Un altro nome eccellente della scrittura italiana a Barga grazie al “Tra le righe winter festival”, l’edizione invernale del più collaudato “Tra le righe” che si tiene in estate, ma sicuramente non secondo a questo evento in quanto ad importanza degli scrittori “catturati” dagli amici Andrea Giannasi e Maurizio e Christian Poli.
Stavolta è toccato all’autore del Commissario Bordelli e delle sue storie ambientate in una Firenze degli anni Sessanta: Marco Vichi, che scrive per Guanda e che nel 2009 ha vinto il premio Scerbanenco con il romanzo Morte a Firenze.
Vichi è salito alla ribalta proprio grazie alla serie di polizieschi ispirati dalle vicende del Commissario Bordelli, ma non lo definite giallista od autore di polizieschi come solitamente si intendono perché così non è e perché così Vichi non vuole. Non ama insomma le classificazioni per i suoi lavori, che non sono gialli (anche perché non ne seguono le regole canoniche), o polizieschi o noir, ma semplicemente romanzi e che offrono una interpretazione tutta particolare che è al di sopra di qualsiasi genere.
A Barga è giunto, intervistato come al solito da Andrea Giannasi, per presentare la ultima sua fatica letteraria, “Racconti neri” che riunisce una raccolta di storie dove l’imprevisto, l’assurdo, ma anche la pazzia sono all’origine di vicende quotidiane e terribili insieme.
Ma Vichi ha raccontato anche la sua storia, del come è diventato uno scrittore e sul come piace scrivere i suoi romanzi ed ha parlato con una commozione tutta speciale negli occhi di un libro non suo, di un libro di poesie che lo ha particolarmente colpito e che ha voluto portare all’attenzione anche dei lettori e degli appassionati barghigiani delle sue opere Si intitola “Respiri e sospiri” e l’autrice è, anzi era, Paola Cannas. Sua madre.
Nell’audioboo che vi proponiamo sotto vi invitiamo ad ascoltare Marco Vichi e la prima parte dell’intervista con Giannasi e con il pubblico andata in scena questo pomeriggio, nella sala consiliare di palazzo Pancrazi.
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