pubblico mondiale con il loro primo CD, “The Biroldo Tapes”, appena rilasciato su Spotify.

Il progetto è iniziato nel 2015 e nel gennaio del 2017 la band si è rifugiata nello studio di registrazione creato da Gianni Nuzzi presso gli studi di VideoMusic a Castelvecchio Pascoli.

A giugno 2017, in una affollata Piazza Salvo Salvi a Barga Vecchia, dopo questo lungo periodo di gestazione, il CD degli Aristodemos è stato presentato al pubblico.

Il luogo della presentazione era perfetto poiché è proprio in quella piazza che la principale influenza del progetto, Aristodemo Casciani, gestiva il suo famoso bar, noto anche come centro culturale non ufficiale di Barga fino al suo pensionamento nel 2002.

Durante la performance, 200 immagini di Aristodemo sono state proiettate sulla parete del Palazzo Pancrazi alle spalle dei musicisti e la sua presenza, nonostante sia morto nel 2010, è stata sentita una volta di più poiché la sua voce poteva essere ascoltata tra le tracce del CD.

Gli Aristodemos presenti sul CD sono: Andrea Gonnella (vocali), Keane (percussioni/bodhran e cajón), Leo Gnesi (basso), Alessandro Rizzardi (mandolino/mandolino e sax), Fabio Guazzelli (chitarra), Ugo Menconi (fisarmonica) con l’ospite speciale Rossano Emili che ha suonato il sax baritono in una delle tracce.


Quindi cosa significa il nome The Biroldo Tapes?

Probabilmente il termine è arrivato con i Longobardi (Lucca era la loro capitale Toscana)
biroldo = insaccato di maiale riempito di sangue e altri ingredienti. E’ ritenuta voce di probabile origine germanica da Giacomo Devoto (“Avviamento all’etimologia italiana”)

Biroldo della Garfagnana Toscana
Il Biroldo della Garfagnana è un salume dalle origini molto antiche, il cui nome sembra derivare dall’epoca longobarda. Un salume tipico della Garfagnana realizzato con le parti meno nobili del maiale, come la testa, il cuore e lingua, che vengono tagliate e bollite, conciate con sale e spezie amalgamate con il sangue del maiale ed insaccate nello stomaco dello stesso…

Molti rabbrividiranno ed effettivamente non è il solito triste prosciutto cotto, è molto più gustoso, saporito e prelibato, tanto da essere entrato di diritto nel paniere dei prodotti tipici lucchesi ed è diventato un Presidio SlowFood…

Le spezie usate per la concia sono il finocchio selvatico, il sale, il pepe, la noce moscata, i chiodi di garofano, la cannella, l’anice stellato e l’aglio, ma non i pinoli che invece caratterizzano il biroldo lucchese…

In linea con l’animo campanilistico e conservatore dei toscani, non sono note le percentuali usate delle spezie, che diventano un segreto custodito tra padri e figli norcini, facendo sì che non esisterà mai un biroldo uguale all’altro…

Prodotto più frequentemente in inverno, non ha una lunga conservazione, pertanto viene consumato entro quindici giorni dalla preparazione, tagliato a striscioline sottili, magari accompagnato dal pane di patate o dal pane di neccio…

Sebbene la preparazione di questo insaccato faccia pensare a sapori forti ed intensi, in bocca è morbido e delicato dal gusto equilibrato e persistente…

Per fare questo particolare e antico sanguinaccio si utilizza esclusivamente la testa del maiale, che è più magra e conferisce una consistenza morbida al prodotto, con l’unica eccezione di cuore e lingua. Le spezie che profumano l’impasto di carne e sangue possono variare, ma sono tassativamente esclusi i pinoli che, spesso, caratterizzano invece il biroldo di Lucca.

La ricetta non è complicata, ma occorre una grande manualità e un saper fare attento per ottenere il prodotto giusto (tradizionalmente è compito delle donne). Si fa bollire la testa del maiale per tre ore, la si disossa accuratamente e si unisce una piccola quantità di sangue, aggiungendo via via la spezie: spezie toscane, con una prevalenza del finocchio selvatico. Naturalmente ci sono anche sale e pepe, accompagnati da noce moscata, chiodi di garofano, cannella e anice stellato – le quantità cambiano in funzione della mano e del gusto del norcino – e c’è chi ci aggiunge pure un po’ di aglio.

Ottenuto l’impasto di carne, sangue e spezie, lo si insacca: prima di essere consumato, deve bollire per altre tre ore e raffreddarsi lentamente all’aria, sotto la pressione di un peso, perdendo così la parte più grassa.
Il biroldo si consuma tagliato a striscioline alte un centimetro entro quindici giorni dalla produzione, magari accompagnato dal tipico pane di castagne garfagnine o dal pane di patate. In bocca è morbido e il suo gusto è perfettamente equilibrato: sangue e spezie non prevaricano il sapore della carne magra della testa del maiale, ma gli conferiscono sentori delicati e persistenti.