Barga appears prominently in an article this morning in the food magazine – Degusta, la Rivista del Gusto e del Turismo Enogastronomico. Although the journalist talks in positive terms about some of the restaurants in Barga, notably Scacciaguai, Alpino and Altana, it is instead the pasticceria of the Fratelli Lucchesi in Piazzale Matteotti down at Barga Giardino which earns the highest praise. According to the writer, s/he has not tasted a pasta dolce like this for more than 30 years and wondered why such quality had not been more noted by the community at large.
In fact the work of Paolo and Fabio Lucchesi has been well documented. It is well known in the area and beyond and of course the City of Barga has already given its highest honour, the Premio San Cristoforo d’Oro to the Lucchesi brothers.
Remember this article from 2008 ?
The two brothers Paolo and Fabio Lucchesi have been in this business for many years following on a family tradition started by their father and uncle who used to run the Onesti bar back in the early 70s. They then moved their operations twice over the years before finally starting up the present Bar and Pasticceria Lucchesi five years ago in 2003 (that article can be seen here) where they make chocolate and pastries in their own bakery and specialist kitchens.
Their whole operation now employs a dozen people, but the bulk of the work during the small hours in the pasticceria is done by just three; Paolo, Fabio and Marco Bertolini. Fabio at a certain point disappeared from view after preparing focaccia and returned shaved and with a freshly pressed shirt and tie ready to take on the early morning shift in the bar leaving Paolo and Marco to carry on preparing the many different sweet pastries that later filled the glass cabinets in the bar. Marco and Paolo, with a combined experience of over 50 years in this business, take this in their stride.
Apart from the machine which now rolls out the pastry, replacing the work once done by rolling pins, all the other tasks in the process are done by hand and in the traditional manner. An incredible time consuming process, and one which unfortunately is no longer being taught as the Master Bakers all over Italy gradually retire and their place is taken by a machine. In fact, there is only one school of Pasticceria remaining in Italy – the time-honoured experience and know-how is generally passed from father to son while they work.
Last year the City of Barga gave its highest honour, the Premio San Cristoforo d’Oro to the Lucchesi brothers. (article here) Named for Barga’s ancient patron, Saint Christopher, the award is presented to celebrate extraordinary contributions to the town and its people. On a far more frivolous note – they also won the Best Toilet of the year award 2004 (article here)
Barga: fascino, storia e… Incastonata nella splendida cornice della media Valle del Serchio la cittadina di Barga è senza dubbio uno dei borghi appenninici più incantevoli d’Italia
Ne avevo sentito parlare ma non ricordo in che occasione, non conoscevo assolutamente (e mi son chiesto in quanti, da Bologna, Modena, Reggio conoscano questo luogo così bello) la carinissima Barga. Incastonata nella splendida cornice della media Valle del Serchio la cittadina di Barga è senza dubbio uno dei borghi appenninici più incantevoli d’Italia, tant’è che è stato premiato come “Uno dei Borghi più belli d’Italia” dall’apposito club dell’A.n.c.i. (Associazione Nazionale Comuni Italiani), “Bandiera Arancione Touring Club” e “Città Slow”, tutti riconoscimenti di qualità turistica di prestigio.
Molto suggestivo il Duomo, risalente al Mille, che domina questa meravigliosa cittadina, ovunque ricca di riferimenti storici. Ahh, ecco dove avevo sentito parlare di Barga! Ammirando la torre campanaria con le antiche campane ho ricordato quei rintocchi che ispirarono in Giovanni Pascoli la poesia “L’ora di Barga”. Dall’alto del Duomo si domina tutt’intorno: il Serchio, le Apuane, l’Appennino, la città nuova lungo il Pian-grande, tutto sembra essere a portata di mano con scorci mozzafiato. Barga è fonte di panorami unici e di incontri con l’arte, le tradizioni e la poesia, quindi non dovrete per nessun motivo perdervi una tappa nella vicina frazione di Castelvecchio, ove toccherete con mano la casa museo di Giovanni Pascoli. Ma veniamo ai piaceri dei sapori territoriali e delle eccellenze gastronomiche di cui andiamo sempre in cerca.
Qui siamo nella Valle del Serchio e questo significa prosciutto bazzone (presidio Slow Food), bondiola, biroldo, arrotolata, il guanciale ma anche ottime castagne, farro e numerose altre bontà. Diversi i ristoranti da valutare: dello “Scacciaguai” hanno già parlato in tanti: si mangia bene, il prezzo è corretto. Anche dell’Altana e dell’Alpino, locali puliti e accoglienti. Ma chi ci ha colpito veramente questa volta non è un ristorante bensì la pasticceria dei Fratelli Lucchesi che si trova nel Piazzale Matteotti. A parte il fatto che il locale è molto ben tenuto, quello che ci ha lasciato a bocca aperta è la qualità e la bontà dei prodotti di pasticceria che si possono degustare.
Erano credo più di 30 anni che non assaggiavo una pasta dolce così buona, vera, genuina, come quando da ragazzini, al rientro da qualche scorribanda notturna, compravamo quelle buone paste calde fatte nel forno di paese. Gli anni son passati ma i sapori, quelli buoni, chi se li dimentica? Fatto sta che non ci vuole molto per individuare nei fratelli Lucchesi dei bravi artigiani che usano materie prime scelte e sanno fare il loro lavoro da veri maestri pasticceri. Offrendo un prodotto di qualità così buono e fragrante, questi signori danno subito un’immagine piacevole della loro cittadina e forse l’amministrazione comunale e la cittadinanza deve essere grata anche ad artigiani come questi se, in mezzo a tanti comuni ormai privi di attenzione turistica ce n’è uno che invece, di turismo, ne attira tanto.
Nel salutare Barga e scendere verso Lucca ci fermiamo quasi inaspettatamente in un ristorantino molto carino, siamo a Ghivizzano, e il locale, sulla strada principale, è riconoscibile con il nome di, dove, credetemi, abbiamo degustato piatti di rara bontà: taglieri di salumi con ciccioli crudi e coppa di testa alla vecchia maniera e con l’insuperabile “bazzone”, un prosciutto particolarissimo che vi invitiamo (più che perdervi fra pagine internet e libercoli di vario genere) ad andare a toccare con mano sul posto. Quello che abbiamo degustato noi è targato Podere le Pianacce e fa capo alla filiera controllata del “maiale della Garfagnana” ma sicuramente ce ne sono anche altri tipi. Si riprende la marcia e ci imponiamo di fare un’altra sosta per salire sul cosiddetto “ponte del diavolo”.
In comune di Ponte a Mozzano, infatti, si erige ancora bellissimo e suggestivo un antico ponte dell’anno mille dal quale abbiamo voluto scattare qualche foto. Qualche chilometro più giù ancora ed un cartello cattura la nostra attenzione: stiamo passando esattamente la “linea gotica”, quel muro creato dai tedeschi che tagliava in due l’Itali
a ora è proprio qui, davanti a noi. Lo tocchiamo con mano e scorgiamo un piccolo, minuscolo cartello dove apprendiamo che previ accordi con la locale pro loco si possono effettuare visite guidate. Barga è una città incantevole e nei suoi dintorni non mancano le occasioni culturali, storiche e turistico/gastronomiche.
Chissà mai che a partire da questo Natale, oltre i soliti mercatini di natale e i luoghi esasperati dal turismo di massa, ignorante e sempre più avvezzo alla cafoneria non possano cedere il posto a qualcosa più vicino al nostra storia e ai nostri riferimenti culturali.
E se a qualcuno dei più sani d’intelletto, venisse in mente di fare una capatina in un luogo così suggestivo e carico di storia? Una vacanza intelligente è proprio quello che ci vuole in queste festività. Barga ci aspetta con la sua gente, i suoi monumenti, il suo fascino e con tante cose belle e buone, prima da pensare e poi da mangiare, proprio come le incantevoli paste dei Fratelli Lucchesi.
Complete article on Degusta, la Rivista del Gusto e del Turismo Enogastronomico can be found here