Da parte di un gruppo di dipendenti dello scatoloficio Corsonna di Castelvecchio riceviamo e pubblichiamo:
“La “CORSONNA S.p.A.”, a causa di una profonda crisi economica e finanziaria, ha depositato il 1° aprile scorso domanda di concordato preventivo e presumibilmente verrà liquidata. Con la conseguente nomina di un commissario giudiziale si prevede che, per gli 89 dipendenti, si ricorrerà all’utilizzo degli ammortizzatori sociali ed in seguito al licenziamento. La famiglia Marcucci ha intrapreso una trattativa con un gruppo industriale del Veneto che sarebbe interessato (solo dopo l’accettazione del concordato) a proseguire l’attività dello stabilimento con parte dei dipendenti (45 circa), ma il condizionale è d’obbligo poiché di chiaro in questa vicenda c’è molto poco.
I rappresentanti delle Istituzioni e dei Lavoratori notano con rammarico di essere venuti a conoscenza della crisi aziendale solo quando questa era troppo profonda per attuare iniziative concrete. La preoccupazione e l’amarezza di tutti è certamente quella della possibile perdita dei posti di lavoro ma anche dell’approccio senz’altro discutibile ed ostile dell’imprenditore interessato al subentro.
L’impegno assunto in un primo incontro tenutosi a Palazzo Ducale alla presenza, tra gli altri, del Presidente Stefano Baccelli, del sindaco di Barga Marco Bonini, del rappresentante dell’Associazione Industriali Dott. Moretti, dei rappresentanti sindacali di CISL e CGIL e la maggior parte dei dipendenti dell’azienda, è quello di organizzare quanto prima un nuovo tavolo di discussione al quale saranno invitati l’eventuale Commissario Giudiziale ed il nuovo imprenditore.
In questa sede verrà chiesta la disponibilità ad un maggiore dialogo per riportare la vertenza su canoni più regolari e costruttivi nell’interesse di tutti. La speranza è che si possa ancora negoziare, per garantire un futuro ad un’azienda conosciuta a livello nazionale per la qualità del prodotto ed il servizio offerto alla clientela.
È opinione di tutti gli intervenuti che la dignità dei lavoratori non sia in vendita”.
Una delegazione dei dipendenti del Corsonna S.p.A.