Si è svolta sabato 11 maggio la prima iniziativa inserita nel progetto “Memoria e paesaggi dell’area lucchese” portato avanti dall’associazione AT&NA e finanziato dalla Regione Toscana e dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Un piccolo gruppo di persone è partito in treno da Lucca per raggiungere Ripafratta dove era atteso dal presidente dell’Associazione Salviamo la Rocca Francesco Noferi e da altri “compagni di avventura”. Complessivamente 27 persone che con entusiasmo hanno partecipato ad un’escursione che ha condotto il gruppo verso la Rocca di San Paolino (meglio nota come Rocca di Ripafratta) e poi all’Eremo di Rupecava.
Durante la presentazione delle due associazioni coinvolte nell’organizzazione dell’evento e del progetto è stato sottolineato il legame tra questo territorio e la storia lucchese, nonché l’importante azione di recupero della memoria e dei luoghi svolto negli ultimi anni dall’Associazione Salviamo la Rocca.
Con il prezioso contributo di Francesco Noferi e l’accompgnamento dei serena Scalici, dell’Associazione AT&NA, il gruppo si è diretto verso la chiesa parrocchiale di Ripafratta dove è stato possibile ammirare la statua della Madonna di Rupecava, un tempo custodita nell’omonimo eremo. Si tratta di un’opera di Andrea Pisano risalente al 1326 originariamente custodita nella chiesa di Rupecava e tornata all’aspetto originale dopo il restauro di alcuni anni fa. Il restauro ha portato alla luce il suo aspetto originario dopo che la popolazione locale ne aveva mutato le sembianze rendendola più vicina ai canoni estetici popolari. L’occasione è stata propizia anche per toccare con la suola delle scarpe le fondamenta della vecchia Pieve di Ripafratta distrutta dal terremoto del 14 agosto 1846.
Il gruppo è quindi salito verso la Rocca di San Paolino dove, oltre ad una breve visita, è stata colta l’occasione per riflettere sul lavoro svolto dai volontari locali per restituire alla vista molte strutture della rocca ormai occultate dall’imponente sviluppo della vegetazione e sui molti anelli mancanti di quel processo di recupero e valorizzazione già avviato più volte ma sempre inceppatosi.
Dalla Rocca i partecipanti sono poi saliti all’Eremo di Rupecava (più precisamente di santa Maria ad Martires) lungo il percorso tradizionalmente seguito dagli abitanti di Ripafratta in occasione delle messe del 14 agosto, in ricordo e riconoscenza della salvezza dal catastrofico terremoto che abbiamo già citato, e del giorno 8 settembre, ricorrenza in cui si celebra la Madonna. In questa data ancora oggi molte persone salgono da vari paesi della zona.
L’arrivo all’Eremo è stato ulteriore motivo di riflessione a causa del grave stato di abbandono e della depredazione cui è andato incontro negli anni: davvero un esempio (in negativo) di come la tutela del patrimonio storico e culturale sia difficile, soprattutto in terre di confine nelle quali è difficile far convergere gli interessi di istituzioni diverse e quello delle istituzioni e dei privati. Numerosi sono stati gli aneddoti citati a proposito dei miracoli attribuiti alla Madonna di Rupecava e alla “goccia” che cade dal soffitto di una delle grotte dell’eremo. In parte si tratta di storie in sospeso tra un passato recente e una memoria che ormai scompare che sono state in parte documentate attraverso il progetto dal titolo “Percorso di recupero della memoria del territorio compreso tra il Monte Pisano e le colline d’Oltreserchio“.
Rientrati a Ripafratta, non senza alcune difficoltà dovute ai gravi danni inferti ai sentieri locali dall’ultimo inverno e dalle piogge primaverili, il gruppo ha potuto rifocillarsi con alcuni prodotti locali per poi rientrare ognuno a casa propria.
Come ci riferisce Michela Sodini, presidente dell’Associazione AT&NA, “la giornata è stata un importante momento di scoperta di un territorio poco conosciuto e di riflessione sulla necessità della mobilitazione delle collettività locali per la conoscenza, salvaguardia e tutela di molti elementi caratterizzanti il nostro territorio e il paesaggio che abbiamo costruito e modellato in millenni”.
Da parte nostra prosegue l’impegno a seguire lo sviluppo del progetto. Il prossimo appuntamento è fissato per il 15 giugno quando le tracce della memoria da seguire e scoprire saranno quelle dell’Acquedotto del Nottolini e dei Bottacci di Massa Pisana.