Il Mercato della terra del Bello e del Buono – Partirà con molta probabilità nel mese di settembre, sarà a cadenza quindicinale e si terrà la mattina del venerdì nell’area del parcheggio Carlo Alberto dalla Chiesa il mercato contadino che sarà istituito a Fornaci di Barga.
Si definiscono sempre di più i contorni di questa attività che prenderà il nome di Mercato Contadino della terra del bello e del buono e proporrà prodotti non solo della zona di Barga ma anche di tutta la Lucchesia e delle vicine provincie di Pistoia e Modena, per aumentare l’offerta e la varietà delle merci disponibili.
Aziende Locali – Ovviamente la priorità sarà data alle aziende agricole del comune e a seguire saranno valorizzate le posizioni dei produttori con marchio di origine o con certificazione biologica e alle imprese giovanili; 38 gli stalli previsti, ma i produttori presenti, se qualcuno non potrà garantire la presenza continuativa durante l’anno, potrebbero essere anche di più.
Tutto per andare incontro alle esigenze dei consumatori, che potranno acquistare prodotti agricoli locali che abbiano un legame diretto con il territorio di produzione e quindi definibili a “chilometro zero”, ma anche per favorire lo sviluppo delle piccole imprese agricole che in questo modo potranno rimanere sul mercato senza dover contare su intermediari che inevitabilmente farebbero lievitare i prezzi, garantendo quindi, non solo un prezzo equo per il consumatore ma anche un giusto guadagno per il produttore.
Buone ragioni – Ci sono mille altre buone ragioni per essere lieti di questa iniziativa, come ad esempio il mantenimento e la promozione della cultura rurale e delle varietà locali, che se troveranno un mercato non scompariranno sostituite da varietà più resistenti o redditizie.
Un’altra caratteristica dei mercati contadini è quella di proporre merci di stagione, generalmente più sane perché cresciute secondo natura e senza forzature, più ricche quindi di nutrienti e sicuramente fresche.
Dato il valore non solo commerciale di questo tipo di vendita diretta, nell’ambito del Mercato sarà possibile anche organizzare iniziative ed eventi nonché degustazioni che abbiano intenti formativi, che parlino della terra di provenienza e che, insomma, abbiano anche un valore culturale.
Primizie di stagione – Cosa potremo trovare sui banchi del Mercato della Terra del bello e del buono? Compatibilmente con la stagione e la categoria merceologica dei venditori, un bel po’ di cose buone. Non solo frutta e verdura fresca, ma anche legumi secchi, farine, conserve, marmellate assieme – sempre secondo la stagione – ai prodotti del bosco, come frutti rossi, castagne, funghi.
Ma sui banchi del mercato contadino potremo trovare anche i prodotti dell’allevamento come carni, latte, formaggi, insaccati, miele; ma anche pane, dolci, olio, vino, erbe officinali e molto altro ancora.
Vario, sano e equo – Certo il condizionale è d’obbligo, dato che non sono ancora stati definiti i produttori che parteciperanno al mercato, ma secondo la legge, i prodotti ammessi sono moltissimi, e c‘è quindi da augurarsi che l’offerta sia davvero così vasta.
Questa iniziativa, lo ripetiamo, può avere dei riscontri molto positivi non solo sul gusto e la qualità dei prodotti (e quindi, per quest’ultima caratteristica anche sulla salute), ma anche sull’economia della zona, dato che il prezzo che pagheremo per ogni chilo di merce sarà tutto a vantaggio del produttore, che a sua volta, per ottenere un giusto guadagno, potrà mantenere dei prezzi convenienti.
La volontà di dar vita a questa iniziativa nasce dall’amministrazione comunale che in questi anni ha lavorato di concerto con Confesercenti Lucca, Comunità Montana Media Valle, CIPAF Centro Commerciale Naturale e Confesercenti Lucca coinvolgendo le associazioni agricole come C.I.A., coldiretti e Confagricoltura.
mi risulta che questa bellissima iniziativa stia nascendo principalmente grazie alla volonta’, alla determinazione e alla consulenza del gruppo dell’osservatorio di barga. Sarebbe opportuno dare loro il giusto credito, superiore a quello dell’amministrazione stessa e di tutte le sigle menzionate nell’articolo.
Mi scuso, ma ho scritto l’articolo basandomi sulla delibera della giunta, nel quale i soggetti coinvolti risultano essere quelli che ho riportato.
Il tema affrontato nell’articolo è una questione che – personalmente – mi sta molto a cuore e che è appoggiata anche dal mio giornale, quindi, per correttezza di informazione e per ampliare ancora il discorso, sarò lieta di pubblicare la testimonianza del vostro impegno in questa in questa ed in altre iniziative.
m.elena@barganews.com
Ben detto. Ma evidentemente il vizio è nella delibera di giunta (…) non nelle intenzioni di Maria Elena.
Detto questo, oltre al fatto che il mercato contadino venga materialmente fatto, l’importante sono i presupposti e le finalità con il quale esso verrà approntato.
Un mercato contadino ha senso solo se contornato e sostenuto da una discontinuità delle politiche territoriali: avere la possibilità di comprare un kg di patate biologiche a km zero non ha nessun valore se parimenti vengono intubati i nostri torrenti per fini privati (vedi Corsonna ed Ania); la sostenibilità della produzione delle risorse alimentari va di pari passo con la sostenibilità dell’utilizzo del territorio (ed è sotto gli occhi di tutti l’odierna ed incontrollata cementificazione – basta fare un giro qua a Fornaci in località Caterozzo).
Che il mercato contadino possa essere dunque solo il primo e giusto passo verso la conversione delle scelte amministrative in merito alla preservazione dell’equilibrio territoriale, poichè ad oggi i segnali erano tutto fuor chè positivi.
Inoltre, vista l’importanza del bene pubblico e del suo utilizzo, sarebbe opportuno che le scelte inerenti ad esso fossero adeguatamente discusse ed esposte prima di ogni approvazione comunale, coinvolgendo tutta la cittadinanza e senza esimersi da un libero confronto pubblico; e si badi bene che qui non si chiede la luna, visto che in alcuni comuni del nord, la partecipazione diretta dei cittadini su interventi di rilevanza strategica socio-ambientale, è già una realtà.